Le soluzioni offensive di Mancini per un'Italia senza Immobile e Belotti

Insigne e Chiesa
Insigne e Chiesa / Claudio Villa/Getty Images
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Dopo l'euforica estate culminata a luglio nell'impresa di Wembley, con tanto di festa rovinata agli inglesi, l'Italia è tornata coi piedi per terra e deve peraltro ancora mettere in cassaforte la qualificazione ai Mondiali in Qatar del 2022. In mezzo agli impegni di qualificazione, e in attesa della sfida di novembre contro la Svizzera, ecco arrivare un diversivo di prestigio: la Nations League, arrivata alla Final Four della sua seconda edizione. Un appuntamento dalle forti tinte azzurre, non solo per la partecipazione dell'Italia di Roberto Mancini ma anche per lo scenario previsto: le due semifinali e le finali (per il primo e per il terzo posto) si disputeranno tra San Siro e l'Allianz Stadium. Gli Azzurri ritroveranno la Spagna in semifinale, una riedizione di quanto accaduto a Wembley, ma Mancini dovrà rinunciare a Ciro Immobile (problema alla coscia destra che lo ha tenuto fuori anche a Bologna) e al suo sostituto naturale Andrea Belotti (fermo da fine agosto per l'infortunio al perone).

Ciro Immobile, Andrea Belotti
Immobile e Belotti / GES-Sportfoto/Getty Images

Senza un punto fermo

Una situazione certo insolita ripensando proprio a Euro 2020: la competizione vinta dall'Italia parla chiaro e ci dice che in 6 partite su 7 Immobile è partito titolare come terminale offensivo nel 4-3-3, con Belotti titolare nella restante occasione (l'ultima sfida del girone contro il Galles). E anche a partita in corso la staffetta si è rivelata più che mai abituale se non scontata: Belotti è infatti subentrato a Immobile nella ripresa contro Turchia, Austria e Belgio. Chiaro dunque che le due assenze pongano il CT di fronte a un dilemma che, per forza di cose, avrà una soluzione inedita rispetto all'assetto ormai più collaudato, al netto delle critiche ricevute da Immobile nel corso degli Europei. Si sottolinea peraltro come il 4-3-3 con Immobile come punta titolare sia rimasto invariato anche nei due impegni di qualificazione ai Mondiali contro Bulgaria e Svizzera, chiusi sul pari, mentre soltanto con la Lituania si è tentato qualcosa di diverso, dando a Raspadori l'opportunità di mettersi in luce.

Roberto Mancini
Roberto Mancini / Claudio Villa/Getty Images

Falso nove: ritorno al passato?

La presenza di Raspadori al centro dell'attacco con la Lituania non deve però indurre a facili intuizioni, l'idea che torna fortemente in ballo è infatti quella dell'assenza di una prima punta tipica per puntare sul cosiddetto falso nove. Un'idea ultimamente percorsa solo a sprazzi in chiave azzurra ma, di fatto, presente nei pensieri di Mancini fin dall'alba dell'avventura alla guida della Nazionale: si ricorda infatti proprio come, inizialmente, la formazione dell'Italia abbia previsto anche uno tra Bernardeschi e Insigne come terminale offensivo atipico nel 4-3-3 (in alternativa a Balotelli, Immobile o Belotti). Una soluzione che, curiosamente, è tornata in ballo proprio contro la Spagna agli Europei, con Berardi in campo al posto di Immobile e un cambio di assetto, peraltro dall'esito positivo, nel reparto avanzato.

Le soluzioni

1. Chiesa, Insigne, Pellegrini

Federico Chiesa, Lorenzo Insigne
Chiesa e Insigne / Frank Augstein - Pool/Getty Images

L'ipotesi che sembra farsi spazio con maggiore insistenza è quella di un 4-3-3 con l'inserimento di Pellegrini decentrato sulla sinistra e Insigne in qualità di falso nove (come accaduto già nei primi mesi di Mancini CT). Una soluzione rivoluzionaria rispetto all'assetto ormai solito degli Azzurri ma che sfrutterebbe due giocatori come Chiesa e Pellegrini, spesso decisivi con Juve e Roma, protagonisti di un momento di forma più che positivo.

2. Chiesa, Raspadori, Insigne (o Chiesa, Kean, Insigne)

Raspadori e Kean
Raspadori e Kean / Insidefoto/Getty Images

Più defilata l'idea di vedere in campo due nuovi protagonisti (al di là del quarto d'ora giocato da Raspadori a Euro 2020). Dare fiducia ai più giovani, probabili protagonisti del nuovo corso, potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, tra entusiasmo da cavalcare e rischio di un flop. Per il momento è possibile che la presenza dal primo minuto dei due classe 2000 Raspadori e Kean sia da rinviare ad altre occasioni, anche a costo di cambiare oggi assetto rispetto al solito.

3. Berardi, Insigne, Chiesa

Domenico Berardi, Federico Chiesa
Chiesa e Berardi / Claudio Villa/Getty Images

Si tratterebbe di fatto della soluzione adottata già nel secondo tempo contro la stessa Spagna, agli Europei, nella semifinale poi vinta ai rigori dagli Azzurri. Con tale assetto, cioè dopo l'ingresso in campo di Berardi per Immobile, l'Italia ha trovato peraltro le occasioni migliori per arrivare al raddoppio (prima della doccia fredda del gol di Morata). Che fossero inconsciamente le prove generali di quanto accadrà stasera con la Spagna?


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