Rabiot, Theo, Thuram e non solo: Deschamps parla dei francesi della Serie A
La Francia sarà senza dubbio una delle squadre più attese al prossimo Europeo. In quanto campioni del mondo in carica e con un organico di altissimo livello, i Bleus hanno tutte le qualità per arrivare fino in fondo. Tra i loro numerosi punti di forza ci sono anche i diversi giocatori che militano nella nostra Serie A e che in Germania si metteranno sicuramente in mostra. È passato dal nostro campionato anche il CT Didier Deschamps, che nell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha parlato proprio dei vari Rabiot, Theo Hernandez, Thuram e di tutti gli "italiani" presenti nella rosa transalpina.
Sull'Italia: "L’Italia ha vinto l’Europeo con la forza del collettivo. Magari in passato c’erano almeno un paio di fuoriclasse, ma avete ottimi giocatori e qualche giovane interessante. Nonostante le due qualificazioni mancate per il Mondiale, l’Italia resta molto competitiva".
Su Rabiot: "So che sta bene a Torino dove è rimasto l’anno scorso senza la Champions, che invece potrebbe giocare la prossima stagione. Ne parliamo a volte, sta a lui decidere, è libero e ha molta scelta".
Su Giroud e Thuram: "Marcus ha vissuto una bella stagione con l’Inter, migliorando in efficacia, in sintonia con Lautaro Martinez. Marcus può giocare in tutto l’attacco. Non ha le stesse caratteristiche di Olivier, ma può esserne l’erede. E anche se per Giroud è l’ultimo Europeo, è importante contare sulla sua esperienza".
Su Pavard: "So bene che preferisce giocare da centrale, anche se con l’Inter evolve in un sistema diverso dal nostro, visto che Inzaghi gli chiede anche di salire molto. È evidente che oggi si senta più a suo agio che in passato da centrale".
Su Maignan: "Razzismo? Sono cose che non dovrebbero più succedere. Quell’episodio l’ha ferito, non era la prima volta. Il fattore mentale può avere ripercussioni sul piano fisico, ma c’è da dire che la stagione precedente è stato straordinario, quindi potenzialmente non c’è da preoccuparsi, anche se è stato meno bene nell’ultimo periodo per via di qualche piccolo infortunio".
Su Theo Hernandez: "Ne abbiamo parlato a marzo. In generale non c’è lo stesso entusiasmo della stagione dello scudetto, ma mi sembrava fosse felice al Milan dove ha fatto pure il capitano, da straniero. Comunque, organizzare una tournée in Australia in pieno ritiro della nazionale, non è molto simpatico".
Su Pogba: "Sono dispiaciuto. Ci sentiamo spesso. Ha vissuto un periodo difficile. L’avrei portato al Mondiale se non si fosse infortunato. Conoscendolo non posso credere si sia dopato volontariamente. C’è però una positività, attendiamo l’appello dal Tas. Gli auguro di tornare in campo, ha la forza mentale per farlo".