Spunti di mercato dai Mondiali: i nomi da seguire in Marocco-Croazia

Josko Gvardiol
Josko Gvardiol / Robbie Jay Barratt - AMA/GettyImages
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I Golden Boys che hanno fatto la fortuna della Croazia, portandola sul secondo gradino più alto del mondo, ormai sono un po' avanti con l'età e, anche se per rappresentare il proprio paese sono sempre in prima linea, presto dovranno lasciare il passo a una nuova generazione di talenti che chiedono sempre più spazio.

Oggi la nazionale croata farà il suo debutto a Qatar 2022 e dovrà vedersela contro il Marocco, una squadra piena di qualità che ha tutte le carte in regola per imporsi come Cenerentola del torneo. L'esito non è affatto scontato e siamo certi che ci sarà da divertirsi. Se vi servissero altri due motivi per guardare il match, eccoveli:

Marocco - Walid Cheddira

Non è uno degli uomini copertina di questo Marocco, la sua convocazione non era nemmeno certa. Tuttavia, il Ct Regragui ha voluto dare fiducia a Walid Cheddira, attaccante classe '98 che sta facendo sfaceli in Serie B. Con la maglia del Bari ha infatti segnato 10 gol (più altri 4 in Coppa Italia) ed è il capocannoniere del campionato cadetto.

Sarà difficile scalzare En-Nesyri dal centro dell'attacco marocchino, quindi Cheddira dovrà fare del proprio meglio per mettersi in mostra nel poco minutaggio che gli verrà concesso. Bisogna dire che per uno che fino a 3 anni fa giocava con la Sangiustese in Serie D già il fatto di essere in Qatar è una vetrina non indifferente.

Se dovesse far bene allora si farebbero più insistenti le avances delle tante squadre che vorrebbero ingaggiarlo a gennaio. Tra le pretendenti spiccano lo Sporting Lisbona e la Lazio, che lo vorrebbe come vice-Immobile. Per ovvi motivi però la pista più percorribile resta quella che conduce a Napoli.

Croazia - Josko Gvardiol

In estate aveva iniziato a circolare la voce secondo cui il Chelsea avesse offerto 100 milioni di euro per portarlo a Stamford Bridge, ma alla fine Josko Gvardiol ha preferito rimanere al Lipsia, dove sta avendo modo di proseguire il proprio processo di crescita.

Ad appena 20 anni può già vantare un pedigree da top difensore europeo: è titolare inamovibile in un club che lotta per vincere la Bundesliga (ossia uno dei principali campionati in assoluto) ed è diventato un punto fermo anche della Croazia vice-campione del mondo in carica.

Dal punto di vista tattico, sa giocare sia da braccetto nella difesa a tre sia da centrale in una linea a quattro. Ma quel che colpisce maggiormente è la personalità con cui gestisce il pallone anche in situazioni in cui nove difensori su dieci lo spazzerebbero via. Dotato di un piede davvero preciso, è l'ideale per tutti i top club che vogliono costruire dal basso le proprie azioni.