Quanto vale economicamente uno stadio nuovo? La risposta di Antonello (AD dell'Inter)

Alessandro Antonello
Alessandro Antonello / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Intervenuto durante la presentazione del libro "Le nuove guerre del calcio" di Marco Bellinazzo, Alessandro Antonello ha parlato del nuovo stadio dell'Inter e della ricerca di uno sponsor per la prossima stagione. Il CEO Corporate dei nerazzurri ha anche detto la sua sulla mancanza di investimenti nel calcio italiano e sul gap sempre più significativo con gli altri paesi. Di seguito le sue parole (fonte: C&F).

Differenze con gli altri paesi: "Con la Liga ce lo siamo detti, il divario è veramente molto grande. Noi parliamo di un valore dei diritti internazionali intorno ai 300 milioni di euro, quando la Liga è intorno ai 2 miliardi. Cosa vuol dire: vuol dire che negli ultimi anni, soprattutto nell’ultimo decennio, l’Italia non ha investito, non siamo stati in grado di affrontare i mercati internazionali in maniera adeguata e di andare noi come prodotto Italia e Serie A nei Paesi che ancora oggi vivono nel periodo d’oro degli anni 90, dove vedono ancora oggi nel prodotto calcio Italia un qualcosa di molto importante".

Sui nuovi mercati: "Se questi territori non li coltivi e non li domini, se non cerchi di tenerli vivi, è chiaro che si perdono i contatti e il valore, e di conseguenza altre leghe più strutturate sono riuscite ad accaparrarsi questi mercati. Noi dobbiamo tornare a investire sul territorio internazionale, anche perché abbiamo un appeal che altri campionati non hanno".

Sul nuovo stadio: "Siamo sempre stati coerenti, abbiamo sempre creduto che un nuovo impianto fosse la scelta corretta. Crediamo che la valenza di essere a San Siro è anche il legame storico dell’area, quindi poter dotare il club di un impianto moderno può dare ai tifosi un’esperienza in cui i tifosi possono godere di uno spettacolo non solo nei 90 minuti, ma anche prima e dopo e che si possa vivere 7 giorni su 7. È chiaro che i vincoli ci sono, l’amministrazione ha fatto tutti i passaggi e dopo quattro anni siamo ancora a chiederci se è possibile avere l’ok per un impianto: siamo ancora soggetti della verifica del vincolo sul secondo anello, dovrebbe scattare nel 2025. Noi ogni anno perdiamo 50/60 milioni per club: sono risorse che servirebbero per rinforzare la squadra e competere a livello europeo. Noi crediamo che San Siro sia il luogo adatto: nel momento in cui costruiremo un nuovo impianto che abbia le stesse caratteristiche emozionali di San Siro ma che sia moderno, credo che i tifosi sono intelligenti e credo possano immaginarsi che il nuovo stadio sia altrettanto bello ed entusiasmante. Ci siamo sorpresi anche noi, c’era tanto entusiasmo ad inizio percorso: in quattro anni in una città come Milano non abbiamo ancora una risposta ancora oggi".

Sulla capienza: "Abbiamo già alzato a 70mila persone nella rivisitazione del progetto esecutivo: riteniamo sia la soglia corretta. Possiamo pensare di avere uno stadio anche da 100mila persone, però dobbiamo essere in grado di avere una percentuale di occupazione costante: 70mila è la dimensione corretta per Milano. Se non possiamo farlo a Milano, lo faremo da un’altra parte".

Sullo sponsor: "Stiamo lavorando e negoziando con degli interlocutori, il nome definitivo ad oggi non è ancora possibile farlo: ci auguriamo di poterlo avere per la partenza della nuova stagione".