Spalletti sul suo futuro al Napoli, sul punto di forza della squadra e su Kvara
Sconfitta indolore per il Napoli nella 35ª giornata di Serie A in casa del Monza. Gli uomini di Luciano Spalletti escono dal campo al termine dei 90' sotto di due gol. Poco male: lo Scudetto è già in tasca e queste ultime partite sono delle passerelle, e anche un modo per far giocare chi ha avuto meno spazio durante la stagione. Al termine del match il tecnico dei campani si è presentato ai microfoni di DAZN. Queste le sue parole:
"Le società come il Napoli sono abituate a programmare, anche se ora non è più come un tempo perché bisogna essere pronti a cambiare biglietti e destinazioni all'improvviso. Questo è un discorso che vale anche per la vittoria quotidiana, bisogna essere bravi a tirare al volo, se si fa rimbalzare troppo la palla poi si ferma da sola. Il club ha mostrato di essere attrezzato per fare questo tipo di cose e l'anno scorso abbiamo rimpiazzato degli elementi all'ultimo momento con delle soluzioni di primo livello".
"Quando si perde c'è sempre un po' di fastidio, poi dipende sempre da come matura la sconfitta. Si è professionisti perché ci si comporta sempre allo stesso modo, con gli stesso obiettivi e con l'autodisciplina che determina il comportamento. Avevamo una settimana da recuperare e ci siamo allenati benissimo, ma ci abbiamo messo meno qualità del solito e questo può succedere. I complimenti vanno fatti, perché si sono impegnati. Non contano i discorsi su chi ha giocato meno perché è un modo di attribuire colpa agli altri, così si perdono energie e si fanno vedere meno cose. La nostra caratteristica è saper tenere il pallone e farlo girare, alzando il baricentro nella metà campo avversaria. Oggi c'è stata meno pulizia nel gioco e diventa difficile se siamo costretti a rincorrere sulle ripartenze".
"Kvara deve metterci qualcosa in più quando la palla ce l'hanno gli altri perché se assume una posizione corretta per gli altri diventa più difficile lavorare negli spazi stretti. È un giocatore favoloso in fase di possesso, si vede che quando ha la palla gli avversari lo temono e lo raddoppiano sempre".