Sarri: "La settimana è stata difficile. Contratti? Nel calcio non servono a nulla"
Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Serie A contro il Milan allenato da Stefano Pioli. L'allenatore biancoceleste si sofferma sulla settimana antecedente al match oltre a sottolineare il gap con le grandi del nostro campionato e la condizione di Zaccagni. In conferenza parole anche sul contratto con la società capitolina. Ecco quanto affermato.
Sull'avversario: "Il Milan è una squadra forte, senza fare troppe considerazioni tattiche o altro. Normale che subiscano pochi gol. La distanza fino a tre mesi fa tra noi e loro era netta. Ora vediamo di assottigliarla. Non possiamo sempre vedere la sola singola partita nelle ultime sei abbiamo fatto 13 punti. Diamo segnali di crescita. Col Torino abbiamo sbagliato qualcosa, ma loro erano una squadra che aveva già pareggiato anche con la Juve. Domani mi aspetto una partita diversa dalle precedenti col Milan, dove abbiamo rovinato tutto nel giro di pochi minuti a cavallo della fine del primo tempo, sia in coppa che in campionato", riporta Calciomercato.com.
Sulla settimana: "La settimana è stata difficile perché le tante situazioni che accadono ti proiettano con difficoltà alla partita. Otto giocatori con l'influenza contemporaneamente è una situazione difficile da affrontare. La lotta per l'Europa sarà punto a punto e si andrà fino alla fine così. Tutte le partite per noi sono motivo di rischio. In queste cinque partite bisogna prendere tutti i punti possibili. Non penso che la squadra sarà condizionata da proteste varie. Sono questioni di cui non conosco dettagli e non posso dare un'opinione. Ci interessa il sostegno dentro lo stadio e fino a oggi, anche quando i tifosi erano pochi, non è mai mancato. Vorremmo essere sostenuti per 90 minuti. Poi alla fine, in caso, anche criticati".
Sul contratto: "Io non mi posso far condizionare da un finale di stagione. Ci sono tanti fattori positivi e negativi. Io mi faccio condizionare solo dalle parole del presidente. Perché nel calcio i contratti non servono a niente. Posso anche avere dieci anni di contratto, ma se non c'è sintonia posso anche non rimanere. E viceversa, anche se avessi un solo mese di contratto, se mi trovo bene resto comunque".
Sul gap con le big: "A noi manca il passo per diventare una squadra forte, ma mi sembra un probelma decennale. Negli ultimi 7-8 anni non c'erano Inter e Milan e la Lazio ha fatto la Champions una volta sola. Stiamo lavorando per questo, sperando di farcela. Ma non è semplice. Sarebbe più preoccupante arrivare quinti senza aver costruito nulla, piuttosto che arrivare ottavi e aver invece gettato buone basi".
Su Zaccagni: "Per Zaccagni non penso sia cambiato nulla. Ci sono momenti per tutti in cui si rende il 100% e momenti in cui ci sono dei cali. Fisiologicamente è impossibile stare al top sempre. In qualche partita siamo al top, in altre no, fa parte di questo sport".
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