Soulé spiega il no all'Arabia e parla di un possibile futuro alla Juventus
Il futuro di Matias Soulé sarà uno dei temi che la Juventus dovrà presto affrontare. L'esterno argentino si sta mettendo in mostra con la maglia del Frosinone e a giugno farà ritorno a Torino. Intanto però ha avuto il coraggio di rifiutare un'offerta faraonica recapitatagli dall'Arabia Saudita. Nell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Soulé ha spiegato i motivi proprio di tale rifiuto e ha fissato i suoi obiettivi a breve e a lungo termine.
Sull'offerta arrivata dall'Arabia: "Quando un po' a sorpresa mi è arrivata questa proposta all'Al-Ittihad ne ho subito parlato con la mia famiglia, ma già nella mia testa sapevo bene cosa fare: rimanere per salvare il Frosinone".
Sul futuro: "Prima di tutto devo tornare alla Juve, poi si vedrà anche in base a loro. L'Atalanta è una squadra forte, al ritorno ne abbiamo prese cinque".
Cosa ti ha spinto ad accettare il Frosinone? "Prima di decidere avevo guardato l'andata vittoriosa con l'Atalanta. Ho visto subito che il modo di giocare poteva essere adatto a me. Poi Enzo (Barrenechea) mi ha convinto, raccontandomi di questo fantastico ambiente: i ragazzi, lo staff, la città...".
Sui miglioramenti fatti in fase difensiva: "A Frosinone sono migliorato tanto in questo, anche grazie al gruppo che si è creato fin dal primo giorno: la città è piccola, ci aiuta a stare tanto insieme. Ma quel "clic" mi è scattato alla Juve, prima non mi veniva naturale abbassarmi a difendere".
Sulla libertà in campo: "Di Francesco mi lascia libero in campo, Come avete visto, proviamo sempre a giocare contro chiunque come mi aveva detto al telefono prima di venire, anche per questo ho accettato".
Su Allegri: "Mi ha insegnato tanto. A occupare gli spazi, a fare più ruoli. Con lui ho giocato anche da quinto, da mezzala, sottopunta o largo a destra nel 4-3-3. E mi ha aiutato molto in fase difensiva".
Il no all'Italia: "Io e Spalletti ne abbiamo parlato di persona quando è venuto a Frosinone. Ero nervoso, sa, alla mia età non sono cose di tutti i giorni. E lui ha capito, è stato veramente bravo".
I suoi idoli: "Messi non si tocca...Da piccolo mi piaceva El Kun Auguero. Poi Hazard quando era al Chelsea".
I momenti migliori della carriera: "Il passaggio alla Juve e il primo gol col Frosinone".
Sogni per il futuro: "Ora come ora, salvare il Frosinone, vincere la Champions e poi il Mondiale".