La Brujita alla conquista della Serie A: Juan Sebastian Veron compie 46 anni

Veron, Salas, Simeone e Sensini
Veron, Salas, Simeone e Sensini / Claudio Villa/ Grazia Neri/Getty Images
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Nato e cresciuto a La Plata, Juan Sebastian Veron entra nelle giovanili dell'Estudiantes nel 1993, squadra principale della città di La Plata dove militava anche suo padre, Juan Ramon. Juan Sebastian ci mette poco a mostrare le sue doti, infatti dopo due anni di Estudiantes conditi da 60 partite e 7 gol arriva subito la chiamata del Boca Juniors, dove giocherà 17 partite e segnerà 4 reti. La sua dinamicità e il suo piede elegante non tardano ad arrivare agli occhi europei. A portarlo in Italia sarà la Sampdoria guidata da Eriksson, in cui dal 1996 al 1998 disputa 61 partite e segna 7 gol. Veron si dimostra sempre più un centrocampista chiave, capace di ricoprire tutti i ruoli del centrocampo e dimostrarsi decisivo sia in zona gol che da calcio piazzato. A mettere gli occhi su di lui è il Parma, che in quegli anni si stava confermando anche a livello europeo. Ci resterà solo la stagione 1998/1999, dove vincerà sia Coppa UEFA che Coppa Italia.

Gabriel Batistuta and Juan Sebastian Veron
Veron e il connazionale Batistuta / Getty Images/Getty Images

Trascorre appena un anno al Parma, infatti l'anno successivo è la Capitale a chiamare La Brujita (soprannome di Veron, in italiano La Streghetta). La Lazio sborsa 60 milioni di lire per assicurarsi il centrocampista argentino e qui Juan Sebastian vive uno dei migliori momenti della sua carriera. Due anni splendidi in cui Veron, con 11 gol in 53 presenze vince tutto quello che può vincere in Italia, oltre ad una Supercoppa UEFA. Gli 8 centri in campionato nel primo anno laziale furono fondamentali per la vittoria dello Scudetto, difatti il gol nel derby contro la Roma finito 2-1 per i biancocelesti fu decisivo. In un centrocampo pieno di qualità, con i vari Nedved, Simeone, Coinceçao, Veron si rivelò fondamentale sia per la sua tecnica da regista puro, che per la sua dinamicità e forza fisica che aiutava la coppia centrale di ferro Mihajlovic-Nesta. Le sue prestazioni sontuose gli valsero la chiamata del Manchester United, che sborsò nel 2001 80 miliardi di lire.

Veron Press Conf X
Veron e Ferguson / Gary M. Prior/Getty Images

Due anni a Old Trafford, dal 2001 al 2003, in cui Veron pur vincendo una Premier e segnando 7 gol in 51 partite, non riesce a esprimere tutto il suo potenziale in un calcio diverso da quello italiano. A credere nel suo potenziale è Claudio Ranieri, allenatore del Chelsea, che lo porta a Londra per 26 milioni di euro. Anche qui Juan Sebastian non riesce ad ambientarsi, collezionando appena una rete in 7 presenze. Dopo la deludente esperienza inglese, Veron torna in Serie A, con la maglia dell'Inter. Al Meazza torna il centrocampista jolly che avevamo ammirato anni prima con Parma e Lazio, torna a segnare, fornire prestazioni di livello e soprattutto vincere, come testimoniano le due Coppa Italia vinte nel 2005 e 2006, oltre al discusso Scudetto di Calciopoli, e la Supercoppa Italiana vinta contro la Juve, con suo gol nei supplementari. Dopo 70 match in due anni con la maglia nerazzurra, Veron torna dove tutto è iniziato, all'Estudiantes de La Plata.

Inter Milan's forward Adriano of Brazil
Veron e Adriano / GIUSEPPE CACACE/Getty Images

Tornato a casa, gioca sei anni con l'Estudiantes, con cui vince subito il Torneo di Apertura 2006, aggiunge al suo ricco palmarès una Coppa Libertadores vinta nel 2009 e un altro Torneo di Apertura vinto nel 2010, oltre alla doppia vittoria come Calciatore Sudamericano dell'anno nel 2008 e 2009. Nel 2012 annuncia il ritiro dal calcio giocato e diventa direttore sportivo dell'Estudiantes, salvo poi tornare in campo con squadre dilettanti e anche con l'Estudiantes stesso, di cui diventa presidente nel 2014. Smette di giocare definitivamente nel 2017, dopo 23 anni di carriera in cui ha vinto due Scudetti, quattro Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, una Premier League, due campionati Apertura argentini, una Coppa UEFA, una Coppa Libertadores e una Supercoppa UEFA. Con la nazionale vanta 72 presenze e 9 gol, ha giocato tre Mondiali indossando anche la fascia da capitano nel Mondiale 2002. Senza dubbio una carriera e un palmarès di tutto rispetto per il campione argentino, ricordare le sue imprese sul campo nel giorno del suo compleanno è il minimo che possiamo fare. Tanti auguri Juan Sebastian, e grazie mille per le emozioni che ci hai regalato sul rettangolo di gioco.

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Veron alza al cielo la Coppa Libertadores / VANDERLEI ALMEIDA/Getty Images

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