Solo una multa per Inter e Milan per il caso ultras? Il precedente della Juve

San Siro
San Siro / Maria Moratti/GettyImages
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Il caso ultras che negli ultimi giorni sta travolgendo il mondo della tifoseria organizzata di San Siro potrebbe concludersi solo con un brutto spavento per Inter e Milan. Dal punto di vista della Giustizia Sportiva, i due club milanesi rischiano infatti al massimo una multa che verrebbe comminata solo se gli inquirenti, nel corso delle indagini, dovessero effettivamente dimostrare dei contatti tra membri delle società ed esponenti delle curve.

Cosa dice il Codice di Giustizia Sportiva?

Il comma 1 dell'articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva sulla prevenzione dei fatti violenti, prevede che "Alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente". Invece il comma 10 parla dei tesserati, a cui "è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società. Dette convenzioni, stipulate secondo le condizioni previste dall'art. 8 del D.L. n. 8/2007 convertito in legge con la L. n. 41/2007, devono essere validate dalla Federazione. In ogni caso tali rapporti devono essere autorizzati dal delegato della società ai rapporti con la tifoseria. In caso di violazione delle disposizioni di cui al presente comma, si applicano le sanzioni di cui al comma 9". In caso di violazioni sono previste solo delle ammende che vanno da 10mila a 50mila euro per i club di Serie A e da 20mila euro a testa per i loro tesserati.

Il precedente della Juve

Pertanto, Milan e Inter non rischierebbero di essere penalizzate con dei punti in meno in classifica. Ad avvalorare lo scenario della multa ci pensa anche La Gazzetta dello Sport rivangando un precedente che ha visto per protagonista la Juventus. Era il 2017 quando l'allora procuratore federale Giuseppe Pecoraro chiese 30 mesi di inibizione e 50mila euro di ammenda per il presidente Andrea Agnelli, nonché due gare di campionato a porte chiuse più un ulteriore turno di sospensione per la Curva Sud dell'Allianz Stadium. Alla fine però la Corte Federale decise di revocare la sospensione ad Agnelli commutandola in 100mila euro di ammenda, mentre il club bianconero venne punito con una sanzione di 600mila euro e con un turno della Curva Sud chiusa.

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