Scamacca vuole lasciare il segno e spiega le differenze tra Gasperini e Spalletti

Le parole di Gianluca Scamacca in conferenza stampa in vista della gara contro l'Albania a Euro 2024.
Gianluca Scamacca
Gianluca Scamacca / Claudio Villa/GettyImages
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Gianluca Scamacca, centravanti della Nazionale, ha parlato in conferenza stampa in vista dell'esordio azzurro a Euro 2024 contro l'Albania. Il giocatore non si è sottratto nel rispondere a determinate domande, nello specifico l'attaccante ha spiegato la differenza tra il gioco di Spalletti e quello di Gasperini (suo tecnico all'Atalanta) e di come la mancata chiamata nella tournée statunitense sia servita particolarmente. Il numero 9 azzurro inoltre he definito il termine "pigro" usato da Spalletti come un incoraggiamento per fare bene in vista della competizione e delle gare future.

Sul gruppo: "Siamo un gruppo giovane, è iniziato un nuovo ciclo e c'è voluto un po' di tempo per tirare fuori la nostra forza. Siamo pronti e la nostra forza verrà fuori in questo Europeo. Io sto bene, spero di aiutare al meglio la squadra e di arrivare il più lontano possibile".

Sul voler lasciare il segno: "Io vorrei emulare il gruppo del 2021 che ha vinto l'Europeo e quello del 2006 che ha vinto il Mondiale, hanno lasciato un segno e anche io vorrei lasciare un segno nella storia della Nazionale".

Sul primo incontro con l'Albania: "Sarà una partita difficile, arrivati a questo punto tutte le gare sono difficili, qui ci sono le squadre che meritano di essere all'Europeo. Ma l'Italia dovrà concentrarsi soprattutto su sé stessa e dare il meglio in questa partita".

Sul momento del gruppo e sul voler trascinare la squadra: "E' un momento importante per noi, per la mia carriera. Ci arrivo dopo un bel finale di stagione e spero di portare positività e gol dopo ciò che ho imparato quest'anno".

Su Gasperini: "Se sono qui tanto è merito suo, quest'anno mi ha aiutato ed è riuscito a toccare le corde giuste per farmi fare il click, a lui devo moltissimo".

Sulla definizione di "pigro" usata da Spalletti nei suoi confronti: "Boh, non lo so. Già che sono venuto qui vuol dire che non sono pigro".

Sempre sul termine usato da Spalletti per descriverlo: "Lui magari vuole dire tante cose dietro questa singola parola, sicuramente mi ha spronato e stimolato e va bene così, Ma personalmente non mi sento pigro".

Sull'essere il centravanti: "Io sono uno dei centravanti dell'Italia, sono contento di far parte di questo gruppo e di fare questa bellissima esperienza".

Sul sentire una certa pressione: "Lo scorso anno non andò bene per la rottura del menisco, mentre questo è stato un anno magnifico, abbiamo vinto una Coppa che l'Atalanta non aveva mai vinto. La pressione ce l'hanno i giocatori forti, se così è posso dire che è anche bello avere pressione, ogni giorno è una sfida".

Sulla mancata convocazione nella tournée statunitense e sul preferire l'assist al gol: "Mancanza di cattiveria è una frase che sento spesso, ma io cerco solo di essere utile alla squadra, poi ci sono partite in cui hai più spazi e altri in cui ne hai meno. La cosa più importante è vincere, poi chi segna conta poco. Sì sì, ha fatto benissimo, non meritavo quella chiamata e ha fatto bene a non chiamarmi".

Su come immagina l'esordio: "Lo immagino e lo sogno vincente. Spero solo di partire col piede giusto e con una vittoria".

Su Djimsiti: "E' un buon difensore, è tosto e fisico. E' un buon giocatore".

Su Spalletti e sul gioco dell'Atalanta: "No, all'Atalanta giochiamo a uomo e questo è un calcio un po' più tattico. Ma mi trovo bene in entrambi i modi di giocare, Spalletti ha idee che per me sono perfette, fa molto gioco di movimento e possesso palla, mi trovo benissimo".

Sui "romanisti" presenti nel gruppo: "In Nazionale ci sono tutti e io poi gioco all'Atalanta, non alla Roma. La cosa più importante è la voglia di portare a casa il risultato".

Su cosa è successo negli ultimi mesi: "Non so se lo scrivono sui giornali ma ho avuto un po' di infortuni. Se non stai bene come fai a giocare con Gasperini e nel calcio in generale? Negli ultimi tre mesi sono tornato a giocare con continuità e poi è andata come è andata".

Su cosa fa la punta di riferimento con Spalletti: "Deve aiutare la squadra a pressare, deve indirizzare il pressing e limitare gli spazi dentro. Con la palla il mister davanti ci lascia abbastanza liberi, a eccezione di qualche indicazione poi sta a noi trovarci".

Sulla mancata convocazione negli States e la curiosità: "Sì sì, è servita, sicuramente. Sono andato dallo psicologo (ride, ndr)..."

Su cosa gli ha detto Francesco Totti: "Sei più grosso dal vivo, solo questo...".


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