Questione stipendi, dalla UEFA arriva un "assist" all'Inter

In casa Inter continua a tenere banco la questione relativa al pagamento degli stipendi arretrati. Dopo la deroga alla scadenza Figc del 16 febbraio, arrivata grazie agli accordi individuali con i calciatori nerazzurri per i compensi di novembre e dicembre ora l'obiettivo si sposta sulle scadenze Uefa: per il massimo organo calcistico europeo, infatti, il limite è fissato al 31 marzo, termine per la licenza Uefa relativa alle Coppe 2021/22.
È arrivata però una circolare con l'obiettivo di provare ad ammortizzare le conseguenze economiche dell'emergenza Coronavirus che ha introdotto - secondo quanto rivelato da Tuttosport - un'eccezione al saldo degli stipendi relativi all'anno precedente entro il 31 dicembre. Solo in questa occasione, infatti, i club potranno conseguire la licenza Uefa se il totale non pagato non supererà il 15% del compenso di ogni tesserato nell'anno solare: le società dovranno dimostrare l'impatto avuto sui ricavi dall'emergenza e soprattutto un piano di rientro per il saldo degli arretrati entro il 30 giugno.
Più nel dettaglio l'Inter, messa in vendita da Suning, per novembre e dicembre deve corrispondere 24,8 milioni di euro ai propri tesserati, cifra leggermente superiore al 15% imposto dalla Uefa (pari a 22,3 milioni): il che vuol dire che per essere in regola il club dovrebbe versare a squadra e staff altri 2,5 milioni di euro.
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