Solo per la maglia: sì, ma quale? L'anomalia del Napoli 2021/22

Esultanza del Napoli
Esultanza del Napoli / Insidefoto/GettyImages
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Tra i tanti pensieri ricorrenti, tra spinte retoriche sincere e ritriti luoghi comuni, spicca l'idea secondo cui la passione e l'amore dei tifosi debbano essere indirizzati (in assenza di bandiere o punti fermi stabili) solo verso la maglia. Del resto c'è un coro che lo sottolinea a più riprese, solo per la maglia intona uno stadio quando chi quella maglia la indossa non rende a sufficienza, come a voler dire che la ragione stessa del tifo vive sul rapporto popolo-simbolo e non sulla voglia di idolatrare questo o quel campione.

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Mertens e Insigne / ALBERTO PIZZOLI/GettyImages

Una maglia tira l'altra

A Napoli, del resto, il discorso assume una valenza doppia: il capitano Lorenzo Insigne, dopo una lunghissima militanza in azzurro e con la consapevolezza di aver segnato la storia recente del club, è pronto a lasciare la Serie A per raggiungere la MLS, con annesse (pretestuose o meno che siano) critiche legate alla proiezione verso il portafogli prioritaria rispetto alle questioni di cuore. Ma quella in questione è una delle tante sedi in cui rimane, di fatto, da concentrarsi "solo sulla maglia": subentra però, a questo punto e nel caso specifico del Napoli, un problema.

Quale maglia, tra tredici lanciate in stagione? Non si tratta di un'iperbole, no, ma meramente di un calcolo: due divise per i portieri, due maglie home azzurre (una con dettagli neri, una con dettagli oro), una maglia away bianca, una terza maglia rossa, il cosiddetto Flames Kit in due versioni (standard e con dettagli oro), tre versioni della maglia omaggio a Maradona (divenute ora quattro, col lancio di quella su sfondo rosso nelle ore scorse) e la maglia speciale per Halloween con tanto di ragnatele.

Prodotto di culto o prodotto in serie?

La questione è di natura squisitamente quantitativa, ovvio, poiché sarebbe anacronistico adesso soffermarsi sull'audacia e sull'originalità (per certi verti spinta) di certe trovate estetiche e di marketing. Peraltro, in sé, le scelte originali fanno parte di un discorso svincolato, anche virtuoso, rispetto alla mera riproposizione di schemi già adottati: la maglia home dell'Inter 2021/22, in questo senso, rappresenta un buon esempio di riferimento. Al contempo rimane valida, persino automatica e naturale, l'idea di omaggiare Diego Armando Maradona anche attraverso la maglia, considerando il legame unico tra il mai dimenticato fuoriclasse e la città di Napoli.

Fabian Ruiz
Fabian Ruiz in Europa League / Quality Sport Images/GettyImages

Eppure, appunto, subentra il nodo della quantità: la produzione in serie di divise da gioco si allontana, in sé, dall'idea di omaggio o di prodotto attraente per appassionati e collezionisti, andando per certi versi a inflazionare il peso stesso della maglia, a renderla parte di un insieme troppo vasto e non, dunque, segno di unicità e di rarità. Ben venga dunque la voglia di sperimentare, anche svincolandosi dalla ricerca ossessiva della tradizione e del richiamo dei vecchi classici, il rischio è d'altro canto quello di creare confusione e ridurre (con simili quantità di maglie in una sola stagione) il senso d'identificazione e di culto.


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