Scoppia il caso Chiesa? Il labiale in panchina e il rapporto difficile con Allegri
"Sono sempre sempre il primo cambio": una frase, colta dalle telecamere di DAZN, che non è solo figlia della frustrazione per non essere riuscito a incidere in campo, ma che riassume quello che è il rapporto - ovviamente calcistico e professionale - tra Federico Chiesa e Massimiliano Allegri. L'attaccante non ha infatti gradito la sostituzione nel Derby della Mole contro il Torino ed è uscito dal terreno di gioco visibilmente insoddisfatto, concedendo qualche cinque a tecnico e compagni, scagliando una bottiglietta di plastica per la frustrazione prima di lasciarsi scappare queste parole una volta sedutosi in panchina.
Allegri, dal canto suo, sta provando a gestire il dualismo tra Chiesa e Kenan Yildiz, talento turco che reclama sempre più spazio. Il punto è che per il tecnico i due, al netto delle grandissime qualità, non possono giocare insieme visto che la Juventus ha trovato la sua stabilità con il 3-5-2 e che sarebbe rischioso passare a un tridente a questo punto della stagione.
L'attaccante della Nazionale è sì partito titolare nelle ultime quattro gare tra campionato e Coppa Italia, ma è stato sempre sostituito intorno all'ora di gioco. Una situazione che a Chiesa non va giù, soprattutto quando è costretto a uscire con il risultato ancora in bilico. Il problema non riguarda però soltanto il minutaggio, ma anche l'aspetto tattico dato che Allegri, che da lui ha detto di pretendere almeno 15 gol a stagione, si ostina a schierarlo come sotto punta, mentre il giocatore preferirebbe agire largo a sinistra per poter venire dentro il campo per poter inventare.
La convivenza forzata dovrà durare almeno fino a giugno. Dopodiché la dirigenza prenderà le proprie decisioni: sia il futuro di Chiesa sia quello di Allegri sono infatti ancora tutti da scrivere e, stando così le cose, sembra che soltanto uno di loro sia destinato a rimanere alla Juve.