Serie A, ci siamo quasi: segnali e impressioni dopo le amichevoli estive delle big

Stefano Pioli
Stefano Pioli / Giuseppe Cottini/GettyImages
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Manca sempre meno al tanto atteso ritorno della Serie A 2022/23, con le squadre ormai pronte e posizionate ai nastri di partenza del prossimo campionato. Fino ad ora il calciomercato ha regalato colpi importanti, come i ritorni di Lukaku e Pogba per Inter e Juve e l'arrivo di Di Maria, sempre per quanto riguarda i bianconeri, e l'arrivo tanto attesto di De Ketelaere per il Milan e tanti altri colpi.

Tra soliti schemi e qualche volto nuovo, gli allenatori hanno avuto modo di testare le proprie squadre nelle ormai consuete amichevoli pre campionato. Test fisici dove, più che il risultato fine a se stesso, quello che conta è il livello di preparazione atletica, anche se ovviamente nessuno vuole sfigurare. Vediamo nel dettaglio l'impressione che hanno lasciato le big della Serie A impegnate in questa fase, ormai conclusa, di pre campionato.


Milan: precampionato col turbo, ma dal mercato manca qualcosa

Rafael Leao, Fikayo Tomori
Rafael Leao e Fikayo Tomori / Giuseppe Cottini/GettyImages

Le vicende societarie e i prolungati rinnovi contrattuali dei dirigenti, avevano un po' spento quell'entuasiasmo all'interno del cuore dei tifosi che fino a qualche settimana prima li vedeva festeggiare come non capitava da 11 lunghi anni. È bastato poco però per riaccendere quel barlume di speranza in ognuno di loro. È bastata una firma, quella giusta. Quella di Paolo Maldini, da sempre garanzia per i tifosi di un Milan solido e con ambizioni di tornare vincente. Da quel momento in poi i rossoneri hanno cercato di recuperare il terreno perso e rimettersi in carreggiata sull mercato facendo all-in su De Ketelaere. Se per arrivare in rossonero c'è voluto parecchio tempo, per siglare i primi gol con la sua maglia ce ne ha messo solo uno di tempo. Si è da subito inserito in un Milan solido e con principi di gioco già ben rodati.

Quello che impressiona di più dei rossoneri è una condizione fisica già più che convincente, a un punto della stagione in cui le gambe dovrebbero essere ancora in rodaggio e con poca benzina nel serbatoio. Invece i rossoneri hanno sin qui dato dimostrazione di essere già pronti per un campionato che li vuole vedere riconfermarsi nella vittoria del titolo.


Inter: una difesa da sistemare

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi / Danilo Di Giovanni/GettyImages

Rimanendo a Milano, ma spostandoci dall'altra parte del Naviglio, l'Inter di Simone Inzaghi ha vissuto una fase di pre season abbastanza positiva. Un inizio di mercato col botto, dove gli arrivi di Asllani, Bellanova, Mkhitaryan, Onana e la ciliegina Lukaku hanno puntellato una rosa che ha visto l'addio a parametro zero di Ivan Perisic direzione Londra, per riabbracciare il suo ex allenatore Antonio Conte. Oltre al croato anche Andrea Ranocchia ha salutato i nerazzurri dopo tanti anni lasciando un posto vacante in difesa, non ancora riempito dalla dirigenza. Inoltre Marotta e Ausilio devono essere bravi a resistere alle offensive per Skriniar, sul quale il PSG non sembrerebbe essersi arreso del tutto, e Dumfries, con il Chelsea sempre in agguato.

Sul campo, invece, i tifosi hanno ritrovato la solita Inter, spregiudicata e vogliosa di comandare il gioco durante tutto il match ma anche protagonista di qualche disattenzione di troppo in difesa. Infatti, contro gli avversari più blasonati, i nerazzurri non hanno mai vinto e non sono riusciti a tenere mai la porta chiusa: Inter-Monaco (2-2), Lens-Inter (1-0), Inter-Lione (2-2), Inter-Villareal (2-4).
Inzaghi dovrà essere bravo a ridare ai suoi il giusto equilibrio di squadra in fase difensiva, non snaturando però un gioco offensivo che quest'anno vedrà in Lukaku un alleato in più.


Juve: cantiere ancora aperto. Il mercato è la soluzione?

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Jonathan Moscrop/GettyImages

Quello della Juventus non è stato un pre campionato entusiasmante, almeno a guardare i tabellini delle partite. L'unica vittoria è contro i messicani del Guadalajara per 2-0, mentre nelle restanti gare i bianconeri non sono riusciti a riconquistare l'intera posta in palio (pari col Barca e sconfitte con Real e Atletico Madrid, ndr). Ma se, come detto in apertura, per gli allenatori quello che conta di più in questa fase non è tanto il risultato finale, ma vedere a che punto è la condizione fisica e la fase di apprendimento dei principi di gioco richiesti ai propri giocatori, anche in questo caso Allegri non ha molto da sorridere. Già, perché analizzando le varie prestazioni, quelle dei bianconeri sembrano essere sulla falsa riga di quelle dello scorso anno: un'identità collettiva che fatica a riconoscersi con qualche giocatore, forse, inserito in un contesto di squadra che non esalta le sue caratteristiche (Vlahovic).

Nonostante un mercato roboante, con il tanto acclamato ritorno di Pogba, l'arrivo di un campione come Di Maria e del miglior difensore della scorsa stagione "scippato" all'Inter come Bremer, sembra che Allegri debba ancora trovare il modo giusto per far rendere al meglio una squadra che, nonostante tutto, si appresta ad essere una seri candidata al titolo.


Napoli: dagli addii alla rinascita, con una certezza...Spalletti

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Danilo Di Giovanni/GettyImages

In casa Napoli si respira un'aria totalmente diversa. Gli addii di Insigne, Mertens e Koulibaly (e quello sempre più prpbabile di Fabian Ruiz) hanno per forza di cose spento l'entisiasmo che ha sempre accompagnato la squadra in ogni suo ritiro pre campionato. La scelta di politica societaria sostenibile e la scelta di abbassare il tetto salariale ha fatto sì che De Laurentiis prendesse delle scelte anche drastiche, alimentando ancora di più i rapporti ormai logori tra lui e la tifoseria.

Gli arrivi di Kim, Ostigard, Oliveira, Kvaratskhelia, unito al riscatto di Zambo Anguissa dal Fulham, oltre ai giocatori già presenti in rosa sono i calciatori da cui Spalletti dovrà ripartire questa stagione, provando a lottare ancora una volta per il titolo. La sua bravura sovrà essere soprattutto quella di far pesare il meno possibile i paragoni, tanto scontati quanto pesanti, che verranno a crearsi tra vecchi e nuovi.

Quello 2022/23 sarà un nuovo Napoli, spregiudicato, giovane e con un occhio al futuro. E non a caso Raspadori è sempre più vicino.


Roma: un impero sotto la guida di Re José

Jose Mourinho
Jose Mourinho / Gualter Fatia/GettyImages

Senza dubbio la piazza più calda in questa cocente estate di calciomercato è quella di Roma, sponda giallorossa. Un'adrenalina tangibile e un entusiasmo che a fatica si riesce a nascondere, sono accompagnate dalla speranza, quella dei tifosi romanisti, per una stagione che possa vedere la propria squadra lottare per le primissime posizioni della classifica.

Dybala, Matic, Wijnaldum, oltre a Celik, sono gli aacquisti fin qui più che hanno dato più entusiasmo alla piazza, aspettando i possibili arrivi di Belotti e un difensore che completi il reparto arretrato.
José Mourinho si sente l'assoluto condottiero della sua Roma e sa come mantenere vivo l'entusiasmo nei propri tifosi. Dovrà essere bravo ad amalgamare bene i suoi garantendo alla squadra il giusto equilibrio, ma il diktat fatto arrivare alla proprietà è chiaro: gente di esperienza per provare ad alzere l'asticella. Vedremo cosa dirà il campionato.


Lazio: un mercato all'insegna del pragmatismo

SS Lazio Training Session
Sarri / Marco Rosi - SS Lazio/GettyImages

In questa sessione di mercato la Lazio ha dato l'impressione di aver voluto accontentare le richieste di Sarri: giocatori più funzionali alla sua idea di gioco, più dinamici ma già con una fisionomia calcistica ben precisa. Sicuramente l'addio di Lucas Leiva a centrocampo toglierà tanto a livello di geometrie nel gioco biancoceleste, ma Marcos Antonio in questo pre campionato ha dimostrato di poter essere un giocatore che possa garantire equilibrio in quella zona di campo. La difesa è il reparto più ritoccato, a cominciare dal portiere, a testimonianza di come per Sarri sia fondamentale la costruzione dal basso e avere in rosa giocatori che siano in grado di farlo. Maximiano tra i pali, a cui farà seguito Provedel, unito agli arrivi in difesa di Romagnoli, Casale e Gila si sostituiscono agli addii di Reina, Strakosha, Luiz Felipe e quello probabile di Acerbi.

Per il resto i soliti punti fissi: Milinkovic-Salvic, Immobile, Zaccagni e Felipe Anderson completeranno l'ossatura di una squadra sicuramente più forte dello scorso anno, sia negli uomini, ma anche a livello di apprendimento dei meccanismi di gioco di Sarri.


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