Silvio Berlusconi e alcune delle sue intuizioni nel Milan
Ha diviso e unito. È stato imprenditore, politico, editorialista e grande comunicatore, ma Silvio Berlusconi è stato una grande parentesi del calcio italiano e ovviamente ha scritto la storia del Milan. Si è già parlato tanto dei suoi anni di presidenza, dei trofei conquistati e degli allenatori su cui ha scommesso, nella sua lunghissima relazione amorosa con i rossoneri sono state tante anche le intuizioni nel rettangolo di gioco, talenti che sono stati scoperti e offerti al mondo; in questo articolo cercheremo di fare alcuni nomi e ripercorreremo così la storia di uno degli uomini di calcio più vincenti della storia.
Quando si parla di Milan è inevitabile portare il pensiero molto indietro nel tempo, agli anni d’oro in cui in campo scendevano i terribili olandesi, scelti dal presidente e che tanto hanno portato al club. Primo nome che subito balza alla memoria è quello di Ruud Gullit: arrivato a Milano direttamente dal PSV e che cambierà la fisionomia della squadra, inserito nella formazione di Arrigo Sacchi, tra i tanti trofei di gruppo conquistò anche un Pallone d’Oro per le sue gesta in campo tra Olanda e Italia. Insieme a lui e membro del trio più famoso dei Paesi Bassi acquistato da Berlusconi, troviamo Frank Rijkaard, ritenuto dal mondo del calcio uno dei mediani più forti di tutti i tempi, nella sua bacheca espone scudetti e coppe dei campioni arrivando alla nomina per il Ballon d’Or in più occasioni, ma perdendolo proprio dietro agli altri due connazionali. Marco Van Basten è l’ultimo componente del terzetto, talento cristallino che andava di pari passo con gli infortuni da cui era tormentato, visse i suoi anni migliori quando sulla panchina del Milan arrivò Capello (altra grande intuizione di Berlusconi).
Oltre ai talenti arrivati da molto lontano sono stati parecchi anche quelli nostrani: primo nome Roberto Baggio, il talento del Divin Codino non è certo stato una scoperta, ma una volta strappato alla Juve ha regalato grandi soddisfazioni anche agli spettatori di San Siro. A questo punto si deve nominare uno dei bomber più letali della storia italiana Filippo Inzaghi, arrivato sempre dalla Juventus troverà la sua massima espressione a Milano e ci resterà per tutta la sua carriera. Fiore all’occhiello del centrocampo è un obbligo inserire il Maestro Andrea Pirlo calciatore formidabile e protagonista di successi di lunga serie, ha lasciato al calcio anche un modo di calciare le punizioni con “la maledetta”. Si chiude con un nome per la difesa, Alessandro Nesta, uno dei grandi calciatori che nel 2006 si laureerà campione del mondo.
Cambiando continente e arrivando in Brasile riparte il nostro tour alla scoperta dei grandi calciatori dell’era Berlusconi, primo nome quello di un difensore arrivato da svincolato e che tutt’oggi è uno dei terzini destri più forti di sempre: Cafu soprannominato il pendolino ha portato a casa addirittura due Mondiali. Conquista il Pallone d’Oro vestendo la maglia del Milan con cui toccherà la vetta più alta della sua carriera: Ricardo Kakà. Il talentino che poi non è mai esploso, ma che ha regalato gioie a profusione ai suoi tifosi: Pato, il Papero, che è stato coinvolto anche fuori dal campo con la famiglia Berlusconi (sentimentalmente legato a Barbara Berlusconi per un periodo). Infine vanno quantomeno citati i vari Ronaldo e Ronaldinho, giunti in momenti non del tutto esaltanti per le loro carriere, ma certamente grandi calciatori.
Il campionissimo Ibrahimovic e la scommessa Balotelli o ancora il fortissimo Shevchenko, tutti grandissimi del mondo del calcio e certamente mancano all’appello ancora tanti altri fortissimi interpreti scelti da un presidente lungimirante. Silvio Berlusconi ha regalato al Milan un totale di 31 anni e 29 trofei trascorsi sempre con una sola passione, quella per i colori rossoneri.