Spalletti elogia il Napoli e si complimenta (a modo suo) con i centrocampisti
Tutto troppo facile per il Napoli che nell'anticipo della 24ª giornata batte 2-0 l'Empoli al Castellani e si porta momentaneamente a +18 dall'Inter. A regalare il successo agli azzurri ci pensano l'autorete di Ismajli e il solito Victor Osimhen che trova il 19° centro stagionale, consolidando il proprio primato nella classifica marcatori. Al termine dell'incontro, Luciano Spalletti si è fermato ai microfoni di DAZN per commentare la prestazione dei suoi.
Sulla maturità del Napoli nel gestire l'espulsione di Mario Rui:
"Far succedere quell'episodio lì è sintomo di poca maturità, va in controtendenza con quello che ha fatto la squadra. Però son cose che a volte ci stanno, l'essenziale è che gli altri si compattino e sopperiscano . Nel secondo tempo i centrocampisti hanno fatto una partita da teste di ca*zo vere che vogliono portare a casa il risultato".
Su Lobotka:
"Viene esaltata la qualità quando la squadra è in possesso di palla, ma quando i centrocampisti vanno a sforare oltre la linea non riesci mai a saltarlo, è difficile rubargli terreno. Va addosso a tutti e ha questo fisico cubico che gli permette di tener botta con i giocatori più forti".
È vero che quando eri all'Inter provasti a comprare Lobotka dal Celta Vigo?
"Provammo a prenderlo ma non ce la facemmo per quello che era il suo costo. Poi l'Inter aveva problemi con il Fair Play Finanziario, non poteva fare acquisti. Il fatto che l'abbia visto uno sveglio come Giuntoli significa che il ragazzo non era solo un'intuizione di una persona, ma era sulla bocca dei migliori direttori".
Un Napoli che ha un vestito per tutte le occasioni, anche per quando resta in meno:
"Soprattutto se calciatori come Elmas entrano in campo e fanno i chilometri che ha fatto lui con quella velocità e quella disponibilità. Anche gli altri sono entrati benissimo ma lui ci ha permesso di non soffrire l'inferiorità numerica con le sue pressioni e i suoi recuperi. Oggi il rischio era di essere sotto il loro livello di lotta perché con l'Empoli diventa difficile perché corrono per 100 minuti, vengono sempre a mangiarti il terreno. Essere lo stesso Napoli sotto l'aspetto della qualità e metterci la stessa disponibilità di corsa e sacrificio ha fatto sì che ne venisse fuori una partita in cui l'Empoli si è dovuto arrendere. Bisogna fare i super complimenti a questi ragazzi perché hanno fatto una partita di tantissima roba".
Quanto c'è di Luciano Spalletti nella crescita di Osimhen?
"A fine primo tempo è entrato nello spogliatoio e ci ha esortato a ricordare la partita dell'anno scorso. Diventano messaggi da leader, comportamenti da calciatori che hanno la mentalità corretta. Poi gli sono capitate un paio di occasioni e le ha sbagliate per via della troppa disponibilità che aveva avuto in precedenza nel rincorrere gli avversari".
Qual è l'aggettivo che definisce meglio questa squadra?
"Chi l'affronta ci mette più roba perché gioca contro una squadra che ha fatto risultato con chiunque, quindi diventa un premio fare risultato con noi. Tutti si giocano la vita contro noi. È segno che la squadra sa interpretare bene i momenti, ha capito quale dev'essere lo spirito di squadra".