Rapid Vienna o Debrecen? Caratteristiche delle possibili avversarie della Fiorentina

Formazioni tecnicamente distanti dai viola ma che hanno già iniziato i rispettivi campionati: insidie e punti di forza per la Fiorentina in Conference.
Rapid Vienna
Rapid Vienna / Michael Molzar/GettyImages
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Le due finali consecutive raggiunte dalle italiane in Conference League, nelle prime due edizioni della competizione, potrebbero indurre a fraintendere le caratteristiche del torneo stesso e a vederlo superficialmente come un mero tappeto rosso per le formazioni di Serie A, come un cammino facile da percorrere fino all'atto finale (al netto del diverso epilogo). I percorsi di Roma e Fiorentina, però, ci insegnano quanto la formula stessa della competizione dissemini insidie e lo faccia fin da subito, fin dalle prime battute o persino in un momento precedente: quello dei playoff.

Daan Rots, Rolando Mandragora
Twente-Fiorentina, playoff 2022/23 / BSR Agency/GettyImages

I viola in particolare, contro il Twente nella scorsa stagione, hanno dovuto vendere cara la pelle pur di raggiungere la fase a gironi ed è chiaro come una competizione simile (in cui nessuno accede direttamente alla fase a gironi stessa) regali occasioni d'inciampo già ad agosto. Oggi (alle 21.00) andrà in scena il primo atto della sfida tra Rapid Vienna e Debrecen, la Fiorentina osserva interessata e si chiede già oggi quali siano le caratteristiche degli austriaci e degli ungheresi, preparandosi per il doppio incontro in programma il 24 e il 31 agosto.

Rapid Vienna e Debrecen: cenni storici

Il Rapid Vienna, tra le squadre che la Fiorentina avrebbe potuto pescare, rappresenta senz'altro una di quelle dal maggiore prestigio nazionale: si tratta del club più popolare d'Austria e di quello in grado di conquistare più titoli nazionali (ben 32). Al contempo occorre sottolineare come l'ultimo titolo sia datato 2007/08 e come, negli ultimi anni, l'ascesa evidente del Salisburgo (coi suoi 10 titoli consecutivi) abbia messo decisamente in sordina le ambizioni dei biancoverdi, connesse più alla storia che non all'attualità.

Il Debrecen dal canto proprio può vantare una partecipazione alla fase a gironi della Champions League nel 2009/10, fatto in sé storico: in tale frangente gli ungheresi incrociarono curiosamente la Fiorentina di Prandelli, coi viola che riuscirono ad avere la meglio sia in Ungheria (4-3) che al Franchi (5-2). Il Debrecen ha vissuto la propria epoca d'oro a cavallo tra il 2004 e il 2014, conquistando proprio in quel decennio tutti e 7 i titoli della propria storia: dal 2014 in poi i risultati si sono rivelati meno convincenti, con due terzi posti come traguardo migliore e con tanto di retrocessione nel 2019/20.

Rapid Vienna: sulle spalle di Burgstaller

Nella scorsa stagione il Rapid Vienna si è classificato al quarto posto: sul campo sarebbe arrivato quinto ma i 3 punti di penalizzazione comminati all'Austria Vienna per questioni di bilancio hanno sancito il sorpasso tra rivali cittadini.

Guido Burgstaller
Burgstaller, bomber del Rapid / Guenther Iby/GettyImages

I biancoverdi si sono messi in evidenza più per la tenuta difensiva che non per un attacco prolifico, rivelandosi la terza miglior difesa del campionato: i protagonisti principali della stagione (e le insidie principali per i viola in ottica futura) sono stati l'esperto centravanti Burgstaller (21 reti in campionato) e la veloce ala Marko Grull, autore di 6 gol e di 8 assist in Bundesliga.

Tutti protagonisti confermati, nel segno della continuità, così come il terzino sinistro Jonas Auer, molto abile anche in proiezione offensiva e spesso uomo-assist. L'asse Auer-Grull a sinistra, nel 4-2-3-1 di Barisic, potrà essere un'insidia da cui guardarsi ma, al contempo, la Fiorentina avrà modo di far male da quella parte con Dodò e con uno tra Nico Gonzalez e Ikoné, andando a sfruttare le difficoltà di Auer in fase difensiva.

Debrecen: occhio all'esperto Dzsudzsak

Il Debrecen dal canto proprio è arrivato terzo nel campionato ungherese, alle spalle dei campioni del Ferencvaros e del Kecskemet. Un aspetto che lega i due possibili avversari dei viola è il modulo, anche gli ungheresi guidati da Blagojevic impiegano perlopiù il 4-2-3-1, anche in questo caso un marchio di fabbrica del tecnico.

Balázs Dzsudzsák
Dzsudzsak in azione / Laszlo Szirtesi/GettyImages

Gli elementi più noti a livello internazionale nella rosa del Debrecen sono i due elementi più esperti della rosa: da un lato Varga e dall'altro ancor di più il capitano Dzsudzsak (6 gol e 6 assist nello scorso campionato), con un passato importante nel PSV, che può ancora far valere le proprie doti tecniche sulla trequarti. Anche nella scorsa stagione è stato il più impiegato della rosa, perlopiù come trequartista a ispirare la punta Babunski (13 gol in campionato).

Sulla carta è evidente come entrambe le rose appaiano lontane dal livello del gruppo viola, rimane però da sottolineare come l'incontro con realtà "periferiche" del calcio possa rappresentare già in sé un'insidia e - ancor di più - occorre ribadire quanto Rapid e Debrecen possano risultare avvantaggiate dal fatto di aver già iniziato il campionato (gli ungheresi peraltro hanno già disputato un turno di Conference, eliminando l'Alashkert tra fine luglio e inizio agosto).