Riccardo Sottil sta finalmente diventando grande

Riccardo Sottil
Riccardo Sottil / Nicolò Campo/GettyImages
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L'Italia del calcio sa spesso raccontarci storie di giovanissimi che poi giovanissimi non sono, di pupilli che in un batter d'occhio passano dallo status di promessa a quella di realtà ormai appassita, senza poter trovare spazio e fiducia ma dovendo sgomitare in mezzo a profili più esperti e ai tanti richiami esotici del mercato.

E l'identikit di Riccardo Sottil, sulla carta, avrebbe potuto far temere un epilogo simile, talvolta nel racconto esterno lo ha anche fatto: serpeggiava cioè l'idea che il figlio d'arte cresciuto nella Fiorentina potesse restare il proverbiale eterno incompiuto, un giocatore discontinuo e seguito dall'etichetta scomoda di "giovane" nonostante il passare degli anni e delle stagioni.

Da promessa a realtà

C'è però, ed è una fortuna, chi concede una salutare pausa al richiamo dei colpi esotici e vede in Sottil il profilo giusto su cui scommettere, senza arrendersi all'idea che sia una storia già scritta e già sentita mille volte: in tal senso diventano cruciali le parole di Pradè che, presentando la stagione 2022/23, ha spiegato di aspettarsi tanto dall'esterno offensivo classe '99 e di vederlo come potenziale protagonista, non più come rincalzo o come - appunto - semplice promessa.

Al contempo anche Vincenzo Italiano, in un costruttivo asse tra dirigenza e tecnico, ha speso parole forti nei confronti del numero 33 viola: parole di encomio, senz'alto, ma soprattutto di responsabilizzazione, come a volerlo esaltare ma al contempo pungolare.

Riccardo Sottil, Vincenzo Italiano
Con Italiano nella scorsa stagione / Ciancaphoto Studio/GettyImages

Italiano ha citato l'intensità e l'abnegazione in allenamento come punti chiave della crescita definitiva del giocatore, ed è evidente che tanto passi dal lavoro quotidiano, ma basta anche osservare quanto accaduto nelle prime uscite ufficiali della stagione viola per capire come - di fatto - Sottil stia compiendo quel passo che mancava per diventare realtà e non più, soltanto, una promessa.

Sul valore tecnico del giocatore gli addetti ai lavori non hanno mai avuto particolari dubbi, è evidente anche come atleticamente possa rappresentare un esterno di tutto rispetto: una sintesi di tecnica e fisico che vede nella capacità di saltare l'uomo la propria cifra distintiva, il marchio di fabbrica da sempre riconosciuto.

ACF Fiorentina v FC Twente - UEFA Europa Conference League 2022/23  Play-offs First Leg
Dopo l'assist a Cabral / MB Media/GettyImages

La chiave della crescita di Sottil

Ma, anche da esterni offensivi, non si vive di solo dribbling: spesso Sottil è stato associato allo stereotipo di genio e sregolatezza che tante volte si tira fuori per i giocatori di talento, quelli "bravi ma che non si applicano", quelli a cui manca sempre qualcosa. Cosa manca, o meglio cosa mancava? Innanzitutto la lucidità nelle ultime scelte, nella giocata giusta da compiere al momento giusto: un dribbling di troppo, una soluzione affrettata, una conclusione in porta con qualche compagno libero che intanto aspetta in posizione migliore.

La capacità di essere concreto, di segnare di più, ma soprattutto la vera e propria chiave di volta che - adesso - sembra aver sancito quello scatto definitivo: la capacità di leggere il gioco, di essere parte di un meccanismo più grande, non solo perché talentuoso ma anche poiché immerso in quel contesto. Due partite stagionali, vittoria per 3-2 sulla Cremonese e 2-1 sul Twente, e due prestazioni da migliore in campo: difficile vederlo come un caso, considerando anche il precampionato svolto e le parole di fiducia da parte di DS e allenatore.

Sia contro la Cremonese che nel playoff di Conference ha finalmente dimostrato di poter mettere ancor di più il proprio talento a disposizione del collettivo, lo ha fatto con giocate capaci d'incantare - senz'altro - ma ancor di più di risultare efficaci per il gioco offensivo viola, collaborando al meglio coi compagni.

Illuminante il tacco per Biraghi che ha avviato l'azione dell'1-0 con gli olandesi, perfetto il cross per il 2-0 di Cabral con annessa sgroppata sulla sinistra. Ma c'è di più: il nome Riccardo porta con sé doti di grandezza, da condottiero, e anche da quel punto di vista Sottil sembra aver fatto quel balzo tanto atteso, sia rispetto ai compagni che rispetto ai suoi tifosi, incitati e caricati, da vero leader e non più da eterno giovane.


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