Spalletti fa il punto sulla preparazione dell'Italia ed elogia il blocco Inter

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Claudio Villa/GettyImages
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Mancano all'incirca due settimane all'inizio di Euro 2024 e cresce la curiosità attorno all'Italia, chiamata a difendere il titolo ma soprattutto a rifarsi dopo la mancata qualificazione allo scorso Mondiale. Intervenuto sul palco degli European Global Soccer Awards, Luciano Spalletti ha però rassicurato i tifosi: gli azzurri si faranno trovare pronti. Il merito sarà dei giocatori del blocco Inter che costituiranno l'ossatura della squadra, ma anche degli innesti delle altre squadre. Nel corso dell'intervento, il CT non ha potuto non parlare del "suo" Napoli.

Sulla preparazione: "Noi ci stiamo preparando perché quelli che ci hanno preceduto ci hanno mostrato la via. Dobbiamo farci trovare pronti ed essere all’altezza di tutto l’amore per la maglia della Nazionale".

Sul blocco Inter in Nazionale: "È fondamentale, meno male che c’è ancora chi crede nel talento italiano, perché ce n’è tanto e bisognerebbe dargli più spazio. Avere sei della stessa squadra per noi è tanta roba, perché non è più come una volta che la Nazionale era formata da tre club come Juve, Inter e Milan, o Roma. Ora ci sono giocatori di tutte le squadre: del Genoa, del Bologna… Per ciò avere qualcuno che giocando si guarda con gli altri e si dice 'siamo noi e possiamo fidarci perché lo abbiamo fatto vedere con la vittoria del campionato' è un vantaggio".

Paragone tra il blocco Inter e quello Juve al Mondiale dell'82: "Il blocco Inter ha una mentalità e un modo di stare in campo tutti suoi. Sono calciatori forti come lo erano quelli di quella Juve, chiaro che poi devono essere loro bravi a trovare la completezza del sentirsi squadra attraverso questa amicizia che hanno nel loro club".

Sul Napoli: "Quella squadra aveva e ha tante cose speciali. Prima di tutto bisogna parlare della qualità dei calciatori, ma anche di una città passionale, che ti passa tante cose. Nel calcio i miti sono importanti e per questo (Antognoni, Baggio, Del Piero, Rivera e Totti, che saranno in ritiro con gli Azzurri il 3 giugno, ndr). Lì avevamo un mito, Maradona, che, anche se non c’è più, lo sentivamo e vivevamo tutti i giorni. Dietro il suo mito, insieme ai calciatori e alla città, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo".


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