Spalletti minimizza il peso delle troppe partite e spiega le convocazioni azzurre

Le parole del CT dell'Italia in vista delle sfide contro Belgio e Israele
Italy Training Session & Press Conference
Italy Training Session & Press Conference / Claudio Villa/GettyImages
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Siamo entrati nella settimana dedicata alle Nazionali, la Serie A lascia dunque spazio agli impegni dell'Italia di Luciano Spalletti, pronta ad affrontare il Belgio all'Olimpico e Israele a Udine. Il Commissario Tecnico azzurro ha parlato in conferenza stampa soffermandosi sulle proprie scelte e su cosa vorrà vedere nei prossimi due impegni in Nations League della Nazionale. Queste le sue parole:

"La parola d'ordine è continuità. Sfruttare bene queste giornate azzurre fa bene a loro anche per il futuro nei club. I calciatori se fanno bene qui fanno bene anche nella loro squadre. Gli infortuni succedono, molto dipende dalla pressione che hanno nella testa, non dalla fatica muscolare. Quando una squadra va bene sopperisce a tante cose, quando va male i numeri degli infortunati sono maggiori. I giocatori sono entusiasti di ritrovarsi, ho rivisto lo spirito della sosta precedente, con la gioia di vestire questa maglia" riporta il Corriere dello Sport.

Troppe partite? "Ci sono squadre meno attrezzate e lì si potrebbe discutere. Ma ci sono squadre con 25 calciatori e possono giocare frequentemente. Poi i discorsi vanno sempre lì: le riserve non fanno bene come i titolari, quindi alcuni sono di seconda fascia e subiscono questi commenti. Inter, Juventus, Milan hanno calciatori a disposizione per giocare più partite, poi il livello di qualità è al di sotto, mi sembra che tutte vanno uomo contro uomo e poi ci si ritira, questi sono atteggiamenti corretti. L'essenziale è non essere lunghi e tante lo sanno fare. Per me non si gioca molto, bisogna avere il coraggio di far giocare tutti, facendo crescere quelle che vengono considerate riserve. Se si continua a fare questi ragionamenti vuol dire rimanere attaccati agli alibi".

Maldini e Pisilli: "A noi un po' manca il calciatore con la purezza tecnica, Daniel Maldini ha corsa, fisico, belle giocate, sa giocare benissimo anche se qualche volta si assenta. Gli ho trovato una crescita abbastanza importante, vediamo che effetto gli fa stare qui questa settimana, se avrà delle emozioni gli creerà delle cose belle dentro che possono esplodere in giocate d'arte e si stimolerà ad essere più continuo. Io ci parlerò volentieri, ha possibilità importanti. Pisilli? Mi sembra proprio un bel centrocampista. È bifasico, mi diceva De Rossi quando lo allenavo, nelle partitine fa sempre gol, è uno che ha frequenza, energia e merita di stare qui con noi".

Porte chiuse agli esterni puri? "Zaccagni ha fatto ieri da dentro l'area di rigore, Chiesa nella Juve di Allegri faceva anche la seconda punta, deve capire determinate cose ma lo può fare, ora Gasp fa giocare Zaniolo da seconda punta, basta vedere che hanno piacere a stare dentro e non hanno timore a sentire il fiato del difensore dietro al collo, quelli che abbiamo detto lo sanno fare. Ce ne sono diversi che sono convocabili proprio perché stavolta sono solo 23. Ho preferito così invece che chiamarne 26 con tanti poi da lasciare fuori".

La forza del gruppo: "Dobbiamo essere un gruppo forte, qualcuno i gol li fa prima o poi, anche i difensori e andiamo avanti così. Gabbia ha fatto vedere di saper comandare il reparto difensivo, è molto attento e intenso, è uno che mantiene la linea alta, parla spesso con i compagni, lo abbiamo convocato con piacere e ci fa piacere che ci sia un milanista visto che non ci sono tanti italiani nel club. Gatti aveva un problema da mettere a posto, doveva recuperare e noi abbiamo scelto di avere giocatori sani. Ieri sera la Fiorentina ci ha detto subito di Kean e quindi difensivamente siamo a posto. Noi per far bene forse dovremmo avere qualche giocatore offensivo in più, a voler essere pignoli"

Gli infortunati: "Per me la Nazionale è un'emozione permanente e anche per i calciatori mi sembra che sia bello, li ho trovati felici e questo fa la differenza. Poi, dobbiamo anche credere ai calciatori, è inutile obbligarli se stanno male, così per esempio abbiamo fatto con Gatti. Se non vuole venire, si lascia fuori, va analizzato di volta in volta".

Gol subiti: "E' vero, abbiamo preso gol, l'ultima gara però siamo stati bene in campo, abbiamo interpretato bene. Io voglio dimostrare agli italiani che possono essere orgogliosi di noi, dobbiamo dimostrargli attaccamento e voglia".

Decisioni arbitrali: "Dare continuità nel calcio mi piace. Certo, poi le situazioni mezze mezze non sono facili da gestire. Sarei curioso di fare l'arbitro, io lascerei andare molto perché poi ho la possibilità di andare a rivedere. Troppi rigori in Italia? Può essere la pressione, l'errore di valutazione, anche per gli arbitri ormai è dura il nostro calcio".

Retegui: "Sono contento quando vedo i calciatori crescere. Lui ce l'aveva già dimostrato di essere un goleador affidabile, ormai è un calciatore esperto della nostra Nazionale, forte. Se arrivano qui dopo dei gol, gli riescono meglio le cose, hanno più fiducia".

Ricci e Fagioli: "Sono entrambi molto moderni, possono fare sia il mediano sia il centrocampista. Noi avremo due partite, io non voglio far credere che preferisco più uno o l'altro, io gli voglio fare credere che gli voglio bene. Ricci ha più dinamismo, Fagioli è più bravo nello stretto, tutti e due hanno visione e sono tecnici, sono tranquillo. Forse Ricci ha più impatto fisico di Fagioli senza palla, ma poi Fagioli ha fatto vedere di avere visioni e conoscenze che altri non hanno con la palla al piede, ha questa pulizia di gioco e visione di andare oltre il muro, fa passare la palla dove altri non riescono".

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