Quanto vale economicamente uno stadio nuovo? La risposta di Antonello (AD dell'Inter)
Intervenuto durante la presentazione del libro "Le nuove guerre del calcio" di Marco Bellinazzo, Alessandro Antonello ha parlato del nuovo stadio dell'Inter e della ricerca di uno sponsor per la prossima stagione. Il CEO Corporate dei nerazzurri ha anche detto la sua sulla mancanza di investimenti nel calcio italiano e sul gap sempre più significativo con gli altri paesi. Di seguito le sue parole (fonte: C&F).
Differenze con gli altri paesi: "Con la Liga ce lo siamo detti, il divario è veramente molto grande. Noi parliamo di un valore dei diritti internazionali intorno ai 300 milioni di euro, quando la Liga è intorno ai 2 miliardi. Cosa vuol dire: vuol dire che negli ultimi anni, soprattutto nell’ultimo decennio, l’Italia non ha investito, non siamo stati in grado di affrontare i mercati internazionali in maniera adeguata e di andare noi come prodotto Italia e Serie A nei Paesi che ancora oggi vivono nel periodo d’oro degli anni 90, dove vedono ancora oggi nel prodotto calcio Italia un qualcosa di molto importante".
Sui nuovi mercati: "Se questi territori non li coltivi e non li domini, se non cerchi di tenerli vivi, è chiaro che si perdono i contatti e il valore, e di conseguenza altre leghe più strutturate sono riuscite ad accaparrarsi questi mercati. Noi dobbiamo tornare a investire sul territorio internazionale, anche perché abbiamo un appeal che altri campionati non hanno".
Sul nuovo stadio: "Siamo sempre stati coerenti, abbiamo sempre creduto che un nuovo impianto fosse la scelta corretta. Crediamo che la valenza di essere a San Siro è anche il legame storico dell’area, quindi poter dotare il club di un impianto moderno può dare ai tifosi un’esperienza in cui i tifosi possono godere di uno spettacolo non solo nei 90 minuti, ma anche prima e dopo e che si possa vivere 7 giorni su 7. È chiaro che i vincoli ci sono, l’amministrazione ha fatto tutti i passaggi e dopo quattro anni siamo ancora a chiederci se è possibile avere l’ok per un impianto: siamo ancora soggetti della verifica del vincolo sul secondo anello, dovrebbe scattare nel 2025. Noi ogni anno perdiamo 50/60 milioni per club: sono risorse che servirebbero per rinforzare la squadra e competere a livello europeo. Noi crediamo che San Siro sia il luogo adatto: nel momento in cui costruiremo un nuovo impianto che abbia le stesse caratteristiche emozionali di San Siro ma che sia moderno, credo che i tifosi sono intelligenti e credo possano immaginarsi che il nuovo stadio sia altrettanto bello ed entusiasmante. Ci siamo sorpresi anche noi, c’era tanto entusiasmo ad inizio percorso: in quattro anni in una città come Milano non abbiamo ancora una risposta ancora oggi".
Sulla capienza: "Abbiamo già alzato a 70mila persone nella rivisitazione del progetto esecutivo: riteniamo sia la soglia corretta. Possiamo pensare di avere uno stadio anche da 100mila persone, però dobbiamo essere in grado di avere una percentuale di occupazione costante: 70mila è la dimensione corretta per Milano. Se non possiamo farlo a Milano, lo faremo da un’altra parte".
Sullo sponsor: "Stiamo lavorando e negoziando con degli interlocutori, il nome definitivo ad oggi non è ancora possibile farlo: ci auguriamo di poterlo avere per la partenza della nuova stagione".