Solamente 16 giocatori delle semifinali del Mondiale 2022 giocano nel proprio Paese

Siamo giunti alla penultima avventura di Qatar 2022. Circa tre settimane dopo l'inizio della competizione, sono rimaste in 4: Croazia, Argentina, Marocco e Francia. È il momento delle Semifinali: tra certezze e sorprese difficilmente pronosticabili, chi alzera la Coppa del Mondo nello Stadio Lusail di Doha?

Le favorite sono senza dubbio Argentina e Francia, per il tasso tecnico estremamente elevato e per qualche ricorrenza. Croazia e Marocco non hanno mai trionfato in questo torneo (addirittura una Nazionale africana non era mai arrivata tra le prime quattro), mentre l'Albiceleste insegue un sogno che dura da 36 anni e les blues, la possibilità di diventare la terza squadra nella storia a vincere due Mondiali consecutivi (1934-38 l'Italia e 1958-62 il Brasile).

104 calciatori rimasti in gara, dei quali 88 giocano lontano dalla patria e soltanto 16 nei campionati del loro paese, dato interessante riportato dal giornalista Giuseppe Pastore.

6 francesi in Ligue 1, 6 croati nella SuperSport Hrvatska, 3 marocchini nella Botola 1 Pro e un solo argentino in Primera Division. Dato che suscita alcune riflessioni, ma che va approfondito. Tra i francesi che giocano in Ligue 1 (considerato in linea generale il campionato meno competitivo tra i Top 5 europei) figurano Kylian Mbappé e altri 5 nomi, di cui molti, con tutti i calciatori della Nazionale a disposizione non avrebbero fatto parte della spedizione per il Mondiale.

È il caso di Axel Disasi, chiamato al posto di Presnel Kimpembé per sostituire il calciatore del PSG infortunatosi nel ritiro, e di due tra Jordan Veretout, Matteo Guendouzi e Youssouf Fofana le cui chances di partecipare sono aumentate grazie agli infortuni di Paul Pogba e N'golo Kante. Giocatori comunque di livello che hanno preso parte al corrente Mondiale, a cui si aggiunge anche Steve Mandanda (al Rennes), convocato per sostituire Mike Maignan del Milan.

Guardando invece alla Croazia si evince che dei 26 convocati soltanto in 15 giocano nei Top 5 campionati e ben 6 in patria. Di questi il portiere di riserva Ivica Ivusivic, in forza all'Osijek, Marko Livaja con l'Hajduk Spalato e il blocco della Dinamo Zagabria formato da Josip Sutalo, Mislav Orsic e gli eroi del Quarto di Finale contro il Brasile Bruno Petkovic e Dominik Livakovic. Non pedine di ricambio, ma punti fermi della Nazionale di Dalic che, 4 anni più tardi ha stupito nuovamente tutti.

Nella Nazionale del Marocco l'unidici titolare è composto quasi interamente da calciatori che militano nei Top 5 campionati, tolti il capitano Romain Saiss, in forza al Besiktas e il centrocampista Selim Amallah, fuori rosa allo Standard Liegi con un contratto in scadenza il prossimo giugno. I tre cha giocano in patria sono il capitano del Wydad Casablanca Yahya Jabrane, entrato in campo nei minuti finali contro Canada e Portogallo, e i suoi compagni (proprio al Wydad) Ahmed Reda Tagnaouti, terzo portiere, e Yahia Attiyat Allah, terzino sinistro sostituto di Mazraoui (infortunato) e autore dell'assist vincente per En-Nesyri contro il Portogallo.

Gioco facile per l'Argentina, i cui nomi della lista sono noti a tutti. Lionel Scaloni non ha portano giocatori di movimento della Primera Division tra i 26, sono di un livello e di un'esperienza troppo superiore quelli che giocano in Europa e sono volati in Qatar. L'unico a vestire River Plate è il leggendario portiere Franco Armani, scelto come riserva insieme a Geornimo Rulli e capace di lasciare a casa l'atalantino Juan Musso.

In molti hanno inciso nella fase a gruppi e soprattutto in quella a eliminazione diretta (Livakovic, Petkovic, Attiyat-Allah), ma dopo il prossimo turno ne resteranno soltanto 52. In 16 hanno però l'opzione di riportare veramente la Coppa del Mondo in patria, nel campionato e nei club in cui militano. Chi ci riuscirà?