Sacchi fa un bilancio sulla stagione del Milan e sull'operato di Pioli

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi / Elisabetta A. Villa/GettyImages
facebooktwitterreddit

Lo Scudetto è ormai dell'Inter, ma il risultato nel derby è tutt'altro che scontato visto che il Milan venderà cara la pelle: parola di Arrigo Sacchi che oggi si rivolge alle colonne de La Gazzetta dello Sport per fare il punto sulla stagione dei rossoneri, ma anche per dare un suo personalissimo commento sul lavoro svolto da Stefano Pioli da quando siede in panchina.

Sul derby: "L'Inter sente di avere lo scudetto in tasca, e obiettivamente è difficile darle torto, e il fatto di poter conquistare il titolo proprio nella supersfida contro il Milan carica i tifosi. I giocatori rossoneri saranno fiduciosi e coraggiosi, daranno il duecento per cento e lotteranno con tutte le loro energie per evitare che l'Inter trionfi proprio davanti ai loro occhi. Sarà una partita aperta, dove può davvero succedere di tutto. L’importante è che le due squadre si concentrino su un solo obiettivo: divertire la gente, fare spettacolo, perché abbiamo un disperato bisogno di bellezza".

Sulla stagione del Milan: "La stagione del Milan non va giudicata in base al risultato del derby. Sarebbe un errore madornale, e sarebbe un’ingiustizia nei confronti dei protagonisti. Il Milan sta lottando per conquistare il secondo posto in campionato: so che i rossoneri, per storia, per tradizione e per ambizione, dovrebbero sempre lottare per il primo, ma un piazzamento alle spalle dell’Inter non sarebbe certo da classificare come un fallimento. Tutt’altro, soprattutto se si considera la grande rivoluzione estiva operata sul mercato e le conseguenti difficoltà incontrate nell’assemblare il gruppo. Inoltre il Milan non ha investito quanto l’Inter o quanto altre avversarie. Dunque, un secondo posto dovrebbe essere applaudito come un buon risultato. E poi c’è sempre l’Europa League, trofeo che nessun club italiano ha mai vinto, e il Milan ha la possibilità di farlo. Non è mica un traguardo da mettere in secondo piano".

Sul lavoro di Pioli: "Il Milan, recentemente, è cresciuto parecchio e questa crescita è il frutto del lavoro di Pioli. All’inizio della stagione ha incontrato difficoltà, perché molti giocatori provenivano dall’estero e dovevano adeguarsi al calcio italiano. Inoltre ci sono stati tantissimi infortuni che hanno pregiudicato il cammino. Adesso che sta ritrovando tutti, o quasi tutti, e che i suoi metodi e le sue idee sono stati recepiti, si vedono i risultati. Il Milan è una squadra. Non sempre, d’accordo, ma quasi sempre. Ha fortissime motivazioni, ha spirito di gruppo e ha un gioco. Non riesce a essere continuo per novanta minuti, questo è vero, ma dimostra di avere volontà e coraggio: attacca, cerca di pressare (non sempre con i tempi giusti, lì si può migliorare), non ha mai paura dell’avversario, prova a dominare il campo. Ecco, se Pioli riuscirà a tenere il suo Milan ancora più corto, in modo da raggiungere un’ideale compattezza, allora diventerà davvero fortissimo. I difensori sono a volte in difficoltà, anche perché non hanno il supporto degli attaccanti che raramente rientrano, ma il Milan ha in organico giocatori importanti che possono fare la differenza in ogni momento. Ed è per questa ragione che i rossoneri devono puntare con fiducia al secondo posto, all’Europa League e anche a vincere il derby".


feed