Quanto vale sul mercato Matteo Pessina?
Di Marco Deiana
Tutti si aspettavano l'outsider Raspadori e invece è spuntato lui, Matteo Pessina. Due gol in due gare, uno nell'ultima gara della fase a gironi contro il Galles, e l'altro negli ottavi di finale contro l'Austria. Pesante, pesantissimo, considerando poi il 2-1 finale a favore degli azzurri. Partito come 27° nel gruppo azzurro, in attesa di conoscere le condizioni di Stefano Sensi. E alla fine aggregato alla squadra per il forfait del centrocampista dell'Inter.
Silenziosamente ha aspettato il suo turno e una volta gettato nella mischia dal primo minuto contro il Galles, ha risposto presente con una prestazione di alto livello (gol a parte). Contro l'Austria è arrivata la seconda chance, questa volta a gara in corso: gol del momentaneo 2-0 nei tempi supplementari. Aspettavamo Raspadori e ci siamo ritrovati Pessina. E l'Atalanta gongola. Gongola soprattutto Gian Piero Gasperini che pur di valorizzarlo ha fatto la guerra con il Papu Gomez, poi ceduto al Siviglia durante la sessione di mercato invernale. Il tecnico della Dea ha trovato in Pessina l'uomo d'equilibrio. Un po' trequartista, un po' mezzala. Il calciatore giusto per non sbilanciare troppo la squadra nell'ormai consolidato 3-4-2-1 atalantino.
L'Atalanta gongola perché a fine Europeo, comunque vada a finire da ora in poi, si ritroverà un ragazzo con un'esperienza internazionale in più e con un valore di mercato più alto. Sempre che la Dea decida di sedersi sul tavolo delle trattative per una sua eventuale cessione. D'altronde la squadra bergamasca per il terzo anno di fila scenderà in campo in Champions League e non vuole indebolirsi.
Quanto vale sul mercato Matteo Pessina?
20 milioni? 30 milioni? Forse di più. Il prezzo lo fa sicuramente il mercato. Più ha richieste e più l'Atalanta - se dovesse cederlo - può alzare le richieste.
E dire che nell'estate 2015 passa dal Monza al Milan per appena 20mila euro (così riporta Sky Sport, per Wikipedia il trasferimento è stato a titolo gratuito dopo il fallimento del club brianzolo). Un piccolo investimento arrivato dopo la beffa - con il senno del poi non lo sarà - Kondogbia, passato all'Inter dopo che sembrava ormai ad un passo dai rossoneri. E quel Matteo Pessina - in quel periodo 18enne -, pagato appena 20mila euro, inizia a fare il classico giro di prestiti in Serie C alla ricerca di continuità.
Nel 2017 però il Milan mette gli occhi di Andrea Conti e l'Atalanta riesce ad inserire nell'operazione il centrocampista, valutato appena un milione di euro. I rossoneri ottengono dei bonus, ma poca roba considerato l'exploit del centrocampista che prima viene tenuto in prima squadra, salvo poi cederlo in prestito al Verona (neopromosso) nella stagione 2019-20. Con Juric trova spazio, continuità e gol. Si mette in mostra, tanto da convincere Gasperini a riportarlo a casa dopo appena un anno. Il resto è ben noto: ruba il posto al Papu Gomez e conquista anche Roberto Mancini che prima lo porta con sé come riserva, e poi lo inserisce nel gruppo ufficiale con il forfait di Sensi.
Per Sky Sport, Matteo Pessina ha già toccato abbondantemente il valore di 30 milioni di euro, cifra che dare l'input all'Atalanta di sedersi sul tavolo delle trattative. Se andiamo invece a controllare il valore di mercato secondo Transfermarkt, Pessina si ferma a 20 milioni di euro, ma l'aggiornamento è fermo a fine maggio, prima di questo nuovo exploit all'Europeo. Ciò fa intuire che al prossimo aggiornamento, il grafico del centrocampista della Dea - in salita ripida da giugno 2019 (quando non valeva più di 1,9 milioni di euro) - possa toccare quota 30 milioni di euro.