Situazione stadio per Lazio e Roma: idea Flaminio e ipotesi Olimpico
Di Marco Deiana
Lazio e Roma. Uno stadio a testa. Il Corriere della Sera e Il Romanista mettono in risalto le idee dei due club della Capitale. Da una parte la società biancoceleste starebbe valutando l'ipotesi di ristrutturare e spostarsi allo stadio Flaminio; dall'altra parte il club giallorosso starebbe pensando - dopo i passati tentativi della famiglia Sensi - di acquistare la proprietà dello Stadio Olimpico. Uno stadio per uno e tutti felici? Sì, se non fosse per gli ostacoli che dovranno superare le due proprietà per poter avere i rispettivi impianti.
La Lazio si sposta allo Stadio Flaminio?
Dopo anni di idee e progetti, Claudio Lotito sembra essersi convinto che l'opzione migliore per la sua Lazio sia l'acquisizione dello stadio Flaminio. L'impianto deve essere riqualificato e fa parte dei "progetti" di tutti i candidati al ruolo di Sindaco di Roma. Il patron biancoceleste ne ha già parlato con l'attuale sindaca della Capitale, Virginia Raggi, ottenendo una parziale apertura. Il resto dipenderà dalle imminenti elezioni.
Claudio Lotito però ha posto almeno tre/quattro condizioni per avviare un eventuale investimento sul Flaminio.
- La capienza - Attualmente l'impianto è progettato per ospitare massimo 30mila spettatori. Lotito vorrebbe portare la capienza a 40mila euro, in modo da avere tutti gli ok (senza deroghe varie) dalla UEFA.
- La copertura - Lotito vuole uno stadio con la copertura totale. Una scelta abbastanza scontata al giorno d'oggi. C'è però un piccolo problema: il Flaminio è sotto la tutela della soprintendenza delle Belle Arti. Ergo, la burocrazia potrebbe affossare questa idea.
- I parcheggi e la viabilità - Questa condizione non dovrebbe essere irraggiungibile. C'è l'idea dell'Amministrazione di migliorare questi due punti del progetto.
La Roma punta tutto sullo stadio Olimpico?
Con la revoca del Pubblico Interesse per il progetto di Tor di Valle, la Roma è a caccia di nuove idee per la costruzione del nuovo stadio giallorosso. Infatti la proprietà ha sì rinunciato all'idea di costruire l'impianto a Tor di Valle, ma rimane viva l'intenzione di investire in uno stadio di proprietà per fare il salto di qualità.
Constatate le difficoltà ad avviare un progetto da zero, la Roma starebbe pensando di fare All In, puntando tutto sullo stadio Olimpico. Una pazzia? Può darsi, ma l'interesse c'è. L'attuale impianto di Roma eliminerebbe in un battito di ciglia tutti gli ostacoli messo in evidenza a Tor di Valle. È già all'interno del tessuto urbano cittadino, è già collegato dal trasporto pubblico, è già pronto all'uso. Certo, l'idea della famiglia Friedkin è quella di ristrutturarlo, renderlo più attrattivo per una partita di calcio e renderlo sicuramente più moderno, e più piccolo.
La proprietà della Roma infatti non vorrebbe un impianto con oltre 45mila posti a sedere. Più piccolo, più confortevole e più adatto al calcio. E se proprio vogliamo vederci anche del marketing (e un pizzico di economia), anche più adatto a giocare al rialzo con i prezzi dei biglietti (soprattutto per i grossi eventi), facendo leva sulla scarsità.
Già in passato la Roma, tramite la famiglia Sensi, cercò di strappare lo stadio al Coni. Senza troppa fortuna. Oggi però l'impianto romano non è più in gestione del Coni ma fa parte del patrimonio della Sport e Saluta Spa (società in mano al Ministero dell'Economia e Finanze). Questo cambia le carte in tavola e davanti ad una proposta economica e progettuale importante, la Roma potrebbe ottenere almeno la cessione per 99 anni dello stadio, un po' come ottenuto dalla Juventus con il Delle Alpi (e zone limitrofe) costato circa 25 milioni di euro.
A quel punto la Roma potrebbe ristrutturare lo stadio Olimpico e la società giallorossa rimarrebbe nello storico impianto e potrebbe compiere il salto di qualità tanto atteso.