Salernitana già costretta a rincorrere: Iervolino, Sabatini ed il dubbio Nicola
Aveva appassionato l'Italia intera con la sua incredibile rimonta e si trova, ora come non mai, a dover fare i conti con una separazione flash che azzera nuovamente gli sforzi fatti. La Salernitana lascia ancora una volta parlare di sé. La società campana ha monopolizzato negli scorsi mesi la scena dei media italiani, dal passaggio di proprietà definitivo del club deciso all'ultimo secondo all'arrivo di Walter Sabatini, Davide Nicola ed una marea di giocatori che a fine stagione sono valsi una storica riconferma in Serie A. Sfatato questo centenario tabù - secondo cui i granata in passato non hanno mai disputato due campionati di fila in A - la strada per la squadra del presidente Iervolino sembrava finalmente in discesa, ma i colpi di scena sono sempre dietro l'angolo.
Quel marchingegno perfettamente equilibrato e diretto verso un obiettivo comune tutto ad un tratto si è rotto, lasciando cadere a terra bulloni su bulloni. Il rapporto apparentemente coeso tra il presidente Iervolino ed il direttore Sabatini improvvisamente ha lasciato spazio a crepe insanabili, portando alla conclusione dei dialoghi tra le due parti. Le divergenze possono ovviamente capitare quando si tratta della realtà organizzativa calcistica, i grandi club ne sono un esempio. Ciononostante, sorprende la velocità con cui tutto sia sfumato, dimenticandosi di quanto festeggiato giusto poche settimane prima. Ma cos'è successo tra le parti?
Facciamo un salto indietro, alla settimana scorsa. La permanenza in A della Salernitana ha permesso alla piazza di iniziare sin da subito a programmare la prossima stagione, seguendo sempre l'obiettivo della salvezza al termine della 38esima giornata. Le prime mosse per puntare alla conferma nella massima serie era quella di continuare il proprio rapporto lavorativo con Walter Sabatini, il quale nello scorso mese di gennaio aveva permesso ai campani di cambiare nuovamente pelle sbarazzandosi di evidenti esuberi per sostituirli con un mix di esplosività giovanile ed esperienza.
Il principio di conferma raggiunto con il direttore sportivo granata fino al 30 giugno 2023 avrebbe subito attivato il club sul mercato, permettendo ai granata di ultimare le conferme in blocco i vari Sepe, Mikael, Radovanovic e Perotti (gli accordi si completeranno anche senza Sabatini, essendo presente nei vincoli contrattuali dei giocatori esplicite clausole di riscatto obbligatorio - Sepe e Mikael - o rinnovo automatico in caso di salvezza). Qualcosa però è andato storto nelle ultime ore e la bilancia si è rotta.
La goccia che fa traboccare il vaso
L'accordo raggiunto fino al prossimo anno è stato, quindi, vaporizzato in uno schiocco di dita, in una frazione di secondo. Secondo quanto riportato da alcune testate vicine all'ambiente granata, alla base della frattura insanabile tra le parti sembrerebbe esserci un discorso legato alle percentuali da elargire agli agenti degli atleti per completare le trattative di mercato. Va sottolineato come, secondo le tante voci che si rincorrono come schegge impazzite, non ci sia stata veramente una lite tra Iervolino e Sabatini, ma solamente un dialogo approfondito sulla condivisione di un progetto futuro. La questione sembrerebbe essere stata la famosa "goccia che ha fatto traboccare il vaso", in una situazione in cui dissapori sembravano albergare anche in altri fronti.
"Sono cose di calcio, non è successo niente di importante". In questo modo l'ormai ex diesse granata ha raccontato il suo addio alla Salernitana in diretta su Skysport. "Nel calcio ci sono diatribe quotidiane, dipende da come si sviluppano e in questo caso si è sviluppata in una certa maniera. Non fa niente, succede, ci sono abituato. Ripartirò da qualcuno che mi cercherà e saranno diversi, però mi dispiace perché Salerno è una città che mi ama, o mi ha amato tanto, e io ci credevo. Gli auguro tutta la fortuna del mondo. Con Iervolino ci siamo lasciati bene, con un arrivederci e buona fortuna. Direi che è un buon modo per lasciarsi".
Non appaiono nelle parole del diretto interessato le vere motivazioni della rottura, etichettando il tutto come semplici "diatribe calcistiche". Ci sono ovviamente dei dettagli non forniti da Sabatini e che La Città di Salerno ha cercato di svelare. Secondo il quotidiano locale, l'accesa discussione tra le parti (che successivamente avrebbe portato la società ad inviare una PEC al suo diesse annunciando la volontà di non voler continuare insieme) sarebbe scoppiata su WhatsApp in merito all'affare Lassana Coulibaly, Il presidente si sarebbe opposto, nelle trattative per il rinnovo del centrocampista maliano, a pagare un corrispettivo economico agli agenti del giocatore. Altre situazioni potrebbero aver peggiorato prima del noto dialgo il rapporto tra le due parti, ma nessun'altra circostanza era stata in grado di capovolgere così il ferreo accordo intavolato.
Le ambizioni non si fermano
La frenata nella dirigenza campana non sembra però aver fermato il disegno del presidente Iervolino, pronto ad andare alla caccia di un nuovo ds con il supporto dell'Amministratore Maurizio Milani. I rumors non sono mancati e hanno spinto forte sul profilo dell'ex Roma Gianluca Petrachi, nonostante non sia arrivata nessuna conferma dalla società granata.
Chi è al mando è ben consapevole di poter fare affidamento su un profilo pronto a tutto pur di dover guidare la Salernitana alla prossima salvezza. L'addio di Sabatini riapre, infatti, tutte le valutazioni sui giocatori in bilico all'interno del gruppo squadra campano, tra chi potrebbe essere messo da parte - come Fazio - e chi potrebbe non essere riscattato nonostante le convincenti performance offerte - Bonazzoli in testa alla lista, seguono Kastanos e non solo. Valutazioni che, ovviamente, sarebbero state obbligatorie anche con l'ex diesse in carica, il quale avrebbe però potuto avere idee più chiare sulle decisioni da prendere e quindi regalare alla piazza campana una squadra ultimata prima dell'inizio del prossimo campionato di Serie A.
Il nodo allenatore
Molto del futuro della Salernitana passerà, inoltre, anche dalla scelta dell'allenatore. La rottura tra Iervolino e Sabatini ha rischiato di compromettere anche il rinnovo di Davide Nicola, legato alla figura del diesse e già pronto a firmare un biennale da 800.000 euro circa a stagione prima della vicenda. Secondo alcune testate giornalistiche, l'intesa sarebbe stata così a rischio da spingere i vertici a valutare nuove piste in tempo zero.
L'alternativa fantasiosa di portare, però, Fabio Cannavaro sulla panchina dell'Arechi ha suscitato una piccola rivolta del tifo granata, spingendo l'indiscrezione avanzata dal noto giornalista Alfredo Pedullà a scontrarsi con il volere della piazza. Al momento le due parti si aggiorneranno nelle prossime ore per confermare o meno la volontà di depositare il contratto del tecnico piemontese, che potrebbe anche restare senza la presenza di Sabatini. Lo stesso diesse spingerebbe per questa soluzione, come ribadito ai microfoni di Sky: "L'allenatore non è legato a me, è un uomo libero e ha già firmato un pre-contratto. Anzi, un contratto che deve solo essere depositato. Spero che resti perché è il vero deus ex machina della Salernitana".
I prossimi giorni saranno, dunque, cruciali per la Salernitana. La bomba Sabatini ha messo i granata in una posizione scomoda, costretti ad inseguire le altre pretendenti per la salvezza nonostante sia ancora giugno. Definire l'asset dirigenziale e tecnico in breve tempo sarà la chiave per ripartire, raccogliendo da terra un macigno finora gravato sulle spalle del duo Sabatini - Nicola.
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