Sommer descrive il suo stile di gioco ed elogia Pavard e Thuram

Yann Sommer
Yann Sommer / Francesco Scaccianoce/GettyImages
facebooktwitterreddit

Finora non è stato chiamato a compiere grandissimi interventi, ma Yann Sommer è riuscito comunque a mantenere la porta inviolata per le prime tre uscite stagionali. Per il derby di domani pomeriggio, però, non basterà soltanto una grande prestazione difensiva, ma dovrà essere anche lo svizzero a blindare la porta dell'Inter. Intanto, l'ex Bayern Monaco ha parlato delle sue prime settimane in nerazzurro ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

Perché hai scelto l'Inter? "Ho scelto l'Inter per tradizione, forza ed eccellenza. Quando ho fatto questa scelta ho considerato il tecnico, l’allenatore dei portieri, lo stile di gioco, lo stadio, i tifosi, la vita in città per la mia famiglia. Ho capito che questo era il posto giusto per me".

Avevi paura che la trattativa saltasse? "Non ho mai avuto paura di non venire, durante la trattativa ero molto sereno. Non so bene cosa sia successo tra i club, ma avevo fiducia".

Quali portieri interisti del passato ti piacciono? "Prima mi piacevano Julio Cesar e Toldo; ma anche Onana ed Handanovic l’anno scorso. Qui hanno sempre cercato e trovato portieri forti coraggiosi: farò di tutto per essere all’altezza di questo passato. Con Handanovic e Onana non ci conosciamo, abbiamo solo giocato contro diverse volte. Loro hanno caratteristiche diverse, ma ognuno ha il suo stile. Per esempio a me, oltre a parare, piace giocare cercando la giusta soluzione per far iniziare l’azione dal basso. La decisione del portiere è decisiva per superare la prima linea avversaria".

Che atmosfera si respira a San Siro? "C’è una diversa atmosfera e io lo amo già: è rumoroso, emozionante, divertente. Tutti quelli con cui avevo parlato prima, mi avevano detto che San Siro è uno stadio unico".

Sul derby di domani: "Tutti i derby sono speciali, ce ne sono pure in Germania e Svizzera, ma questo è unico per lo spessore di entrambe le squadre, per il prestigio e l’importanza che ha per tutto il vostro Paese. Non vedo l’ora di giocare, sarà da brividi. Rodriguez, oggi al Torino, mi ha sempre parlato del derby di Milano".

Su Marcus Thuram: "Tutti l’hanno visto già: ha potenzialità da top mondiale e spero che faccia quel percorso là. Ha un fisico eccezionale unito a tecnica e, soprattutto, intelligenza. Che ti attacchi uno contro uno, che giochi di sponda con Lautaro o si fermi in area, è pericoloso per gli avversari. Anche la mentalità che gli ha dato il padre è importante, fuori dal campo è sempre sorridente e positivo".

Su Pavard: "Mi impressiona la sua completezza: non è solo il difensore che legge la situazione e marca l’uomo, ma riparte con la palla e vede la porta. A Monaco era più terzino e adesso magari farà il centrale in un modulo diverso, ma è comunque un bene avere giocatori capaci di fare tanti ruoli".

Sulla difesa nerazzurra: "Mi sento protetto e sicuro. Da Bastoni a Darmian si muovono come una cosa sola, sono compatti e bravi nel cercare la posizione. È impressionante anche il loro linguaggio del corpo. È un bel vantaggio per un portiere".

Cosa temi di più del Milan? "Temo tutti i loro attaccanti: da Leao a Pulisic. Adesso li sto studiando nel dettaglio, sono abituato a prepararmi con il preparatore al video per cercare di leggere tutte le possibilità in campo. Anche i rigori, lì è una sfida mentale oltre che tecnica".

Sulla Champions: "Si deve incastrare ogni elemento per andare in fondo: piccoli dettagli, la forma al momento giusto e pure un po’ di fortuna. L’anno scorso l’Inter ha giocato in maniera eccezionale e si è meritata la finale: ripetersi è possibile".