Rivoluzione in panchina per le big: chi può approfittarne?
Sulle panchine di Serie A si è scatenato un valzer come non si vedeva da tempo (anche se il record di cambi appartiene alla stagione 2012/13). Ad inaugurare il "ballo" è stata la Roma che ha piazzato il colpaccio José Mourinho, riportato in Italia dopo il Triplete del 2010 con l'Inter, seguita poi dalla Fiorentina con Rino Gattuso al posto di Beppe Iachini, l'Inter con Simone Inzaghi (ancora da ufficializzare ma c'è la firma) al posto di Antonio Conte, la Juve che ha richiamato Max Allegri al posto di Andrea Pirlo e il Napoli che ha appena ufficializzato Luciano Spalletti. Manca all'appello ancora la Lazio, che deve sostituire Inzaghi e sfoglia la rosa tra Maurizio Sarri, Sinisa Mihajlovic, Nuno Espirito Santo.
Insomma, un vero terremoto tra la maggioranza delle big di Serie A a cui sono sfuggite solo Milan e Atalanta che hanno confermato Stefano Pioli e Gian Piero Gasperini. Ma chi è che può approfittare di questa rivoluzione per insidiare lo scettro tricolore dell'Inter? La risposta, con il mercato ancora chiuso, è ancora molto difficile. La sessione potrà stravolgere (in meglio? In peggio?) le squadre e quindi i rapporti di forza che, al momento, vedono i nerazzurri davanti a tutti anche grazie alla scelta di Simone Inzaghi, seguace del 3-5-2 che fu di Conte.
Mourinho porterà tanto alla Roma, ma bisognerà attendere il mercato di una rosa che ha bisogno di un profondo restyling, mentre la Juve con Max Allegri si candida nuovamente per la pole position, visto che il livornese conosce benissimo quasi tutta la rosa bianconera. Perciò, magari in controtendenza, al momento le squadre che possono partire davanti a tutte sono Milan e Atalanta. Le uniche due che non cambieranno (tatticamente) pelle e partiranno da una base già consolidata, al netto della campagna acquisti che ne verrà fuori.
Segui 90min su Instagram.