Smobilitazione o ricostruzione? Il mercato (delicato) della Lazio
- I nuovi punti di fermi della Lazio
- Un mercato tra i più attivi della Serie A
- Gli addii inevitabili
Due visioni opposte che sono inevitabilmente costrette ad abbracciarsi. La Lazio sta cambiando. Ha iniziato quella rivoluzione necessaria per provare a tornare subito competitiva e a dimenticare in fretta le critiche e gli scossoni che hanno reso travagliata l'ultima stagione sportiva. Dall'addio di Maurizio Sarri e dall'avvicendamento con Igor Tudor sembra già trascorso molto tempo, a dimostrazione che le tante novità con cui i biancocelesti si stanno confrontando ad Auronzo manipolano la percezione dei mesi nella speranza di immediati risvolti postivi.
Molti tifosi stanno vivendo l'inizio di questo nuovo capitolo come un ridimensionamento, il cui principale colpevole viene indicato nel presidente Claudio Lotito. Un ragionamento la cui conclusione appoggia le sue radici nel passato, in una gestione spesso reputata poco ambiziosa dal tifo capitolino.
Tuttavia, in attesa che sia il campo a parlare, è lecito domandarsi se quella messa in atto dal patron biancoceleste sia smobilitazione o ricostruzione, volontà di abbattere i costi o di progettare un nuovo ciclo che si riveli al livello del precedente.
Addii e nuovi arrivi
Che prima o poi quel triangolo isoscele offensivo formato da Luis Alberto, Milinkovic-Savic e Ciro Immobile si sarebbe scomposto, era uno scenario da accettare anni fa. È successo nel giro di due sessioni di calciomercato estivo, con un incasso totale di oltre 50 milioni per i tre pilastri biancocelesti. Una cifra che, considerando l'età avanzata degli stessi e la scadenza dei contratti, si può rivelare soddisfacente per le casse del club.
Per quanto concerne il reinvestire i soldi incassati, almeno finora (e considerando l'imminente stagione), la Lazio figura attualmente tra le società più attive del panorama italiano. Nella Capitale sono già sbarcati ufficialmente 5 rinforzi, 5 potenziali titolari dell'undici di Baroni: Tijjani Noslin, Loum Tchaouna, Gaetano Castrovilli, Fisayo Dele-Bashiru e Nuno Tavares.
La spesa totale, considerando che il centrocampista della Fiorentina è stato prelevato dalla lista svincolati e che il riscatto di Guendouzi non rappresenta un nuovo arrivo, supera i 30 milioni di euro. Un inizio ottimo, che soltanto la Juventus di uno scatenato Giuntoli è stata finora in grado di superare.
Se ricostruire la fiducia o il rapporto con i tifosi, ormai ai minimi storici, appare un'operazione impossibile, Lotito sta provando a rifornire la Lazio di vari talenti, diversificando gli investimenti e operando in modo oculato sul mercato.
Gli acquisti nel dettaglio
Tijjani Noslin - Il più oneroso, arrivato a Formello per 9 milioni di euro subito e altri 9 (circa) in bonus. Si tratta dell'operazione più importante del mercato biancoceleste, una soluzione offensiva che permetterà a Baroni di utilizzarlo come prima punta o come esterno. Il tecnico lo conosce già, avendolo reso l'artefice principale della miracolosa salvezza scaligera, e si tratta di un fattore rilevante che renderà più breve il periodo d'adattamento.
Loum Tchaouna - Il primo acquisto, forse l'unico calciatore che è riuscito a salvarsi dal disastro della Salernitana nella scorsa stagione. Le qualità del francese classe 2000 sono emerse attraverso i suoi 4 gol e 4 assist alla sua prima avventura in Serie A. Giocate difficili in situazioni scomode, con sempre tanto campo da risalire e conclusioni a rete che permettono di intravedere margini di miglioramento importanti. La sua presenza da un lato e quella contemporanea di Zaccagni dall'altro potrebbero rendere la Lazio una squadra da uno contro uno molto imprevedibile su entrambe le corsie.
Fisayo Dele-Bashiru - L'incognita a centrocampo, ma con una stagione estremamente positiva alle spalle. Dall'addio di Milinkovic-Savic, i tifosi biancocelesti sperano costantemente di poter ritrovare, almeno a livello qualitativo (per il sentimento è più complicato) un centrocampista che possa replicare la sua evoluzione in biancoceleste. Dele-Bashiru è un interprete offensivo con un fisico importante; si tratta di un 2001 cresciuto nelle giovanili del Manchester City, con esperienza maturata nello Sheffield Wednesday e completata da una stagione da 9 gol e 6 assist in Turchia, con la maglia dell'Hatayspor. Numeri importanti, che generano delle aspettative sul centrocampista nigeriano.
Gaetano Castrovilli - Oltre al sostituto di Milinkovic-Savic, ora il club biancoceleste è anche alla ricerca di quello di Luis Alberto, partito per il Qatar all'inizio dell'estate. I tifosi sperano in un profilo importante per ereditare la numero 10 che ha disegnato magie in questi anni e Gaetano Castrovilli è solo idealmente un'opzione per completare un reparto che aveva un bisogno numerico di nuovi innesti. La sensazione è che il mercato della Lazio per quanto concerne le mezz'ali non sia ancora concluso e che un colpo a parametro zero, in particolare un calciatore che ha mostrato qualità importanti prima di vivere stagioni negative, permetta di diversificare gli investimenti senza rischiare troppo (nel caso in cui Castrovilli non dovesse riscattarsi nella Capitale).
Nuno Tavares - Tra i reparti da sistemare nella rosa biancoceleste c'era senza dubbio quella delle corsie laterali. Nuno Tavares, la cui evoluzione di carriera recita Benfica, Arsenal, Marsiglia e Nottingham Forest, è un terzino potente e veloce, alla ricerca di riscatto dopo un'annata complicata in Premier League. Nell'acuto in Ligue 1 con Tudor ha realizzato 6 gol come centrocampista di sinistra (in una linea a 5), ma è da terzino di una difesa a 4 che ha giocato il maggior numero di partite finora. Un colpo a prezzi contenuti che potrebbe rivelarsi importante.