Thuram sull'evoluzione del suo ruolo e la pesantezza (iniziale) del suo cognome

Thuram si racconta a "Le Monde": l'attaccante dell'Inter fissa il suo prossimo obiettivo e spiega il suo cambiamento in attacco.
Marcus Thuram
Marcus Thuram / Nicolò Campo/GettyImages
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Marcus Thuram adesso non si pone limiti: il giocatore dell'Inter, dopo la stagione conclusa con la vittoria del 20esimo scudetto della storia del club nerazzurro, fissa il suo prossimo traguardo da raggiungere. Nel corso di un'intervista a Le Monde, Thuram ha anche spiegato come la piazza interista sia stata particolarmente calorosa in questo primo anno a Milano, oltre a rivelare come sia stato pesante all'inizio della sua carriera gestire il peso del suo cognome.

Sul cognome pesante.
"Prima mi conoscevano come il figlio di Lilian Thuram, oggi sono soprattutto Marcus Thuram. Senza nulla togliere a mio padre che ha 142 presenze in nazionale che nessuno gli toglierà".

Marcus Thuram
Marcus Thuram / Nicolò Campo/GettyImages

Sull'affetto da parte dei tifosi interisti.
"In Italia sono stato rapidamente adottato dai tifosi nerazzurri. Sentire il proprio nome scandito da 75mila tifosi a San Siro è inebriante, e quando si ama ciò che si fa, e si ha una passione grande come la mia, non si può che apprezzare".

Sul prossimo obiettivo e sul ruolo.
"Non mi fisso limiti dopo una stagione così. Sto attraversando il miglior periodo della mia carriera, ho dimostrato di sapermi migliorare ogni anno, da un punto di vista tattico, del gioco e delle statistiche. Voglio fare la differenza nelle grandi partite anche con la Francia. Il ruolo di esterno appartiene al passato, oggi sono un centravanti. Sono uno competitivo, aspiro alla miglior versione di me stesso: penso di poter diventare uno dei giocatori più completi al mondo. Ho provato che potevo fare grandi cose e mi immagino di poter arrivare a 20 reti e 20 assist in una stagione".