Roma, Pinto: "Zaniolo qui anche l'anno prossimo? Non posso garantirlo"
Non è stato un mercato faraonico quello imbastito dalla Roma. Piuttosto che acquistare diversi giocatori, i giallorossi hanno preferito puntellare la rosa di José Mourinho con due nuovi arrivi: Sergio Oliveira e Maitland-Niles. Al termine della sessione di calciomercato, il ds Tiago Pinto ha indetto una conferenza stampa per rispondere a domande e curiosità dei giornalisti.
Come riporta calciomercato.com, il dirigente portoghese ha esordito dicendo che: "È sempre un piacere fare la conferenza stampa per chiarire ciò che successo. Nell'ultima conferenza stampa, mi hanno invitato a fare le pagelle, ho deciso di non farlo più, sarete voi a farlo. Sulle offerte, preferisco non parlarne, i giocatori con più rendimento ricevono più offerte. Nelle ultime tre finestre di calciomercato siamo riusciti a non far partire i giocatori più importanti. Delle uscite preferisco non parlare, sono contento che siano rimasti. Ci sono sempre dei retroscena per il calciomercato, in Italia c'è una grande passione, soprattutto negli ultimi giorni".
C'è da parlare del rinnovo dei big. Pellegrini ha rinnovato, ma c'è anche Zaniolo.
"Zaniolo? Mi ricordo che una settimana la chiusura del mercato estivo la conversazione era la stessa. C'erano 6-7 giocatori che dovevano rinnovare. Questo è il momento del collettivo. Tutti devono concentrarsi sui risultati di squadra e portare a casa tutti i risultati che possiamo. A suo tempo parleremo di tutto, ma ora non è momento di soffermarci sul mercato estivo e sui rinnovi. Dobbiamo lottare fino alla fine su tre fronti. Se posso garantire che sarà qui l'anno prossimo? Non posso io, né nessuno".
Dopo questo mercato la Champions è più vicina?
"Credo tutte le finestre di mercato il principale obiettivo è rinforzare la squadra, diventare più coesi. I nuovi acquisti hanno avuto subito impatto sulla squadra, tramite giocatori che non stavano avendo tanto minutaggio. In ogni mercato vogliamo capire cosa manca alla squadra e prendere calciatori che possono avere rendimento subito. A dicembre con lo staff e il mister abbiamo fatto un lavoro che individuare i profili giusti e per fortuna i ragazzi sono arrivati e hanno subito migliorato la squadra. C'è la voglia di riscattarli? Ci sarà tempo per pensarci".
Come pensa di risolvere il problema liquidità?
"La cosa più bella di questo progetto è il modo allineato in cui lavoriamo. Mourinho è il nostro direttore d'orchestra, uno dei migliori al mondo. Il nostro lavoro è unire tutti questi pezzi, la parte tecnica e finanziaria. Non ho paura del futuro. Stiamo facendo il lavoro giusto. Penso che nei prossimi mesi faremo le cose giuste e stabiliremo un piano: saremo più forti".
La politica di non cedere i migliori continuerà?
"La tua domanda è interessante e riflette quello che è il calcio. Dobbiamo fare delle valutazioni per migliorare la squadra. Se vogliamo far diventare la Roma una squadra vincente, l’obiettivo è quello di migliorare, al di là se compriamo o se vendiamo".
Voto più alto per il mercato in entrata o in uscita?
"Non posso... In entrata è come ho detto. Siamo stati veloci e pratici a capire cosa dovevamo prendere e a che condizioni, e abbiamo fatto tutto velocemente. Gli obiettivi sono stati centrati. Uscite: se i giocatori non giocano gli obiettivi per l'uscita sono 3. Rendere la squadra più compatta, trovare un percorso giusto per chi va via, e avere un guadagno economico. Abbiamo fatto alcune uscite, altre non sono arrivate: sono genericamente soddisfatto".
Diawara ha bloccato il mercato? Chi è stato il centrocampista più vicino?
"Diawara non ha bloccato nulla. E' successo che il calcio a volte è come il matrimonio, le cose si fanno se tutte le parti lo vogliono. Non è vero che il terzo acquisto non è avvenuto perché Diawara non è partita. Chiedo scusa perché ci sono cose che non capisco: noi al 12 gennaio abbiamo portato Oliveira. Poi tutti abbiamo detto che il mercato era chiuso. Io, il mister e nessun altro può dire che è chiuso al 100% perché può succedere qualsiasi cosa. Ma era sostanzialmente chiuso. Poi qualcuno di voi ha iniziato a fare nomi: addirittura Joao Moutinho che era uno scherzo sui social diventato notizia. Vi lamentate che noi da dentro non parliamo. Tutti i nomi fatti non hanno avuto riscontri su una trattativa. I nomi fatti sono stati tutti bugie, anche Kamara. Un giorno posso anche spiegare il dossier Kamara, non ora. In futuro capirete meglio. Non voglio essere arrogante, voglio condividere i miei pensieri. Tutti i ragazzi di cui si è parlato non hanno mai avuto trattative con noi. Poi qualcuno dice che questi sono obiettivi sfumati. Anche se abbiamo smentito categoricamente. Su questo non posso farci nulla".
Anche Zakaria una bugia? Perché non è andato in porto?
"No, per lui è diverso. Questo dimostra la mia sincerità. Quando tratti un calciatore tante cose possono andare storte. Non voglio commentare il caso specifico, ma in passato avevo detto che lo seguivamo. Magari il direttore sportivo è scarso, ma lo scouting lavora bene".
Siete preoccupati di perdere Abraham per il diritto di riacquisto?
"No, il diritto scatta nel 2023, ma non sono preoccupato. Sta giocando bene, e come ha detto il mister può fare anche meglio. Per essere il suo primo anno in Italia sta facendo bene, ma non mi preoccupa il diritto di riacquisto del Chelsea".
La Juventus si è rinforzata più della Roma? Vi affidate all'algoritmo per cercare i giocatori?
"Devo concentrarmi su quello che facciamo qui, non su quello che fanno gli altri. Non giochiamo da soli, certo, dobbiamo stare attenti agli altri, ma io non perdo tempo a guardare quello che fanno gli altri. Sull'algoritmo: ora ho più fiducia in voi e spero voi in me. Non capisco dove sia nata la storia dell'algoritmo. Nel calcio c'è il rischio grande di prendere un giocatore sbagliato. Spendere e non avere indietro la performance. Cerchiamo informazioni su tante cose, per ridurre il rischio al minimo. Ma mai abbiamo preso un giocatore per l'algoritmo. Per prendere El Shaarawy non servono algoritmi, così come Rui Patricio. Reynolds? Magari è una scelta sbagliata di un direttore sportivo sbagliato, ma non l'algoritmo. Noi dobbiamo avere il maggior numero di informazioni possibile per fare la stessa giusta. L'algoritmo non ti dice prendi questo o quello, ma non possiamo dimenticare che i dati sono importanti, anche per il lavoro di Mourinho. Match analysis, gps e così via. Non si può prendere un giocatore solo perché l'ha detto l'algoritmo. Quando le cose vanno bene o male, la responsabilità è mia, non l'algoritmo".
Lei in Portogallo ha lavorato per una squadra che non ha bisogno del biglietto da visita, poi c'è la Juventus che ha preso Vlahovic. Com'è messa la Roma in questi rapporti?
"È diverso lavorare in Italia e in Portogallo, al Benfica o alla Roma. Non voglio parlare della Juventus o delle altre squadre. Quando sono arrivato qua, Pau Lopez non giocava, al suo posto giocava Mirante, poi si è infortunato, ma ha fruttato alle casse della Roma 12,5 milioni di euro. Stessa cosa Under, che è stato pagato 4,5 milioni".
Può garantire che Zaniolo giocherà per la Roma l'anno prossimo?
"Non posso garantirlo per nessuno".
Come mai non è arrivato un regista? È un obiettivo?
"Se non sbaglio Mourinho aveva detto che riteneva il mercato chiuso. L'estate è lontana. Questo è il momento in cui abbiamo portato musicisti all'orchestra, ora dobbiamo migliorare l'intesa tra di loro. Nei prossimi mesi capiremo con Mourinho e la proprietà dove lavorare per fare la Roma più forte".
Si aspettava un mercato di gennaio genericamente così ricco? Come se lo spiega in questo momento di crisi?
"Credo che è vero che ci siano state trattative con molto denaro, ma sono state circoscritte. Al di là del tema economico c'è sempre quello sportivo. I club quando hanno problemi devono reagire, e magari questo provoca i movimenti di denaro. Dopo il Covid aspettiamo che il mercato si rigeneri, si risollevi. Non posso dirti che questo o quel trasferimento mi abbia sorpreso, ci sono sempre sorprese. Sapevo che qualcosa si sarebbe mosso, ma nelle prossime finestre il mercato tornerà ad essere più simile a quello degli anni passati. Non credo però che tornerà mai uguale al passato, ora c'è molto più equilibrio nella gestione economica del calcio".
Segui 90min su Instagram.