Spalletti commenta le dichiarazioni di De Laurentiis e parla del suo futuro al Napoli

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Domani pomeriggio il Napoli ospiterà l'Inter nel big match della 36ª giornata di Serie A, ma a catalizzare le attenzioni è la situazione legata a Luciano Spalletti, il cui futuro, nonostante la conquista dello Scudetto, appare in bilico. Il tecnico non ha infatti trovato l'accordo per il suo rinnovo e ieri sera il presidente De Laurentiis ha rilasciato delle dichiarazioni parecchio enigmatiche. Di seguito le parole di Spalletti in conferenza stampa.

Ieri ha parlato ADL, ha detto che non vuole tarpare le ali a nessuno. Lei si sente con le ali tarpate ma onorerà il contratto?
"Tarpare le ali non so cosa voglia dire, dovete chiederlo al presidente. Questa cosa non è inerente a ciò che ci siamo detti a cena. Per quello che riguarda ciò che devo fare io non sono necessarie le ali, ma un paio di stivali. Non ho da volare da nessuna parte. Bisogna ridire le stesse cose già dette, è una cosa che deve dire il presidente, io ho definito tutto in quella cena di una settimana fa, ho chiarito tutto. E' tutto chiaro, poi se volete continuare a fare acqua, fuoco, fuocherello, continuate a farlo, ma è tutto definito da quella sera".

Vuole restare o meno? I tifosi vorrebbero sapere.
"È sbagliato tirare in ballo i tifosi, è una cosa della società, ce lo siamo detti lì quella sera".

È più difficile vincere o ripetersi?
"Per me è più difficile partire come squadra che parte ottava che una squadra come adesso, lavorata, a posto da ogni punto di vista. Il Napoli avrà un futuro importante, sono stati fatti passi concreti. E' più facile lavorare ora che quando sono arrivato. E' più facile lavorare ora che quando sono arrivato (indicando la casacca col coro dei tifosi, ndr)".

Sull'Inter: "Stimoli ce ne abbiamo molti, i calciatori scelti dalla società hanno tutti la disciplina verso loro stessi, non bisogna chiedergli di allenarsi, ma sono loro che lo chiedono. Loro sono finalisti di Champions, meritatamente, abbiamo tutto tutti finora tranne l'Inter e ci mancano solo loro e quindi sicuramente ci sono gli stimoli. Complimenti anche alla Roma ed alla Fiorentina, sono risultati importanti di cui tutti possiamo trarre benefici e li ringraziamo".

Questo gruppo ha espresso il massimo del suo potenziale?
"È sempre difficile dirlo, sicuramente come possibilità di metterci le mani ed ambire è una rosa perfetta, sono tutti giovani e nel calcio che hanno espresso hanno fatto vedere cosa hanno ed è leggibile dove migliorare qualcosa, è un casino come quando sono arrivato... si parlava di tutti, in tutta la rosa c'erano pochissimi punti fermi, ma ci sono giocatori fantastici. Pure il presidente ha parlato di grande futuro, mi pare abbia detto che ha ambizioni Champions e lui l'ha portata da zero fin qui".

Cosa direbbe il 4 giugno ai napoletani?
"S'è già un po' detto. Ho dedicato tutto il tempo che avevo, tutte le mie possibilità. Ho ricevuto molto di più di quanto ho dato, vedere la festa del Maradona resterà indelebile".

Senza interpretazioni: ha parlato di stivali, quindi campagna, nel futuro di Spalletti non c'è il calcio?
"Senza fare giochini, vi do indicazioni per poter scrivere meno inesattezze, ma è tutto registrato: non c'è stata necessità di fare alcuna trattativa, io non ho rifiutato nessun aumento di stipendio, non ho da pagare nessuna clausola. Non è vero che ho ricevuto offerte per allenare altrove, è falso, non è vero che sono in attesa di altre squadre. Chi scrive questo scrive il falso o gli fa comodo averlo scritto, che brutto, ma è così".

Sul percorso in generale: "Arrivando terzi siamo stati anche criticati e contestati. Dal primo giorno, potete chiederlo a Di Lorenzo o a tutti, oppure a Beppe Santoro che è stato presente a tutte le riunioni, cosa ho detto. Me lo richiedo anche quest'anno, siete tutti d'accordo che bisogna lottare per vincere la Champions..."

Sono aumentate le aspettative, lei se dovesse incatenarsi per chi lo farebbe?
"E' sempre l'insieme che deve funzionare anche se ci sono alcuni giocatori fantastici che avete messo davanti agli altri come Osimhen e Kvara, ma la squadra ha vinto anche quando non c'erano. Per mettere tutti questi punti davanti agli altri ha lavorato bene, come la società, io sono stato messo nelle condizioni migliori e nel fare le scelte più di qualcuno ho penalizzato ma loro hanno sempre avuto lo stesso entusiasmo e disponibilità".

Si dovrebbe ripartire da tutti?
"Figurati se io a tre gare dalla fine vengo qui a dire dei nomi che non vorrei. Io parlo di squadra in blocco, come un insieme".

Ha un credito che neanche immagina, i tifosi le sono grati e la amano: può scartare l'ipotesi Juventus da qui a 3 anni?
"io sono stato già ripagato, sono a posto, ogni anno alla mia età devo rifare l'inventario di quello che mi gira per il cervello. Posso parlare solo di quest'anno dopo che l'ha detto il presidente".

Si sente esausto o di aver dato il massimo mentalmente?
"Sto benissimo, io penso 24h al giorno al calcio ed al lavoro. In fondo un po' di fatica l'hai fatta, devi interrogarti su come vuoi ripartire, la cosa più scorretta sarebbe non avere tutte le caratteristiche e quei pensieri che un ambiente bello come Napoli merita. E' fondamentale. Poi ci pensa il presidente a tenere tutti sulla corda, lui è bravo a tenere la corda tirata ad ogni situazione, ma è quello che devono fare tutti e se decidessi di ripartire lo farei a mille all'ora. Sono disposto ad andare contro tutto e tutti come ho fatto alcune volte".