Roma, quanto lavoro per Tiago Pinto: non solo acquisti, serve cedere gli esuberi
Prima vendere, poi comprare. Un mantra già "vecchio" per tante società, tra cui la Roma, alle prese con i bilanci e i conti da sistemare che però devono comunque intervenire sul mercato. E per i giallorossi l'arrivo nella Capitale del nuovo General Manager Tiago Pinto è coinciso proprio con l'avvio della sessione invernale, dove il portoghese dovrà prima di tutto piazzare gli esuberi.
Tra questi, in pole position, c'è Javier Pastore. Un calciatore dalla classe immensa, ma dal fisico troppo fragile, tanto che in due stagioni e mezza con la Roma il classe '89 ha messo insieme più infortuni che presenze: solo 25. Ora ha recuperato dall'ultima operazione all'anca, ma comunque non rientra nei progetti di Fonseca e del club, anche perchè percepisce ben 4,5 milioni di euro fino al 2023, una cifra assurda che sta stoppando tutte i possibili interessi di altri club sul nascere (erano arrivati sondaggi dal Qatar e dall'MLS).
Stesso discorso per Juan Jesus, che ne guadagna 2,2 netti e non si è mai detto disposto a ridursi l'ingaggio, allontanando così tante possibili pretendenti. In ultimo resta Federico Fazio, che con la Roma guadagna 2,5 milioni netti l'anno fino al 2022. Negli ultimi tempi si è affacciato il Genoa, ma anche l'argentino non vuole abbassare le sue pretese economiche.
Nonostante tutto il mercato in entrata della Roma non è fermo, perchè i giallorossi restano vicinissimi a Gonzalo Montiel, terzino destro del River Plate valutato 7 milioni di euro. Soldi che Tiago Pinto conta di incassare dalla cessione di Robin Olsen all'Everton, prima di provare a rinforzare l'attacco con Bernard o El Shaarawy, vicino alla risoluzione di contratto con lo Shanghai Shenhua. Se dovesse arrivare una punta potrebbe partire Carles Perez in prestito secco.
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