Si va avanti col progetto: Gravina conferma Spalletti sulla panchina della Nazionale

Il presidente federale riconosce gli errori e promette cambiamenti per la valorizzazione dei giovani
Gabriele Gravina
Gabriele Gravina / Claudio Villa/GettyImages
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C'è anche Gabriele Gravina nella conferenza stampa organizzata nel ritiro di Iserlohn per spiegare i motivi della disastrosa spedizione dell'Italia a Euro 2024, conclusasi con la sconfitta contro la Svizzera negli ottavi di finale. Intervenuto insieme al CT Spalletti, è stato il presidente della FIGC a prendere per primo la parola.

La delusione: "Ringrazio chi ha dato un significativo contributo di lavoro a questo appuntamento, mi riferisco a tutti i nostri collaboratori che hanno messo a disposizione tutto il necessario per la squadra e la parte tecnica. Circa 40mila presenze qui a Casa Azzurri è un segnale positivo. Oggi giornata particolare, tanti sentimenti e riflessioni dopo ieri. Siamo dispiaciuti per non aver potuto dare ai tifosi italiani quella gioia che meritavano, dispiaciuti per il risultato, sappiamo che è soggetto a tantissime variabili che prevedono anche sconfitta. Quello che rimane è la delusione per non aver potuto restituire tutto quello che è stato fatto, non aver saputo reagire come sappiamo fare. Questa è la delusione su cui dobbiamo riflettere tutti. Ieri sera io, il mister, Buffon e tutta la squadra abbiamo iniziato a parlare, i ragazzi hanno condiviso tutte le nostre responsabilità, non abbiamo nulla da nascondere: siamo tutti responsabili".

Spalletti confermato: "Non abbiamo nulla da nascondere ma dobbiamo continuare ad avere responsabilità. Serve senso di responsabilità: ieri c'è stata una lunga chiacchierata col mister e credo sia impensabile risolvere i problemi abbandonando un progetto che è pluriennale, non si può abbandonare il progetto dopo 8-9 mesi. Nel progetto è centrale un allenatore subentrato da 9-10 gare, che non può avere a disposizione sempre tutti i calciatori. Ci deve essere una riflessione politica all'interno del mondofederale. Spalletti deve avere la nostra fiducia e ha la nostra fiducia, deve lavorare perché fra 60 giorni c'è già una nuova sfida".

Valorizzazione del talento: "Spalletti ha la nostra fiducia, tra 60 giorni inizia un nuovo appuntamento e non si può pensare che improvvisamente in Italia fioriscano gli Mbappé, i Cristiano Ronaldo e i Messi. Nel nostro Paese dobbiamo valorizzare il talento, che c'è: tutte le giovanili sono qualificate alle fasi finali. I ragazzi hanno dimostrato grande attaccamento ma presenze zero".

Dimissioni e critiche: "Le critiche feriscono tutti ma bisogna avere la capacità di prendere spunto per migliorare, fa parte del ruolo. Quelle costruttive e legittime vanno prese in considerazione, quelle strumentali legate a una richiesta di dimissioni in un momento di chiusura come questo no. Dobbiamo essere chiari: non esiste che qualcuno possa pretendere dimissioni dall'esterno nell'ambito di governance federale. La scadenza è prevista a marzo 2025, le elezioni avverranno nella prima data utile, non si possono fare prima della chiusura delle Olimpiadi. Andremo a un confronto democratico, quella è l'unica sede legittima".

Sugli stranieri in Serie A: "Ci sono leggi nazionali e internazionali che impediscono alcune scelte legate all'utilizzo dei giovani. È un fatto culturale: il 67% dei calciatori sono stranieri in Serie A, noi abbiamo 32-33% di selezionabili. Noi stiamo resistendo strenuamente alla possibilità di tesserare extracomunitari. Cultivare vivaio non è un costo ma un investimento, dobbiamo essere tutti d'accordo su un progetto di valorizzazione dei giovani altrimenti non si può imporre nulla".

Sulla qualificazione ai Mondiali: "La consapevolezza di non poter mancare l'appuntamento con il prossimo Mondiale c'è. Poi dobbiamo sempre fare i conti con la realtà, nessuno di noi è in grado di garantire risultato se non attraverso l'impegno. Dal 2018 la scelta della Federazione sui vivai è sempre stata di finanziare sempre tutta l'attività di base. Dobbiamo allargare la base dei selezionabili, tra 60 giorni approcciamo la Nations League che ha grande importanza a livello di ranking. Questi sono i calciatori che abbiamo, siamo un po' più lontani rispetto agli obiettivi che ci eravamo posti, ma non ci si può arrendere. Dobbiamo sensibilizzare al meglio e tirare fuori il meglio da questi ragazzi. Sappiamo che sarebbe disastro inimmaginabile non centrare la qualificazione per la terza volta di fila".

Si ricandiderà ancora per la presidenza della FIGC? "È prematuro, non ci ho ancora pensato. Io rispondo al mondo del calcio in un ruolo di servizio, è giusto che ci sia confronto aperto per verificare se il percorso va continuato o interrotto. Lo faremo poi".

Un nuovo organismo: "Abbiamo già iniziato nuovo percorso da ieri sera, dopo confronto abbiamo individuato alcuni errori. Metteremo in essere atti per evitare errori di questo genere. Ero stato bloccato ma lo farò: individuare 5 tecnici in A per istituire organismo tecnico consuntivo all'interno del club Italia per avere maggior confronto con le società e individuare giovani. Non possiamo più commettere errori che stiamo portando avanti da tanto tempo".

Valorizzazione dei giovani: "Meccanismo si inceppa nella mancanza di valorizzazione dei giovani, che hanno zero presenze con i club. Abbiamo valorizzato seconde squadre. Alcune squadre Primavera hanno 100% stranieri, in tutta Europa si cerca di ridurre l'età, la nostra Primavera ha aumentato di un anno il limite d'età. Purtroppo la ricerca continua del risultato sportivo a tutti i costi e in breve tempo non ti permette di avere pazienza sulla valorizzazione di questi ragazzi. Avete visto l'Under 17 come ha vinto l'Europeo contro il Portogallo: ti fa capire che hai ragazzi straordinari che a volte non giocano nemmeno in Primavera. Perché la federazione non può incidere su questo? Poi le responsabilità sono le nostre".

Sul potere della FIGC e le seconde squadre: "Ieri sera ci siamo confrontati e la delusione è di tutti. La loro delusione è quella di non essere stati in grado di manifestare in termini concreti il grande lavoro che hanno fatto. C'è stata anche delusione per il livello della prestazione. Deluso dai ragazzi? No. Dalla prestazione. Questi ragazzi sono il bagaglio sul quale dobbiamo continuare a investire, probabilmente il mister proverà a trovare una soluzione nei prossimi sessanta giorni. Quello che è mancato è quella capacità di sopperire attraverso a una prestazione di carattere ad alcune carenze oggettive: non voglio buttare via tutto il lavoro fatto, non sarebbe giusto. I ragazzi vanno tenuti in grande considerazione per quello che hanno fatto. Seconde squadre? Stiamo vivendo un momento di schizofrenia di proposte all'interno del calcio. Le seconde squadre sono importanti, ma ci sono dei limiti oggettivi. Se valorizzi i giovani poi arriva una legge che blocca il vincolo sportivo. Perché i club devono investire sui giovani se poi si svincolano tutti? Ius Soli? Stiamo dibattendo ma ancora non si trova una soluzione. Mentre cerchiamo di trovare una soluzione per rilanciare il sistema, leggo di notte che viene presentato un emendamento da un deputato che rivendica l'autonomia. Ragioniamo sempre da sistema, non solo nell'individuare le responsabilità di un solo soggetto".

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