Se Ibra e il Milan non hanno più fiducia in Fonseca devono esonerarlo subito

Ad un mese dall'inizio della stagione viene messa in discussione la scelta estiva. Tenere Fonseca a tempo non ha senso: o c'è fiducia oppure meglio cambiare, subito.
Paulo Fonseca
Paulo Fonseca / Stephen Nadler/ISI Photos/GettyImages
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L'esonero di Daniele De Rossi ha scosso gli addetti ai lavori e gli allenatori-colleghi. Una scelta particolare, soprattutto dopo appena quattro giornate di campionato e un triennale firmato tre mesi fa. Eppure l'ormai ex tecnico della Roma rischia di ritrovarsi in ottima compagnia. La posizione di Paulo Fonseca sulla panchina del Milan è sempre più in bilico. La vittoria contro il Venezia è stata cancellata dalla sconfitta in Champions League contro il Liverpool. Sarebbe un caso più unico che raro un doppio esonero in una big ad inizio stagione, con le società di bassa classifica invece intenzionate a proseguire con i propri allenatori - almeno per ora.

La situazione di Paulo Fonseca è ormai compromessa o - a dirla tutta - già definita. È chiaro che il tecnico portoghese non gode (più) della fiducia della dirigenza rossonera che farà ricadere proprio sull'ex allenatore del Lille - tramite l'esonero - alcune scelte di mercato sbagliate e una programmazione inesistente.

A questo punto viene da domandarsi: che senso ha proseguire il rapporto con Paulo Fonseca? Cosa può cambiare, eventualmente, con una vittoria nel Derby contro l'Inter?

Strappare tre punti nel match di domenica sera permetterebbe a Fonseca di guadagnare solamente altri sette giorni in vista del nuovo tour de force, tornando in bilico al primo passo falso. Zlatan Ibrahimovic - che si è definito il capo - deve prendere una decisione secca, immediata. Ha intenzione di garantire una fiducia molto più ampia al tecnico portoghese, proteggendolo da contestazioni e critiche oppure la fiducia non c'è ma si aspetta solamente l'occasione giusta per esonerarlo? Se il suo pensiero è più vicino alla seconda opzione, meglio un esonero immediato. Però poi non si parli di progettualità, crescita graduale e via discorrendo, termini che non hanno alcun valore dietro ad una mancanza di fiducia nata tre mesi dopo un contratto firmato e un mese dopo l'inizio ufficiale della stagione.


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