Sottil 2026: la lezione Vlahovic e i perché della scelta viola
In un periodo in cui ogni rinnovo di contratto appare quasi come una chimera da raggiungere, come un percorso pieno di ostacoli e di insidie, fa comunque notizia l'ufficialità del rinnovato legame tra la Fiorentina e il classe '99 Riccardo Sottil, figlio d'arte su cui Italiano e il club gigliato hanno scelto di puntare riportandolo alla base da Cagliari.
Un accordo lungo, fino al giugno 2026, che porterà il giocatore a guadagnare circa un milione di euro a stagione (più di Vlahovic, per assurdo, dopo il no del serbo all'offerta viola) e che dice tanto rispetto alle intenzioni della Fiorentina per il futuro del talentuoso esterno offensivo. Da sottolineare poi un altro aspetto, l'assenza cioè di una clausola rescissoria stabilità a priori, così come va specificato che oltre al milione di euro a stagione sono previsti anche bonus legati al rendimento, tale da accrescere ulteriormente l'ingaggio di Sottil.
Cercasi identità
Fin dall'arrivo di Rocco Commisso alla guida della Fiorentina, nel 2019, è emersa in modo chiaro la volontà della nuova proprietà di dare un senso identitario percettibile e chiaro al progetto: in sostanza era necessario individuare chi, tra i più giovani o comunque tra i giocatori legati alla squadra viola e cresciuti nel vivaio, potesse ambire a restare anche a lungo termine in prima squadra. La scelta è ricaduta su Lorenzo Venuti e Riccardo Sottil, elementi tutt'ora parte del progetto di Italiano e inseriti nelle rotazioni rispettivamente come terzino destro e laterale offensivo in alternativa a Nico Gonzalez e Callejon. Il discorso identitario, perfettamente dimostrato anche con la prossima realizzazione del Viola Park, trova dunque nel lungo rinnovo di Sottil una ulteriore spinta.
Aspettando l'esplosione
Fin qui le promesse importanti sono state mantenute solo parzialmente, pensando al rendimento in Serie A del giovane esterno offensivo, e anche il prestito a Cagliari ha regalato impressioni dal doppio volto: classe e qualità nel dribbling hanno fatto da contraltare a una certa discontinuità e ai problemi fisici che ne hanno ostacolato l'esplosione definitiva in rossoblu. In questa stagione Italiano ha dato fiducia a Sottil due volte da titolare e in tre occasioni nella ripresa, con l'Inter è arrivato anche il gol del provvisorio vantaggio e le sensazioni globalmente sono state positive, con tanta intraprendenza, velocità e dribbling sempre insidiosi per i difensori avversari.
La lezione Vlahovic
Il messaggio dei viola è chiaro: la volontà è quella di dimostrare fiducia in un giocatore ancor prima dell'esplosione definitiva, per evitare poi di ripetere quanto accaduto con Dusan Vlahovic. L'entourage del serbo, dopo i gol a raffica segnati dal classe 2000, si è trovato ad avere il coltello dalla parte del manico e a poter pretendere un trattamento che, prima dell'effettiva esplosione del giocatore, sarebbe stato irrealizzabile e utopistico da aspettarsi. Con Sottil la società si è dunque mossa d'anticipo, una valutazione strategica valida e un messaggio chiaro al giocatore, chiamato ora a rispondere sul campo.
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