Spunti di mercato da Euro 2024: perché comprare Jonas Wind e a chi servirebbe
La condizione ideale, nel lavoro di chiunque operi nello scouting o di un direttore sportivo nello specifico, sarebbe quella dell'individuazione del talento quando ancora in pochi lo ritengono tale: il segreto, in tale cornice appunto utopistica, risiede nell'escalation inattesa, nello sviluppo effettivo e concreto di ciò che era soltanto potenziale. Di fronte a un simile presupposto diventa chiaro che una competizione continentale del calibro degli Europei, cassa di risonanza con pochi uguali, non sia il territorio migliore per scoprire e per esplorare: la sola partecipazione a un simile torneo, spesso, fa sì che una valutazione schizzi alle stelle, che il lavoro di scouting perda il proprio valore aggiunto e lasci spazio a ciò che tutti possono vedere (e che spesso tutti vedono).
Perché comprare Jonas Wind?
Andare ad acquistare chi si rende protagonista di un Europeo di livello significa, per certi versi, ammettere implicitamente di non esserci arrivati prima: si diventa mainstream, per esigenza, cogliendo la risorsa quando è già tale. Tra le righe si possono comunque trovare discorsi meno inflazionati, profili ancora lontani dallo status di big inavvicinabile, e il discorso potrebbe toccare da vicino il danese Jonas Wind. Classe 1999, non più inseribile nel novero dei giovani in senso stretto, arriva da un assist di tacco per il gol di Eriksen in Slovenia-Danimarca (al secondo 0.42 del video qui sotto) e - ancor di più - arriva dalla prima stagione in doppia cifra dopo l'addio al campionato danese, in Bundesliga.
Una stagione affatto banale per Wind, terzo anno con la maglia del Wolfsburg: il centravanti danese è infatti risultato il calciatore più incisivo nel proprio club, partecipando al 43,9% dei gol messi a segno dal Wolfsburg grazie a 11 reti e a 7 assist, numeri da sottolineare ancor di più notando come il club biancoverde abbia avuto il quinto peggior attacco, rendendo dunque complesso brillare a livello individuale per i calciatori del reparto avanzato. Il gran numero di assist collezionato nell'ultima stagione, anche al di là del tacco al volo a liberare Eriksen nella prima giornata di Euro 2024, non è casuale all'interno del percorso di crescita vissuto dal calciatore: le prime fasi della carriera lo vedevano agire in posizione più arretrata, tanto da sviluppare una naturale tendenza alla ricerca del compagno meglio piazzato, da regista, affinando una visione di gioco che tutt'ora appartiene al suo bagaglio, come cifra distintiva.
A chi servirebbe Jonas Wind in Serie A?
Si tratta di un profilo distante da quello del centravanti d'area di rigore, orientato all'aggressione degli spazi, ma che permette a chi gli ruota attorno di trovare una sponda efficace sia nel gioco aereo (forte dei 190 cm di altezza) che col pallone tra i piedi. La stagione 2023/24, anche al netto del rendimento tutt'altro che straordinario del Wolfsburg, ha visto Wind incrociare finalmente in modo virtuoso le consuete doti spalle alla porta a ciò che si chiede a una prima punta, alla continuità realizzativa. Il danese si è dimostrato un'arma letale sia nel favorire gli inserimenti dei compagni, facendo da boa, sia facendosi trovare pronto nelle situazioni più "sporche", quando occorre badare al sodo. La sessione estiva che sta per iniziare potrebbe rappresentare l'ultima in cui assicurarsi Wind senza doversi svenare, confidando nella possibilità di esaltarsi in contesti meno conservativi e sterili rispetto al Wolfsburg 23/24.
A chi potrebbe servire, dunque, un elemento come Wind in Serie A? Citiamo innanzitutto il Bologna nel caso in cui dovesse trovarsi a sostituire Joshua Zirkzee, protagonista di insistenti voci di mercato: Wind rappresenterebbe un terminale offensivo, per Italiano, affine a quel che fu Vlahovic nella prima metà della stagione 2021/22. Pensando proprio a Vlahovic si può considerare Wind anche come un potenziale vice del serbo, per la Juventus, così come la Fiorentina potrebbe puntare proprio sul danese per risolvere quel nodo centravanti divenuto ormai un tormentone: la punta del Wolfsburg sarebbe un candidato coerente per il ruolo di riferimento avanzato nel 3-4-2-1 di Palladino, permettendo a Beltran e Nico Gonzalez di sfruttare al meglio le sue sponde aeree e le sue doti da "regista travestito da numero nove".
Nel complesso di può notare come in carriera abbia giocato più spesso come unica punta (nel 4-3-3, in un 4-2-3-1 o in un 3-4-2-1) che non in un contesto che preveda un altro attaccante a suo fianco, situazione percorsa soprattutto nella prima fase della sua carriera, a Copenaghen. Oggi la prima soluzione appare dunque quella preferibile, più coerente con le caratteristiche di Wind, tanto da condurci appunto a individuare in Bologna e Fiorentina due destinazioni intriganti - a livello di contesto tattico - per un suo eventuale arrivo in A.