Quanto vale davvero Enzo Fernandez?

Argentina v France: Final - FIFA World Cup Qatar 2022
Argentina v France: Final - FIFA World Cup Qatar 2022 / Stefan Matzke - sampics/GettyImages
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120 milioni secondo la clausola rescissoria accordata con il Benfica nel suo contratto, 127 da pagare in quattro anni secondo l'offerta del Chelsea riportata da diverse indiscrezioni. La situazione è in fase di stallo, i blues lo vogliono, i portoghesi possono cederlo (o possono essere obbligati a cederlo), ma con il pagamento dei 120 milioni in un'unica soluzione, come stabilito dalla clausola.

Come ha fatto Enzo Fernandez, 21 anni e 25 presenze in Europa, a raggiungere tali cifre? Prova a spiegarlo molto bene Alfonso Fasano su Rivista Undici e non è una questione relativa soltanto alla dimensione del calciatore. Nel Benfica di Roger Schmidt brilla come uno dei calciatori di maggior talento, nel Mondiale con l'Argentina di Scaloni ha dovuto conquistarsi il posto da titolare e poi il premio come miglior giovane della competizione è arrivato di conseguenza.

Enzo Fernandez
Argentina v France: Final - FIFA World Cup Qatar 2022 / Marvin Ibo Guengoer - GES Sportfoto/GettyImages

Non l'unica conseguenza. La sua crescita sul campo ha portato un incremento di valutazione con pochi precedenti. Questa, a cifre chiaramente ridimensionate se pensiamo a quanto potrebbe essere pagato, la sua tabella di valutazione su transfermarkt. 72° al mondo, il più costoso del Benfica e della Liga Portugal, nono tra i centrocampisti centrali, terzo tra gli argentini e quinto tra i classe 2001. Dai 6.5 milioni di febbraio, il suo valore è schizzato a 55 milioni (l'ultimo aggiornamento è post-mondiale, datato 23 dicembre 2022).

Leggermente diverse le cifre del CIES Football Osservatory, uscite in settimana e che pongono Bellingham in testa e Foden secondo con una valutazione di circa 200 milioni di euro. In questa classifica Enzo Fernandez è al 35° posto e il suo valore è stimato in 80.3 milioni.

Jude Bellingham, Phil Foden
England v Senegal: Round of 16 - FIFA World Cup Qatar 2022 / Catherine Ivill/GettyImages

Un'operazione da cifre folli che diventerebbe la quinta o la sesta (dipenderà da qualche centinaia di migliaia di euro) della storia dei trasferimenti. In Top Ten soltanto giocatori offensivi, con l'unica eccezione di Paul Pogba sopra ai 100 milioni di euro. Una notizia che in qualche modo non fa più notizia. La Premier League cannibalizza il mercato, lasciando spesso l'impressione di esagerare con il costo dei cartellini. Riescono, ultimamente a stento, tenere il passo soltanto i principali top club di tutta Europa.

Con Neymar si pensava di aver raggiunto il picco massimo, ma se un centrocampista forte, di prospettiva, ma comunque con poca esperienza europea, si trasferisse davvero al Chelsea per queste cifre, quanto verrebbe pagato il trasferimento di uno dei migliori giocatori offensivi del momento?

Lasciando per un attimo da parte i discorsi su cifre che forse vedremo spendere presto o mai, occorre chiarire che l'acquisto di Enzo Fernandez è probabilmente una soluzione giusta per una società come il Chelsea, che ambisce a colmare nel minore tempo possibile il gap tecnico con il Manchester City e a risollevare subito la situazione in classifica.

Jorginho, N'Golo Kante
Chelsea v Liverpool - Premier League / Catherine Ivill/GettyImages

Qual è però il messaggio che un acquisto del genere manda a tutti? "Posso comprare chiunque quando voglio", più o meno. La dilazione in quattro rate è forse dettata dalle necessità, ma il Chelsea è per distacco la società che ha investito di più sul mercato tra la sessione estiva e quella invernale. A fronte di ricavi per circa 56 milioni di euro, i blues ne hanno sborsati 344 per trasferire a Londra Wesley Fofana (80.4), Marc Cucurella (65.3), Raheem Sterling (56.2), Kalidou Koulibaly (38), Benoit Badiashile (38), Carney Chukwuemeka (18), Andrey Santos (12.5), Pierre-Emrick Aubameyang (12), Davis Datro Fofana (12), Gabriel Slonina (9.09) e Denis Zakaria (3 milioni per il prestito).

Kalidou Koulibaly, Raheem Sterling
Everton FC v Chelsea FC - Premier League / Visionhaus/GettyImages

60.5 milioni, quelli evidenziati, soltanto nella prima settimana di gennaio ai quali potrebbero aggiungersi i 120 e oltre di Enzo Fernandez nel corso del mese. Comprare senza limiti e senza pensare troppo alle conseguenze di questo modus operandi. Qui e ora, perché a giugno potrebbero esserci altre pretendenti, perché il giocatore potrebbe essere meno interessato o semplicemente per provare a colmare un bisogno per cui potrebbero esserci altre vie.

Una di queste è il tempo, come suggerito da Pep Guardiola nella domanda sul nuovo collega dei blues Graham Potter. Il Chelsea ha una rosa valida che Enzo Fernandez migliorerebbe ancora, ma per raggiungere nuovamente il livello delle migliori del mondo non servono soltanto acquisti milionari; c'è bisogno di mesi di lavoro per amalgamare un gruppo nuovo, sessioni di allenamento, match casalinghi, tournee e trasferte per consentire a tutti i componenti della squadra di ambientarsi, assimilare le novità e gestire le difficoltà. In sostanza creare un gruppo squadra credibile prima che qualitativamente eccellente in ogni suo interprete.

La sensazione che lascia l'insistente rumor di mercato su Enzo Fernandez, connessa all'acquisto di altre giovanissime promesse (Datro Fofana, Andrey Santos Slonina, Wesley Fofana, Benoit Badiashile, Kai Havertz), è di un'ossessione nel non farsi scappare nessuno, indipendentemente da qualunque sia il disegno tattico di una nuova guida tecnica. Se è giovane e forte, deve giocare qui. Una sorta di shopping patologico la cui unica conseguenza non può essere il positivo miglioramento della rosa.

Non sappiamo se Enzo Fernandez valga già quei milioni, se li varrà in futuro o mai, ed è abbastanza complicato tradurre in prestazioni sul campo il costo di un cartellino. L'argentino classe 2001 è un profilo forte che finora non ha avuto bisogno di periodi d'adattamento lunghi nè con il Benfica nè con la Nazionale albiceleste. La Premier League e la pressione di non deludere le aspettative di essere la stella di una squadra sono però condizioni abbastanza differenti (per restare in casa blues, basta guardare all'evoluzione di Kai Havertz).

Dunque, non sono le decine o centinaia di milioni per un possibile crack a far dubitare ancora di queste operazioni, ma il qui e ora che sembra accelerare sempre più il processo apparentemente irreversibile del mercato calcistico europeo.