Che Italia! 3-0 secco contro la Turchia all'esordio di Euro 2020
Di Marco Deiana
Non sono ancora le 20 ma vengono ufficializzate le formazioni ufficiali. Tutto nella norma: Verratti in tribuna, Locatelli al suo posto. Berardi e Spinazzola vincono il ballottaggio su Chiesa e Emerson Palmieri. Ok, ci può stare.
Manca un'ora alla partita. Devo cenare per non avere distrazioni durante la gara. Niente pizza e birra come da tradizione, opto per una cotoletta e un po' di anguria (ma che abbinamento è?! Non lo so neanche io, ma che volete che vi dica! Sono dalle 9 al pc e inizio a non capire neanche dove sono messo). Finisco di cenare, manca mezzora all'inizio della partita e ricevo una telefonata. È il mio responsabile: una breve chiacchierata che termina con un urlo condiviso, carichi per la gara.
Cinque anni senza partite di questo livello iniziano a sentirsi. Passeggio un po' nervosamente, vedo troppa euforia nell'aria. Preferivo il ruolo di outsider. Va beh, mi abituerò. Nel mentre c'è la cerimonia di apertura, si intravede il pubblico. Emozione pura. Un primo passo verso la normalità?
Mi siedo nel divano, non ho né maglia né bandiera dell'Italia. Non fa nulla! Devo decidere: Sky Sport o Rai Uno?! Opto per la telecronaca di Sky, quelle due voci mi ricordano troppo il Mondiale del 2006 e ai dolci ricordi non posso rinunciarci. Squadre in campo. Suona l'Inno di Mameli. È un obbligo cantarlo, poi vedo Jorginho che lo canta più forte di me e mi emoziono.
"[...] siam pronti alla morte l'Italia chiamo, SÌ!".
La tensione se ne va. Perché?! Intanto l'arbitro fischia il calcio d'inizio e si sente il boato del pubblico. Ma quanto è bello?! L'Italia fa la partita, la Turchia si difende come se non ci fosse un domani. Calhanoglu sembra non essere distratto dall'imminente scadenza del contratto con il Milan e dispensa sciabolate tese di qui e di là, ma in difesa abbiamo King Kong Chiellini che si mangia gli avversari.
Proprio Giorgione per poco non ci porta in vantaggio. Salto dal divano. Continuiamo ad avere noi il possesso palla. Proviamo a convincere il VAR: ci sarebbero due rigori per noi, ma niente. Qui cambiano i regolamenti nel giro di due settimane e non ci si capisce più nulla. Intanto Donnarumma mette alla prova le mie coronarie con quella sua calma (fin troppa) quando riceve il pallone sui piedi.
Il primo tempo si avvia verso la conclusione. Niente di speciale eh! Giocatori, forse, un po' tesi per questa gara d'esordio, anche se siamo noi ad avere in mano il pallino del gioco.
Arriva l'analisi dei primi quarantacinque minuti della mia ragazza:
"Dai, bravini però. Ti faccio un'analisi? Fissi in attacco"
Bene. Sintetica e dritta al punto. Prendo fiato, inizio a scrivere questo pezzo. Mi rilasso un po'. Le squadre in campo. Ma come?! Sono già passati quindici minuti?! In campo c'è Di Lorenzo al posto di Florenzi.
Si riparte. Passano cinque minuti e la sblocchiamo con l'autogol di Demiral (su tiro/cross di Berardi). Getto un urlo!! In casa saltano in aria: da una parte mamma con le cuffie si guarda una serie tv, dall'altra mio padre scrolla i social con interesse. La partita non la considerano neanche di striscio. Mi domando come possano aver cresciuto un figlio che vive di calcio.
Caressa si esalta! Siamo già Campioni d'Europa? No, non ancora. Poco dopo all'ennesima discesa di Spinazzola la coppia Caressa e Bergomi impazzisce, penso ad un altro gol, ma non vedo la palla dentro la rete. Capisco che è il classico momento di esaltazione post gol.
Tra un dribbling su se stesso di Berardi, una galoppata di Spinazzola e un passaggio millimetrico di Jorginho, la partita scorre e poco dopo l'ora di gioco arriva anche il raddoppio.
Ciro Immobile non sbaglia dall'interno dell'area di rigore, approfittando di una respinta corta del portiere turco su un tiro insidioso di Spinazzola. Altro urlo, la gola inizia a chiedermi pietà. Papà sorride, soddisfatto del gol (ma neanche l'ha visto in diretta). Due a zero, partita in ghiaccio?!
La mia ragazza mi regala altre perle: "Che emozione! Ci fa sognareee!". Oooh, è la prima partita del girone. Relax!
Intanto Spinazzola corre anche quando il gioco è fermo. Jorginho si mette a smistare anche i ciuffi d'erba. È proprio bella questa Nazionale.
La Turchia sparisce, Mancini concede la standing ovation a Locatelli. Al suo posto dentro Cristante. E non c'è due senza tre. L'Italia recupera palla sulla trequarti avversaria e con tre passaggi in orizzontale la palla passa da Berardi a Insigne, e Lorenzo la piazza a giro sul palo più lontano. Tre a zero! Altro urlo, forse un po' strozzato! Mani al cielo. Partita in ghiaccio. L'Olimpico è una bolgia, fa quasi strano sentire il pubblico dopo 18 mesi.
Caressa si esalta nuovamente e grida: "Questa Italia è una macchina da guerra". Una mano fa un gesto scaramantico molto noto a noi maschietti. Non contento, ancora Caressa praticamente fa capire che ora siamo i favoriti per vincere l'Europeo. Eh va beh, ma perché abbiamo perso uno dei nostri punti di forza: la scaramanzia?!
Mi rassegno! Anche se il mio gesto scaramantico si ripete, per il bene di tutti gli italiani (o almeno quelli che tifano l'Italia). Ormai la partita va verso la conclusione: il Mancio getta nella mischia anche Belotti, Chiesa e Bernardeschi (rimane in panchina Giacomo Raspadori). La partita è in ghiaccio. Possiamo rilassarci.
Anzi no! Occasione d'oro per i turchi in pieno recupero ma c'è sempre lui: Giorgio Chiellini! Salvataggio in scivolata ed esultanza da vero leader.
L'arbitro fischia per tre volte. L'Italia vince 3-0. Esordio con il botto. Arriva il commento tecnico della mia ragazza: "Che partita".
È solo il primo passo. Ma ci siamo, più convinti che mai. Forza azzurri!