Rovella e Pellegrini come cambiamento di Lazio e Juventus
Juventus-Lazio, Maurizio Sarri contro Allegri, Ciro Immobile contro Dusan Vlahovic, Mattia Zaccagni contro Federico Chiesa. Non sarà solo lo scontro tra i due allenatori e i migliori interpreti di entrambe le squadre; sarà anche la partita di Nicolò Rovella e Luca Pellegrini, che ora vestono la maglia della Lazio, scelta questa estate, e ritroveranno subito il loro recente passato.
Classe 2001 e 1999, il primo nato a Segrate, vicino a Milano, il secondo a Roma. Due acquisti in prospettiva, due volti abbastanza giovani per rinfrescare la rosa della Lazio, provare a renderla ancora più competitiva investendo sui talenti italiani che non sono ancora emersi del tutto. È un modus operandi che spesso ripaga, sul quale il presidente Claudio Lotito ha voluto puntualizzare in un'intervista a Radio Serie A qualche giorno fa.
"La Lazio in passato non ha mai fatto mercato in entrata con alcuni Club rilevanti, oggi invece siamo stati in grado di comprare giocatori anche da squadre più blasonate."
- Claudio Lotito a Radio Serie A
Se guardiamo alle campagne trasferimenti degli ultimi anni biancocelesti, andando indietro di cinque o sei, ci accorgeremo che non è del tutto vero quanto affermato da Claudio Lotito. La Lazio ha spesso pescato da Inter e Milan, ma l'ha sempre fatto principalmente a titolo gratuito. Pepe Reina e Mateo Musacchio nella stagione 2020-21, Hysaj dal Napoli e Pedro dalla Roma in quella 2021-22 e ancora Matias Vecino e Alessio Romagnoli nell'ultima campagna estiva.
Queste due operazioni sono però diverse. È vero, Rovella e Pellegrini arrivano in prestito, ma con obbligo di riscatto condizionato. Hanno entrambi meno di 25 anni e non stanno iniziando la parte finale delle propria carriera. Si tratta di un segnale importante nell'approccio del club biancoceleste che, senza più Milinkovic e con leader del gruppo oltre i 30, ha già iniziato a rifondarsi.
Non sappiamo quale sarà l'apporto nel presente e nel futuro dei due nuovi acquisti che, presi dal punto di vista della Juventus, evidenziano la tendenza a investire nel modo giusto, senza poi però garantire un tempo adeguato per potersi esprimere a Torino. La situazione è cambiata con il successo dell'esperimento Next Gen e forse Rovella e Pellegrini rappresentano gli insuccessi della gestione societaria precedente.
26 i milioni spesi dalla società bianconera a gennaio 2021 per portare Nicolò Rovella in Piemonte. Lasciato in prestito al Genoa per altri sei mesi, è poi volato al Monza, con cui ha concluso una stagione importantissima come cervello della squadra brianzola. Non è bastato, in una Juventus ridimensionata, che promuove Fagioli e Miretti, che prova a rilanciare Pogba e McKennie e che si affida completamente a Rabiot e Locatelli, uno dei principali prospetti italiani in mediana non ha trovato spazio.
22 invece i milioni spesi dalla società bianconera a luglio 2019 per portare a Torino Luca Pellegrini, in una trattativa più ampia che ha previsto il viaggio verso Roma di Leonardo Spinazzola. In quel momento il terzino sinistro era tra i principali prospetti della Serie A nel ruolo. Gli anni successivi ne hanno però frenato la crescita ridimensionando la sua posizione. Prima Cagliari, poi Genoa, poi il rinnovo fino al 2025 e una stagione da 20 presenze con Allegri. Ancora una non conferma dopo un anno all'Allianz, l'esperienza in Bundesliga per 6 mesi con l'Eintracht Francoforte e gli altri 6 nella Capitale, sponda biancoceleste. Insufficienti per scalzare Cambiaso dalle gerarchie del tecnico della Juventus.
Nelle trattative non c'è sempre una parte che ha fatto bene e l'altra che invece ha sbagliato. Spesso una nuova soluzione per un calciatore, soprattutto se in un periodo cruciale della sua carriera, è la soluzione migliore per tutti. Sabato ci sarà Juventus-Lazio, ad aprire il weekend del derby di Milano, quello del rientro dalla sosta Nazionali. Probabilmente né Rovella né Pellegrini verranno utilizzati da Sarri dal primo minuto; supereranno Cataldi e Hysaj nelle gerarchie o incontreranno le stesse difficoltà di Torino?