Roma accusata dalla Finanza di evasione e plusvalenze: il club si difende

Possibili problemi con il fisco per la Roma, finita sotto la lente d'ingrandimento della Guardia di Finanza per presunte dichiarazioni infedeli nei bilanci dal 2016 al 2021. Stando a quanto riportato da La Repubblica, al club giallorosso vengono contestate due diverse operazioni contabili riguardanti delle permute mascherate da compravendite e delle svalutazioni eccessive di alcuni giocatori.

Nello specifico, le Fiamme Gialle stanno investigando sullo scambio Luca Pellegrini-Leonardo Spinazzola concluso nel 2019 con la Juventus e sulla svalutazione di giocatori come Diawara, Pedro, Pastore, Nzonzi, Dzeko, Perotti, Leandro Castan e H’maida. Secondo gli investigatori, tali operazioni avrebbero permesso alla Roma di produrre maggiori costi non deducibili per circa 80 milioni di euro, cifra sulla quale la società dovrà versare 19 milioni di euro di Ires quando il suo bilancio sarà di nuovo in attivo. Inoltre, secondo Tuttosport, le carte della Procura di Roma e quelle della GdF potrebbero finire in un fascicolo della Procura Federale, con Giuseppe Chiné che vorrebbe fare chiarezza sulla posizione dei giallorossi. Solo due anni fa lo stesso Procuratore Federale fu severissimo con la Juve, punendo le sue plusvalenze fittizie con 10 punti di penalizzazione.

Il comunicato della Roma

Il club giallorosso ritiene di avere tutti gli argomenti necessari per dimostrare la regolarità delle operazioni contestate e nel frattempo si difende con un comunicato diffuso sui propri canali ufficiali in cui: "In relazione alle notizie inesatte apparse in merito al processo verbale della Guardia di Finanza, la Società ritiene si tratti di rilievi infondati, con riguardo ai quali intende far emergere la correttezza del proprio operato presso le competenti sedi, fermo restando che, anche ove i rilievi fossero accolti, il carico impositivo massimo non supererebbe comunque i 2 milioni di euro circa".