L'Europeo vinto a Wembley e le ambizioni azzurre: Spalletti su Inghilterra-Italia

Le dichiarazioni di Luciano Spalletti a Sky Sport in vista della sfida con l'Inghilterra a Wembley.
Italy Press Conference & Walk Around
Italy Press Conference & Walk Around / Claudio Villa/GettyImages
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Luciano Spalletti ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport. Il tecnico della nostra Nazionale ha manifestato tutta la sua felicità in vista della prossima gara valida per le qualificazioni a EURO 2024 contro l'Inghilterra a Wembley. Non solo: parole anche su Berardi e su Udogie, oltre ovviamente a suonare la carica in vista della spedizione britannica. In serata, poi, Spalletti ha parlato anche in conferenza stampa direttamente da Wembley.

Su Inghilterra-Italia: "Sono felicissimo. Felicissimo. Vado a giocare una partita nello stadio in cui sono iniziati tutti i miei sogni, per poi arrivarci. In quello stadio c'è stato l’abbraccio di una vittoria importantissima che resterà nella storia della nazionale, dobbiamo prenderci delle cose indelebili come ad esempio l’abbraccio di Mancini e Vialli alla fine della partita", riporta GianlucaDiMarzio.com

Sempre sulla sfida di Wembley: "Spesso cerchiamo la definizione di calciatore internazionale. Il calciatore internazionale vede in questa partita quella della qualificazione, senza andare a guardare le partite successive. Chi invece arriva pensando ‘andremo a giocarcela all’ultima partita’, non è un calciatore forte e di caratura internazionale. Sappiamo quale sia la loro storia e la loro forza. Giochiamo nel loro stadio. Questa è la partita in cui ti senti felice di superare i limiti che tutti ti mettono davanti. Questo è avere personalità, superare tutto ciò che si mette davanti fra te e l’obiettivo. Capiremo se siamo una squadra tosta se riusciremo a superare l’obiettivo senza andare a quello successivo".

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Claudio Villa/GettyImages

Su Udogie e Berardi: "La chiacchierata con Berardi? Si dicono dei particolari su cose che i calciatori sanno già. Bisogna pensare che si può sempre crescere. Udogie ha tutto. È un calciatore che deve fare delle esperienze come tutti i ragazzi giovani ma lui ha scocca e motore. E ne avanza anche per gli altri. In una partita dove la fisicità e la forza possono fare la differenza potrà darci una mano".

Queste le dichiarazioni in conferenza stampa:

Cosa si aspetta: "Mi aspetto un calcio moderno, un calcio dinamico, come va fatto ora soprattutto contro squadre di questo livello qua. Scamacca? Può essere anche la sua partita" riporta il Corriere dello Sport.

Europeo vinto a Wembley: "La finale dell'Europeo l'ho vista come tutti quelli che amano il calcio. Penso che quella sia stata una storia unica per chi l'ha vissuta e l'ha meritata. Sarebbe ingiusto fare dei paragoni poi è chiaro che vogliamo ispirarci a quello che è successo in quella partita lì e magari farla diventare la nostra storia e la nostra idendità. Faremo di tutto per questo. Vogliamo fare il confronto con la realtà".

Come fare risultato: "Il segreto per ottenere un grande risultato non è mai una cosa sola, ma la somma delle cose che ti sei preparato. Oggi con Gravina ci si confrontava sul mettere a disposizione delle cose per restare in contatto anche durante la macro-sosta che c'è tra novembre e marzo, contatti di campo non solo telefonici. Non siamo venuti qui a giocare il calcio che ci capita, ma la partita che vogliamo. Passerà tutto dalla qualità del nostro possesso palla. Se noi riusciamo a tenere la palla più di loro abbiamo più possibilità di vincere la partita. Poi ci sono coloro che la pensano diversamente, che non vogliono dare spazio alle spalle della linea per giocare in campo aperto. Però per ciò che si vede oggi in un confronto europeo vince di più chi gioca tenendo palla. Questa è un'idea che mi trova d'accordo".

Paura di Wembley? "Il calcio è fatto di opportunità e probabilmente, chi non crede in questo, ha dei pensieri che non glielo fanno vedere. Qui davvero puoi valutare di che livello sei, sono le situazioni che noi dobbiamo amare. Noi amiamo e dobbiamo amare questi confronti qui, è questo a fare la differenza. Il confronto con la realtà ti dà sempre la dimensione di ciò che sei realmente e non dobbiamo sfuggire da questo confronto, altrimenti bisogna cambiare mestiere".