Soluzione d'emergenza o vera alternativa: cosa c'è di vero nel 4-3-3 della Juventus?

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Marco Canoniero/GettyImages
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Dopo l'incredibile record di 112 formazioni diverse in altrettante partite, Massimiliano Allegri sembra finalmente aver trovato la quadra per la sua Juventus. Quest'anno, complice anche la mancata partecipazione alle coppe europee, il tecnico sta quasi sempre confermando gli stessi uomini e il medesimo modulo, il 3-5-2.

Un sistema di gioco che sta dando i suoi frutti, come dimostra il secondo posto in classifica. Tuttavia, Allegri è un allenatore camaleontico che cambia pelle alla sua squadra a seconda dell'avversario affrontato o del momento della partita stessa. A tal proposito, è indicativo un retroscena svelato da Tuttosport: al termine della sfida contro il Verona, è stato infatti rinvenuto un foglietto sul quale Allegri ha disegnato la Juve con un 4-3-3, il cui tridente era composto da Kean e Chiesa ai fianchi di Vlahovic. Una soluzione che avrebbe dovuto conferire maggior peso offensivo ai bianconeri, utile magari per scardinare la resistenza degli scaligeri e la sfortuna, ma che poi non è stata attuata per via della sostituzione di un nervoso Kean.

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Eppure, se lo aveva immaginato, vuol dire che per Allegri il 4-3-3 l'ha già provato in allenamento e che in futuro possa essere riproposto, anche se bisogna solo capire in che funzione: sarà solo e sempre una semplice alternativa d'emergenza per sbloccare uno 0-0 o per rimontare uno svantaggio, oppure col passare del tempo diventerà una vera e propria alternativa tattica al 3-5-2 che tante soddisfazioni sta dando finora alla Vecchia Signora?

Sintomatico a tal proposito sarà il mercato di gennaio. Se Giuntoli dovesse riportare a Torino Soulé e magari ingaggiare un esterno di peso come Berardi, allora vedremo spesso un tridente a tinte bianconere.