Spalletti sui festeggiamenti 'prematuri' e sul Napoli orfano di Osimhen

Spalletti
Spalletti / BSR Agency/GettyImages
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Il Napoli capolista è pronto a ospitare il Milan al Maradona, in una sfida che diventerà poi una costante delle prossime settimane, tra campionato e Champions League. Luciano Spalletti, tecnico dei partenopei, ha parlato in conferenza stampa soffermandosi sull'entusiasmo sullo Scudetto ormai a un passo e sull'assenza di Osimhen. Queste le parole del tecnico di Certaldo:

Su Osimhen out: "E' sicuramente un'assenza che pesa, inutile girarci attorno, però poi mi trovo d'accordo con quello che dice Pioli, la squadra ha sempre saputo sopperire a delle assenze, tutti hanno dato qualcosa in più per permettere al Napoli di giocare sempre allo stesso modo. Ci sono calciatori che hanno fatto la differenza come il Cholo, lui sa che mestiere fa, lui sa bene che oltre a giocare con i piedi si gioca con la testa. Fin da subito ha capito che ruolo doveva avere, quando una persona è intelligente consegue risultati altrettanto buoni nonostante fette piccole di tempo. Come gioco cambierà poco, il Cholo è meno veloce di Osimhen, ma è bravissimo ugualmente nel gioco aereo, nel giocare spalle alle porte e proteggere la palla, noi siamo a posto" riporta AreaNapoli.

Luciano SpallettiVictor James Osimhen
Con Osimhen / Giuseppe Bellini/GettyImages

Su Simeone: "A certificare che sia un gruppo che può sostituire chiunque di quelli che hanno giocato di più non sono io a dirlo, ma sono stati i calciatori a farlo vedere ogni qualvolta ne abbiamo avuto bisogno. Tutti hanno dato un pezzetto in più. Restiamo fiduciosi, è una gara da tripla che vale il doppio, per noi d'ora in poi valgono doppio e col Milan è da tripla perché è fortissima, ha vinto il campionato l'anno scorso, ha buttato fuori il Tottenham, ha fatto partire Kessie ma ha preso 5-6 calciatori per rinforzare la rosa che era già campione. Simeone? Meritava di più di ciò che gli ho concesso, ma ha avuto davanti uno fortissimo come Osimhen che mi ha costretto a dargli poco spazio".

Sull'andata col Milan: "Ce ne sono state anche altre come il Milan, quest'anno e l'anno scorso, ma sappiamo che il Milan è forte, possono giocare corto, verticalizzazioni improvvise col portiere che fa 60-70 metri di lanci, può fraseggiare dal basso e arrivare al gol, difendendosi ha 2-3 giocatori che partono da soli con ripartenze immediate, ha la forza nel venirti addosso a livello fisico e ti mette quell'ansia nel giocare velocemente e devi fare scelte in maniera ridotta, può lanciare uno dei più forti centravanti in area come Giroud, tutte cose che sappiamo benissimo e danno valore al Milan".

Su Raspadori: "E' a disposizione, ma visto ciò che è successo ad Osimhen è un recupero che vale moltissimo, parte dalla panchina perché è stato fuori ma può giocare in qualsiasi momento".

Sull'impatto della sfida di domani: "E' una cosa che sono curioso di vedere, secondo me in quelle due di Champions si annullano tutte le perplessità ed il passato, il faro della Champions puntato negli occhi è una roba che ti fa cambiare totalmente, ti veste bene subito quella luce lì e ritrovano tutti il miglior abito. Se l'avversario fa bene nella gara precedenti però magari ci arriva meglio e un altro può arrivarci intimorito, può succedere, sono curioso, mi aspetto i calciatori siano quel carattere forte per sopperire ad ogni stato d'animo".

I rischi dei festeggiamenti 'anticipati': "Vedere bandiere che sventolano ovunque ci riempie di orgoglio, ma è illusorio, stiamo raccontando una storia che non è scritta. Fino a quando non è scritta bisogna continuare a lavorare in maniera seria e corretta. Gli sventolamenti possono illuderti un po' e perdi di vista la fatica che invece ancora bisogno fare. Noi non crediamo di aver già vinto, noi non pensiamo a ciò che sarà la prossima stagione, le prossime partite, non facciamo confusione perché questo modo di pensare se lo possono permettere solo i superficiali".