Smalling fissa i prossimi obiettivi suoi e della Roma ed elogia Mourinho
La Roma è uno dei club attivi in questo mercato. Il club capitolino ha ufficializzato gli arrivi di Kristensen, Ndicka e Aouar in vista della stagione che verrà. A questo proposito si è espresso ai microfoni della Gazzetta dello Sport Chris Smalling. Il difensore centrale giallorosso è tornato sulla sconfitta contro il Siviglia nella finale di Europa League della scorsa stagione, oltre a parlare del gioco della squadra, degli obiettivi e della rosa allenata da Mourinho.
Le dichiarazioni di Chris Smalling alla Gazzetta dello Sport
Sul prossimo obiettivo: "Fare meglio dell’anno scorso, dove abbiamo raggiunto una finale europea. Ciò significa vincere un trofeo ed entrare tra le prime quattro in campionato”, riporta ForzaRoma.info
Sulla finale di EL persa contro il Siviglia: “Sconfitta molto dolorosa: eravamo fiduciosi, pur sapendo di giocare contro una grande squadra. Ma le sensazioni erano positive, soprattutto dopo un primo tempo dominato. Poi i rigori, si sa, fanno storia a sé. Quest’anno dobbiamo fare di tutto per cancellare quell’amarezza”.
Sugli arrivi di Aouar, Ndicka e Kristensen: “Sono contento del loro arrivo, è importante che siano già qui. Li vedo a loro agio, siamo qui anche per conoscerci meglio”.
Sul sentirsi un leader: “Sono consapevole del mio ruolo dentro e fuori il campo, anche per l’esperienza che ho. È una pressione che mi piace, voglio essere d’esempio per i compagni, ma ci sono anche altri leader”.
Sul rinnovo: “Avevo ben chiara la voglia di restare a Roma, dove sono sempre stato molto bene. Ho parlato con Mourinho, Pinto e la proprietà, ho ascoltato le ambizioni e non ho avuto esitazioni. Con questi tifosi poi…”.
Sull'essere stati penalizzati dagli arbitri nella scorsa stagione: “Sono sincero, non mi piacerebbe fare l’arbitro: è un lavoro difficile, per definizione è quello che non può vincere mai. Tutti commettiamo errori ed è sempre difficile accettarli, soprattutto quando sono gravi, a volte è frustrante. Ma in una stagione ci sono fischi contro e altri a favore”.
Sul gioco: “La cosa più importante è vincere. Poi si dicono tante cose, soprattutto se di mezzo c’è Mou. L’ideale è trovare un equilibrio tra spettacolo e vittoria. Ma alla fine conta vincere, la stagione si misura sui successi”.
Sulla Champions League: “Troppo, per un club come la Roma è l’obiettivo minimo. Anche questo ci deve dare la spinta per una maggiore regolarità. Non siamo contenti di essere finiti dietro la Lazio e che loro giochino la Champions e noi no. Ma sono sicuro che questo ci darà la motivazione giusta per risalire”.
Sugli avversari più difficili da marcare: “Dico Vlahovic e Immobile, ma è stata dura anche contro l’Atalanta, che gioca sempre con due punte fisiche. Sfide diverse, che mi piacciono”.
Su Belotti che è rimasto a secco in campionato: “Dà sempre il 100%. I gol fatti negli anni passati parlano per lui. L’infortunio di Abraham gli darà più spazio, è partito già forte”.
Su Scamacca e Morata: “Per fortuna non toccherà a me scegliere. Sono due grandi giocatori, verrà fatta la scelta più giusta. Non è un segreto che ci serva un’altra punta”.
Su Mou: “José è sempre lui e lo sarà anche tra 5-10 anni. Una persona che ha nel Dna la vittoria: può essere cordiale nei momenti di relax e concentrato quando ci si allena o si gioca. Come personalità è lo stesso di sempre”.