Spalletti non sottovaluta la Cremonese e torna sull'eliminazione in Coppa Italia
Il Napoli sfiderà la Cremonese nella ventiduesima giornata di Serie A. Gli azzurri vorranno sicuramente mantenere il distacco sugli avversari in classifica, oltre a continuare il trend positivo delle ultime giornate. Luciano Spalletti, allenatore degli azzurri, ha presentato oggi in conferenza stampa il match coi grigiorossi. Tanti i temi toccati da parte del tecnico di Certaldo: dal pensiero Champions League al percorso condotto finora dalla squadra, ecco quanto affermato.
Sulla Champions: "No. Ho troppi motivi per pensare alla partita di domani senza andare a disperdere attenzioni o pensieri che ci serviranno dentro la partita di domani perché non abbiamo dimenticato che la Cremonese ci ha eliminato dalla Coppa Italia. Abbiamo potuto constatare tutte le qualità che ha questa squadra", riporta Calciomercato.com
Sul salto di qualità: "Sappiamo quanto la Cremonese sia forte perché se vediamo la gara d'andata abbiamo vinto con molto margine ma riuscendoci sul finale. Loro hanno continue reazioni, poi sanno difendersi, sanno benissimo ripartire con le giocate a terra, sanno cercare il gioco lungo con Ciofani che cattura e rende giocabile qualsiasi pallone. Sappiamo che è una partita fondamentale per noi perché, come detto nella gara precedente, quando ci si chiama Napoli sono partite assolutamente da vincere. Questa, anche se non è uno scontro diretto, è una partita da vincere assolutamente. Impariamo sempre qualcosa, facciamo conoscenze nuove ed aumentano autostima, entusiasmo, sicurezza di avere qualità. Per cui tutte le attenzioni saranno per questa partita qui. Spero che anche il pubblico che sarà allo stadio farà lo stesso. Per come sento che vivono e attendono questa partita è l'atteggiamento giusto. Abbiamo bisogno del loro sostegno, senza fare alcuna previsione".
Sul recupero palla: "È un tema di quelli a cui poniamo attenzione. Soprattutto le squadre che hanno queste caratteristiche, devi essere bravo a fare la partita e quando perdi palla devi aggredire in maniera cattiva, istantanea. Ogni secondo che passa sono metri che gli servono per aprire la squadra da quel blocco chiuso che invece hanno quando si difendono. Poi diventa più complicato andare a fare le navette in 20 metri rispetto ai 2 metri. Si dispende energia e non la ritrovi più".
Sull'eliminazione in Coppa Italia proprio contro la Cremonese: "Ci siamo rimasti male. Per certi versi ci serviva per far vedere quanto sono forti i Gaetano, Zerbin, Zedadka, Bereszynski. Poi non gli ho dato spazio, agli altri qualcosa sì. Proseguendo sarebbe stata una competizione da attribuire a chi ha avuto meno spazio, per un completamento di lavoro, per fare esperienza e abbiamo una rosa che se stanno tutti bene come ora possiamo permetterci di giocare una partita in più. A volte il viaggio, il ritiro, portare le valigie dietro diventano una piccola fatica mentale, però se avessimo fatto le scelte giuste poteva servirci per determinate cause. Ci sono girate anche un po' le scatole. Domani c'è da mettere anche questo sul conto che dobbiamo presentargli".
Sull'atteggiamento giusto da adottare: "Giusto l'atteggiamento a La Spezia e a Salerno però prima si riescono a direzionare le gare e meno ansia subentra nello sviluppo. Aumentano cattiveria e determinazione per la voglia di fare risultato ma subentra anche il nervosismo. Apprezzo che c'è stata voglia e attenzione nel voler produrre velocità, anche se ci sarebbe voluta qualche verticalizzazione in più, ad esempio. Però sono state gestite bene".
Sul contratto più lungo in caso di Scudetto: "In questo momento il mio contratto è solo un minuscolo dettaglio all'interno di una grandissima occasione. Se vogliamo crearci dei problemi allora parliamo di contratto, facciamo questi discorsi qui".
Sui meriti: "Per far bene il mio lavoro bisogna giudicare i calciatori e non sé stessi. Quando sono in ufficio o a casa mi viene da rivedere se ho gestito bene l'allenamento del giorno precedente. Però si fa in confidenza tra me e me. Per quanto riguarda i meriti, passa tutto attraverso la qualità, il buonsenso e il rendimento dei calciatori. Attualmente la squadra ha dato poche possibilità di aggrapparsi a qualcosa perché sono ragazzi seri, professionali. Li trovo tutti di buon senso, perché creare questo clima è importante. È merito di chiunque lavori nel Napoli, merito di tutti. Si lavora tutti in sintonia, le mie considerazioni vanno su questo aspetto, sul voler fare bene nella partita di domani perché si mangia col presente. Vogliamo tutti un bel futuro ma arriva tramite il presente e dobbiamo porre l'attenzione sulla Cremonese".
Sull'emozione e sulla spinta del pubblico: "Tanto. Viene fuori un clima bellissimo durante le nostre partite e ci trovo dei vantaggi se quello è lo stadio, se quella è la partecipazione del pubblico. Il pubblico mi aiuta a dare qualcosa in più alla squadra e viene anche uno spettacolo più bello, più godibile, si trasmette maggior entusiasmo nello spogliatoio. Siamo più contenti se il pubblico partecipa. Abbiamo bisogno del loro sostegno per come siamo fatti caratterialmente. Quando il tifoso del Napoli sta bene e sentirli che si organizzano per questa partita i rende contento. Aumenta il dispiacere perché non li avremo a Reggio Emilia contro il Sassuolo".
Sul percorso: "Se qualsiasi allenatore avesse avuto a che fare con questa squadra si sarebbe accorto che diventa vantaggioso andare a risolvere le cose a livello di squadra e non individuale. C'è un percorso di lavoro dove si mettono a proprio agio quei calciatori con determinate qualità. Nessuna sorpresa, se non quella che anche io non mi aspettavo di avere tutti questi punti di vantaggio, nessuno se lo sarebbe aspettato".
Sull'impatto sociale in caso di vittoria finale del titolo: "Se si parla di futuro, di bacheca si creano problemi. Parlare di altre cose al di fuori della Cremonese crea dei problemi. Quando sento parlare di percentuali di possibilità di vittoria, di numeri, di conti non va bene. Sento dire che basta vincere altre 13 partite per la matematica. Ma chi ce le dà d'ufficio? Non mi sembrano poche".
Su cosa c'è da recriminare: "Ho ben poco perché i miei calciatori si allenano al massimo tutti i giorni. Quando poi dai il massimo sei a posto con la coscienza. E noi del Napoli non abbiamo rimorsi".
Sul poco spazio ad alcune pedine: "Gaetano diventerà uno dei più grossi centrocampisti in circolazione. Deve giocare? È vero, però poi vanno fatte altre considerazioni, altri giocatori di cui tener conto. Quando si fa questo mestiere, a volte bisogna lasciar fuori qualcuno e non è neanche meglio di quello che non gioca ma quello che gioca fa funzionare meglio gli altri dieci. Scelte fatte in base al contributo che si porta alla squadra, alla società, ai tifosi".
Su Ndombele: "La moglie ha partorito. Ormai se siamo in condizione come squadra non diventa fondamentale un allenamento".