Spunti di mercato dai Mondiali: i nomi da seguire in Qatar-Ecuador

Moises Caicedo
Moises Caicedo / James Williamson - AMA/GettyImages
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Un'edizione dei Mondiali tanto discussa quanto ricca di peculiarità degne di nota, al di là del merito, è pronta a partire: si apre oggi il sipario su Qatar 2022 e lo fa con la sfida tra i padroni di casa e l'Ecuador, match tutt'altro che di cartello ma che, come ogni sfida inaugurale di una competizione simile, avrà su di sé gli occhi del mondo.

Non si tratterà certo di un'attenzione legata a particolari stelle, a individualità in grado di incollare gli spettatori neutrali alla TV, ma è logico che, come del resto accade da sempre nel corso dei Mondiali, anche un incrocio simile possa regalare spunti di mercato o nomi degni di una sottolineatura speciale.

Qatar - Almoez Ali

Pensando ai padroni di casa viene spontaneo riferirsi ad Almoez Ali, prolifico attaccante nato in Sudan ma naturalizzato qatariota, bomber dotato di grande continuità e protagonista assoluto in Qatar dal 2016 a oggi (con la maglia dell'Al-Duhail). Le speranze del Qatar passano ovviamente dai gol del classe '96 e dal suo cinismo sottoporta, unito a rapidità e capacità di farsi trovare al posto giusto e al momento giusto. L'età e le caratteristiche da rapace dell'area di rigore lo rendono probabilmente il nome più interessante, anche fuori dai confini qatarioti, in prospettiva futura e di mercato. Può vantare già il record di gol segnati in una singola edizione della Coppa d'Asia (nel 2019, edizione vinta proprio dal suo Qatar).

Ecuador - Moises Caicedo

Per quanto riguarda l'Ecuador, al di là di nomi già esaltati in passato e già accostato a big europee come Hincapie ed Estupinan, si potrebbe citare il profilo di Moises Caicedo: si tratta del classico predestinato, un classe 2001 dalle caratteristiche atletiche e tecniche eccezionali, già passato al Brighton lo scorso anno e individuato già come elemento di maggior caratura della Tricolor. Un calciatore che ama stare nel vivo del gioco, motorino inesauribile paragonato spesso a Kanté fin dall'inizio della carriera ma dotato anche di buona tecnica e visione di gioco, doti affinate negli anni. Intensità e capacità di lettura del gioco, nonostante l'età giovanissima, lo hanno reso uno dei talenti di riferimento della sua Nazionale già da anni e, adesso, è arrivato il momento della consacrazione sul palcoscenico mondiale. Il futuro in una big appare assicurato.