Rinnovo con l'Atalanta, il mercato e la qualità dei singoli: le parole di Gasperini

Da valutare il progetto della Dea, ma almeno fino al 2025 rimarrà alla guida dell'Atalanta. Spera di poter avere a disposizione tutti i suoi gioielli.
Gian Piero Gasperini
Gian Piero Gasperini / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Gian Piero Gasperini proseguirà la sua esperienza da allenatore dell'Atalanta. Dopo la vittoria dell'Europa League contro il Bayer Leverkusen, qualche dubbio ha attraversato la mente del tecnico della Dea. La proposta di De Laurentiis, la possibilità di chiudere il ciclo da vincente e anche il tentativo di alzare l'asticella hanno portato a qualche giorno di riflessione, ma è bastato un incontro con Percassi per sciogliere ogni dubbio e dare il via libera al proseguimento del progetto. Gasperini è sotto contratto fino al 30 giugno 2025 e la trattativa tra le parti per posticipare la scadenza è in corso.

Sciolto il dubbio sulla permanenza alla guida dell'Atalanta, La Gazzetta dello Sport ha intervistato il Gasp. Si è parlato del rinnovo, del sogno Scudetto, di alcuni singoli presenti nella rosa della Dea e sui rinforzi necessari sul mercato.

Rinnovo del contratto.
"Non ho ancora rinnovato il contratto con l'Atalanta. Per me è importante capire se siamo a un punto di partenza o di arrivo. Se nei prossimi campionati vogliamo fare qualcosa in più e se per l'Atalanta sono ancora io il punto di riferimento. Una situazione precaria non mi serve, vado a scadenza e buonanotte. Se c'è un progetto per i prossimi due-tre anni mi interessa, ma la questione 2026 o 2027 la risolveremo, con me la famiglia Percassi è sempre stata di una generosità assoluta. L'urgenza adesso è fare la squadra più forte".

Sogno Scudetto.
"Ci mancano 25 punti in classifica per lo Scudetto. Un abisso. Lo Scudetto si vince sopra i 90 punti, due volte ne abbiamo fatti 78 e quest'anno se va bene chiudiamo a 72 punti. Finore il nostro target è stato quello. Non è poco aggiungere 15 punti, anche con qualche sconfitta in meno. Oggi per fare il salto di qualità e vincere devi perdere a livello economico. L'Atalanta non può permetterselo. Noi i giocatori li vendiamo e se vendo un Koopmeiners, non è facile trovarne un altro. Vendendo non ti rinforzi, al massimo riparti. Le squadre che vincono gli Scudetti aggiungono, non tolgono, a gruppi già forti".

Obiettivi per l'estate.
"Sto pensando a come migliorare la squadra. Noi siamo stati bravissimi, i più bravi ma non i più forti. Quanto a forza, possiamo migliorare, compatibilmente con le disponibilità del mercato e le offerte che arriveranno, come per Hojlund. L'attacco è il reparto principale: se giochi 55 partite servono delle alternative, come si è visto contro la Juventus senza Scamacca. Touré non è un centravati. Se la difesa non regge perdi, ma l'attacco mi fa vincere le partite. Se vinco 22 partite e ne perdo 10 mi va bene. Come vice Scamacca vorrei un giovane da far crescere, sarebbe l'ideale, ma oggi anche i giovani costano un botto".

Gasperini sui singoli.
"De Ketelaere più lo metti lontano dalla porta e più va in difficoltà. Qualche volta ci discuto ancora perché ama arretrare per legare il gioco ma lui deve fare l'attaccante, che significa fare gol o farli fare. Infatti li fa. Per fortuna ha ancora una bella evoluzione davanti a sé. Scamacca è un bomber: fa un sacco di gol. Spalletti saprà dargli ulteriori conoscenze, si è sempre impegnato alla morte e la fama di bad boy è assurda. Un momento chiave è stato quando si è liberato della pressione pazzesca che aveva addosso, ogni partita sembrava dovesse dimostrare di essere un grande giocatore. Non sorrideva mai, era scuro ad ogni errore. Il clic è arrivato quando non è andato in Nazionale: in quei dieci giorni siamo riusciti a trovare la chiave. Non era questione di gol ma di prestazione e dinamismo".

"Lookman oggi è un top, ma prima non lo era. Era forte ma viveva di spunti e spariva dalle partite, anche dagli allenamenti. Ci ho lavorato con la pazienza dell'artigiano. Quello che ha fatto nelle ultime settimane dà il senso della maturazione: si fa dare la palla, partecipa al gioco e lega con i compagni. Su Ederson pensavo fosse un trequartista e infatti ha iniziato la scorsa stagione in quel ruolo, come nella Salernitana. Poi mi sono accorto della sua efficacia mostruosa nei recuperi. Un doberman. Se scappi ti viene a prendere".

"Koopmeiners può fare anche il mediano, ha giocato anche da difensore centrale ma limitarlo sarebbe un peccato. Ha potenza aerobica da box to box, più la capacità di tiro che va sfruttata. Spero di tenere sia lui che Ederson. Per Koop l'Atalanta ha già rifiutato tanto, anche a gennaio. Giocare la Champions League è una gratificazione, i giocatori da noi vengono volentieri ma il tetto ingaggi dell'Atalanta - che giustamente mantiene - può essere un ostacolo".

Offerte dall'estero e Champions League.
"In finale tifo spudoratamente Ancelotti, per me Real Madrid-Atalanta in Supercoppa Europea è un sogno".

"Futuro all'estero? Non ci andrò più. Quest'anno avevo una grossa opportunità in Inghilterra, molto bella. Era una situazione nata recentemente, vicnendo l'Europa League ci sono state tante opportunità, ma l'Italia mi piace troppo. Io in una Nazionale non credo, non ho le caratteristiche giuste".


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