Serie A 2023/24 in archivio: sorprese e delusioni delle 20 squadre
Se cercate nell'archivio delle stagioni di Serie A, troverete presto anche quella 2023-24. Per concludere le 380 partite previste manca soltanto il recupero tra Atalanta e Fiorentina, in programma il prossimo 2 giugno senza la possibilità di cambiare alcun verdetto. La Dea spera di agguantare il terzo posto, la viola di arrivare alla sfida ancora inebriata dagli eventuali festeggiamenti di Conference League.
Una gara senza significato che chiuderà ufficialmente la stagione italiana di calcio per club insieme al ritorno della Finale Playoff per la Serie A tra Venezia e Cremonese. Proviamo a ripassare l'annata sportiva, analizzando le sorprese e le delusoni di ognuna delle 20 squadre del massimo campionato.
Atalanta
Tante sorprese poche delusioni nella stagione più importante della storia bergamasca. Non è una sorpresa Koopmeiners, ormai diventato a pieno titolo uno dei centrocampisti migliori del campionato italiano, lo sono invece la crescita esponenziale di De Ketelaere e Ederson, forse troppo sottovalutati a inizio anno. L'exploit di Ruggeri rientra tra le sorprese, mentre l'unico ad aver deluso nella rosa di Gasperini è probabilmente Bakker, il cui investimento faceva presumere un rendimento diverso.
Bologna
A Bologna le sorpese si sprecano. Da Zirkzee a Calafiori, fino a Beukema e Lucumì; i colpi decisivi di El Azzouzi, il protagonismo di Freuler e la crescita di Aebischer. Ancora i 5 gol del giovane Fabbian e il talento di Urbanski mostrato soprattutto nel finale di stagione rossoblu, e potremmo continuare. Se dobbiamo invece scegliere l'unica nota stonata di un'annata da Champions League, viriamo su Jesper Karlsson, numero 10 sul quale c'erano tante aspettative e che invece, tra infortuni e bocciature, non si è praticamente mai visto.
Cagliari
A Cagliari la stagione si è conclusa nel migliore dei modi. Con una salvezza anticipata di un turno e il tributo al condottiero Claudio Ranieri. Tra i sardi è emerso il talento di leader del futuro come Dossena, Prati e Luvumbo, insieme a quello di Gianluca Gaetano, arrivato a gennaio dal Napoli e protagonista assoluto della seconda parte di stagione. Deludente nel suo complesso il contributo degli attaccanti centrali sardi; soltanto 11 i gol totali di Lapadaula, Pavoletti, Petagna e Shomurodov.
Empoli
L'Empoli si è trascinato nella prossima stagione di Serie A con un finale pazzesco. È stato Mbaye Niang, autentica rivelazione del mercato invernale, a segnare il gol salvezza dei toscani nei minuti di recupero dell'ultima sfida contro la Roma. Buona anche la stagione di Nicolò Cambiaghi, nonostante abbia impiegato troppo a sbloccarsi e quella di Sebastiano Luperto. Tra le delusioni uno Zurkowski dal quale ci si poteva attendere un rendimento più continuo e i gol mancati di Caputo, troppo spesso assente nei momenti topici dell'annata dell'Empoli.
Fiorentina
Mancano un paio di partite per archiviare la stagione di una Fiorentina che ha concluso il campionato di Serie A all'ottavo posto della classifica. Il rendimento di Nico Gonzalez non sorprende più, a differenza degli exploit di Lucas Martinez Quarta e Luca Ranieri, che alla causa viola hanno portato punti pesanti. Tra i più sorprendenti sicuramente Terracciano, uno dei migliori portieri della stagione di A appena conclusa. Le delusioni viola arrivano principalmente dal pacchetto offensivo: Mbala Nzola si è svegliato soltanto nella parte finale e, dopo un approccio positivo, è calato anche Andrea Belotti. Da Maxime Lopez ci si attendeva un inserimento più rapido negli schemi di Italiano, mentre Ikoné risulta essere ancora poco concreto nei momenti cruciali.
Frosinone
La stagione si è conclusa nel peggiore dei modi, con una retrocessione maturata nei minuti finali di Empoli-Roma. Tuttavia, state tante le sorprese in un Frosinone che per gran parte della stagione si è e ha divertito. Da Cheddira agli juventini Soulé e Barrenechea, probabilmente i migliori protagonisti di Di Francesco, fino a Zortea, Mazzitelli e Brescianini, i più continui. Nonostante la retrocessione, non possiamo parlare di grandi delusioni, considerata anche la giovane età della rosa e la tanta concorrenza dei ciociari soprattutto in avanti.
Genoa
Gilardino ha festeggiato la sua prima Serie A con una salvezza ampiamente raggiunta grazie a 49 punti. La sorpresa che stacca tutte le altre ha un nome e un cognome: si tratta di Albert Gudmundsson che con 14 gol e 4 assist ha contibuito a oltre un terzo delle reti del Genoa. Morten Frendrup e Johan Vasquez hanno brillato rispettivamente in mediana e come braccetto difensivo, mentre tra le poche delusioni del grifone si può rintracciare una stagione amara dal punto di vista realizzativo di Junior Messias e quella sottotono dell'esterno spagnolo Aaron Martín.
Inter
Tutti promossi a pieni voti in un'Inter che ha dominato l'Italia dal primo all'ultimo minuto della stagione. Gli exploit più grandi sono quelli di Lautaro Martinez, capocannoniere senza battere i calci di rigore, di Henrikh Mkhitaryan, infaticabile motore di Inzaghi, e dei nuovi arrivati che si sono subito dimostrati tra i migliori interpreti della Serie A. Benjamin Pavard come braccetto di destra e Marcus Thuram come compagno di reparto perfetto per il dieci argentino. Deludenti forse soltanto Juan Cuadrado, la cui fragilità ne ha condizionato gran parte della stagione, e Davy Klaassen, che non è mai riuscito ad aprirsi una breccia per lasciare qualche ricordo ai tifosi dell'Inter.
Juventus
La stagione bianconere ha avuto due facce, quella bellissima della prima parte in cui Allegri sembrava poter tenere il passo di Inzaghi, e quella orribile del peggior girone di ritorno che la storia recente ricordi. Tra le sorprese emerge senza dubbio Kenan Yildiz, le cui prospettive di crescita sembrano davvero essere molto ampie, e Andrea Cambiaso, rivelazione della Juventus per le qualità tecniche e la capacità di operare su entrambe le corsie. A deludere invece Manuel Locatelli, in un'annata davvero sottotono, Adrien Rabiot e Filip Kostic, che sembrano ormai giunti alla chiusura del capitolo bianconero della propria carriera.
Lazio
Prima con Maurizio Sarri e poi con Igor Tudor. La Lazio ha faticato nella corrente stagione di Serie A, nella quale, soprattutto in campionato, sono mancati i gol del trascinatore di sempre e capitano Ciro Immobile, deludente al pari di Mattia Zaccagni, che ha accusato diversi infortuni fastidiosi nel corso dei mesi. Daichi Kamada ha provato a riscattarsi nel finale, mentre tra i più positivi si evidenzia Mattéo Guendouzi e soprattutto Mario Gila, diventato il leader difensivo biancoceleste grazie a una crescita esponenziale.
Lecce
È servito Luca Gotti a dare quel boost finale valso la salvezza alla squadra pugliese, che rispetto alla passata stagione non ha cambiato molti interpreti. Tra le sorprese ci sono gli esterni bassi Dorgu e Gendrey, positivi al pari di Wladimiro Falcone. Bene anche Oudin e Ramadani, mentre si sono rivelati deludenti le stagioni di Almqvist e Banda, in relazione alle potenzialità mostrate soltanto a tratti.
Milan
In un Milan che ha chiuso l'ultima stagione del ciclo Pioli al secondo posto si sono esaltati tanti nuovi arrivati. Christian Pulisic e Ruben Loftus-Cheek hanno refertato una delle loro migliori stagioni dal punto di vista realizzativo, con Reijnders protagonista a sorpresa in vari momenti della stagione. Diverse invece le delusioni rossonere. Tra i nuovi arrivati Yunus Musah è quello che ha fatto più fatica degli altri, mentre tra chi c'era già sono stati Mike Maignan, Ismael Bennacer e Malick Thiaw a calare maggiormente.
Monza
Qualche punto in meno della precedente stagione, ma comunque un'annata positiva per il Monza di Raffaele Palladino, tecnico corteggiato già da diverse squadre. I brianzoli si sono affidati spesso ai colpi di Andrea Colpani, tracinatore nella prima parte di stagione con il suo mancino. Hanno brillato a tratti anche Valentín Carboni e Daniel Maldini, ma la sorpresa più grande resta Michele Di Gregorio, eletto miglior portiere della Serie A 2023-24. Tra le delusioni un Colombo finito ai margini del progetto brianzolo e un Ciurria il cui calo di rendimento è stato interrotto dall'infortunio.
Napoli
È complicato salvare qualcuno nella stagione del Napoli, la peggiore da quindici anni a questa parte. Se guardiamo alle cifre realizzative, tra i salvabili figura ovviamente il tridente, con la qualità di Matteo Politano emersa prepontentemente in vari momenti della stagione. Male praticamente tutti gli altri, dai nuovi arrivati Natan, Cajuste e Lindstrom, ai protagonisti dello Scudetto come Anguissa, Lobotka, Zielinski, Mario Rui, Rrahamni o Juan Jesus. Nella stagione del club partenopeo ha funzionato poco o niente.
Roma
La Roma di José Mourinho e quella di Daniele De Rossi, due squadre diverse che hanno regalato ai tifosi sensazioni opposte. Tra le sorprese della stagione giallorossa è emerso in positivo il rendimento dei veterani Mancini e Cristante, con l'exploit di Leandro Paredes solo con il suo ex compagno in panchina. Esaltante invece la scoperta di Mile Svilar tra i pali, che consente al club di programmare il futuro senza dover pensare a un investimento in porta. Deludente il rientro in campo di Tammy Abraham e anche l'annata del connazionale inglese Chris Smalling, che ha giocato soltanto 8 sfide di Serie A. I tifosi giallorossi si aspettavano di più anche da Houssem Aouar, e soprattutto da Renato Sanches.
Salernitana
La retrocessione con un mese d'anticipo e la sensazione che dell'annata della Salernitana ci sia davvero poco da salvare. Loum Tchaouná è stato forse l'unico positivo tra i calciatori granata insieme ad Antonio Candreva, ma solo se riferiamo l'analisi alla prima parte di stagione. Estremamente deludenti invece i nuovi arrivati Boateng e Manolas, incapaci, soprattutto a causa di una precaria condizione fisica, di dare una spinta in più nella lotta per non retrocedere. L'assente principale della stagione campana resta però Boulaye Dia, per vicende extracampo che l'hanno portato ad essere messo fuori dalla rosa a disposizione dei quattro allenatori passati da Salerno.
Sassuolo
Il Sassuolo è caduto in Serie B undici anni dopo il suo arrivo nel massimo campionato italiano. A salvare la faccia nella stagione neroverde sono stati solo Kristian Thorstvedt e Andrea Pinamonti, entrambi autori di un'ottima annata a livello individuali. Deludenti quasi tutti gli altri. Samu Castillejo non è riuscito a fornire quell'alternativa valida che i tifosi speravano dopo l'infortunio di Berardi, mentre Armand Laurienté si è svegliato troppo tardi. Martin Erlic è calato rispetto alla passata stagione e Ruan Tressoldi si è rivelato spesso inaffidabile.
Torino
Il Torino spera ancora nel piazzamento in Conference League; dipenderà dal risultato della Finale tra Fiorentina e Olympiacos dopo il nono posto ottenuto da Juric nella corrente Serie A. A tifare viola mercoledì sera si ritroveranno i migliori porotagonisti della stagione granata Alessandro Buongiorno, Ricardo Rodriguez, Duvan Zapata e soprattutto Raoul Bellanova. Ci saranno anche coloro dai quali ci si aspettava di più. Soltanto 5 i gol di Antonio Sanabria dopo la doppia cifra raggiunta l'anno scorso, 3 invece quelli di Nikola Vlasic, sulla carta il principale responsabile della qualità offensiva del Torino.
Udinese
L'Udinese si è salvato con un gol di Keinan Davis al Benito Stirpe, una rete di quelle che cambiano la stagione e i sentimenti dei tifosi. Una stagione che però non è stata brillante per la squadra friulana e per interpreti come Silvestri, Sandi Lovric o Brenner, dai quali ci si attendeva un livello diverso. Tra le sorprese dei bianconeri è emerso il tandem offensivo Thauvin-Lucca e soprattutto l'emergere dell'estremo difensore di Okoye. Buono anche il rendimento dell'esterno mancino Hassane Kamara e del centrocampista argentino Martin Payero.
Verona
Esistono due Verona, quello prima del mercato invernale e quello con 16 giocatori differenti che a febbraio ha iniziato una corsa contro il tempo per la salvezza, vincendola. Tra i protagonisti rivelazione della squadra di Marco Baroni brilla sicuramente Tijjani Noslin, autore di 5 gol e 4 assist pesantissimi nelle 17 gare giocate dal suo arrivo. Brillanti anche il trequartista mancino Suslov e soprattutto Michael Folorunsho, che ha impiegato una sola stagione in Serie A per conquistarsi un posto nella Nazionale di Luciano Spalletti. Deludenti diversi nuovi arrivati, da Mitrovic a Tavsan fino a Vinagre, normale quando si applica un corposo e veloce ripopolamento in una finestra così breve di mercato.