Tiago Pinto analizza il mercato della Roma e parla del futuro (anche di Mourinho)

Tiago Pinto
Tiago Pinto / Gualter Fatia/GettyImages
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Una conferenza stampa a tutto tondo per esplorare l'universo della Roma e per capire di più sul recente passato, col mercato invernale appena chiuso, e su tutti i casi che stanno caratterizzando l'attualità giallorossa. Tiago Pinto ha parlato del caso Zaniolo, ovviamente, soffermandosi però anche su Mourinho e sugli obiettivi non raggiunti. Queste le sue parole:

Su Zaniolo: "Io non mi nascondo. Penso che potevamo prendere più soldi e la prova è che una settimana fa avevamo un'offerta più grande ma con tutto quello che è successo siamo arrivati a questa soluzione che è comunque non è male per entrambe le parti. Tutto qua, se mi dici se sono veramente contento non lo sarò mai. Ma era possibile fare meglio? Ho dei dubbi" riporta ForzaRoma.info.

Sulla distanza tra titolari e riserve: "Anche se spesso si cerca il conflitto tra me e il tecnico è normale che puoi vedere nelle sue e nelle mie parole questo conflitto. Noi lavoriamo per il bene della Roma insieme, pranziamo sempre insieme. Non giochiamo in squadre diverse. Non è una coincidenza il fatto che nelle ultime 3-4 stagioni in Italia i campioni del campionato sono usciti presto dall'Europa. Avremo da fare sul calendario per tutelare le squadre che giocano in Europa. Non è semplice fare tutte queste partite insieme. Sono stato chiaro a gennaio: io cerco sempre di creare un ambiente consensuale sui giocatori presi. Non abbiamo tutti quelli che vogliamo, sapete i nostri paletti e i nostri limiti ma mai abbiamo preso un calciatore che non voleva Mourinho. Io cerco di avere sempre questo ambiente consensuale, questo è diverso da dire che io o Mou abbiamo tutti i giocatori che vogliamo. Per andare ancora più a fondo: io non ho paura ad assumermi tutte le responsabilità dei giocatori che non hanno fatto bene. Tutti i giocatori presi finora e che noin hanno fatto bene sono 100% colpa mia. Per esempio Vina e Shomurodov".

Sul mercato invernale: "Non sono soddisfatto, abbiamo perso 3 giocatori e ne abbiamo portati due anche se confidiamo nel recupero di Wijnaldum. Non posso dire quello che ho detto nelle altre finestre, non ci siamo rinforzati. Una causa è stata l'effetto Zaniolo, se lo vendevamo prima avevamo individuato un'opzione che sarebbe piaciuta a tutti e avrebbe rinforzato la rosa. Non potevamo farlo prima per i paletti che abbiamo. Solbakken? Mi dispiace sia fuori dalla lista Uefa ma fa capire che questa storia del Fair Play è una cosa seria. Fare i mercato così è difficile. Con l'offerta del Bournemouth potevamo fare un mercato importante. Non ci siamo riusciti, alcune cose non possono essere cambiate.Per rispetto del club non dirò chi avremmo preso al posto di Zaniolo".

Su Smalling ed El Shaarawy: "Sono due situazioni diverse. Smalling fino a maggio può decidere cosa vuole fare mentre con Stephan decide il club. Stanno facendo molto bene. Abbiamo contatti continui per il difensore, vorremmo continuare insieme. Da oggi in poi avremmo tempo per sistemare le cose. Ora vediamo che succede".

I piani futuri: "Per rispondere a questa domanda avrei bisogno di 10 minuti. Per un direttore sportivo è sempre meglio poter comprare. Io non voglio nascondermi dietro il FFP, io non ho dubbi che tra 3-4 anni la Roma sarà più solida e avrà più potere sul mercato. Non c'è altro modo però se non fare questo percorso. Quando andrò via dalla Roma più che i complimenti io vorrei avere la certezza di aver lasciato il club meglio di come l'ho trovato. Se continuiamo come adesso, ottenendo anche risultati sportivi, si raggiunge questa strada. In Italia nessuno ha comprato a gennaio, è un tema del calcio italiano. E' dura competere con la Premier. In questo momento questa strada è necessaria. Mourinho è il primo a saperlo, quando dice che abbiamo speso solo 7 milioni sa bene la situazione. Torno su Zaniolo, quel rifiuto al Bournemouth ci ha messo in difficoltà anche su questo piano strategico. Con quell'offerta eravamo vicini a determinati obiettivi. Io penso che stiamo comunque riuscendo a raggiungere il piano Uefa e tenere buoni risultati sul campo. Non vinceremo scudetto, ma non lottiamo nemmeno per la retrocessione. Io sono qui per il bene della Roma".

AS Roma v Empoli FC - Serie A
Mourinho / Giuseppe Bellini/GettyImages

Sul possibile addio di Mourinho senza Champions: "Quello che va sottolineato è che la proprietà in due anni e mezzo hanno investito tanto, hanno lavorato tanto per rendere la Roma più solida e più forte. Loro pensano a lavorare più che a parlare. Molte volte parlo perché obbligato, ma abbiamo il dovere di spiegare alle persone. L'incontro con Mourinho? Non ricordo se l'ha chiesto pubblicamente, noi abbiamo tutti un rapporto buono e parliamo spesso. Mourinho non è un allenatore qualsiasi che ha bisogno di chiedere pubblicamente un incontro. Capisco che cercate questo tema, ma di queste cose parliamo in altre sedi non qua. Né io né Mourinho abbiamo bisogno di una pressione extra per la Champions. Sappiamo tutti quanto è diverso giocarla o no. La Roma compete per tutte le partite, alla fine della stagione faremo i conti. Non mi sento di dire che se non andiamo in Champions va via al 100% o il contrario. La squadra ha un atteggiamento giusto e non ha bisogno della pressione sulla Champions".

Ancora su Zaniolo: "Con tutta l'umiltà se qualcuno dopo quello che è successo a gennaio o magari prima, pensa che è andato via per la mancanza del rinnovo allora qualcosa non va bene nel giudizio che facciamo. Nicolò è stato amato come pochi giocatori da questa città, quando si rifiuta di vestire la maglia della Roma è qualcosa che va oltre a trattative o rinnovi. Non mi nascondo, se guardi le squadre importanti quanti giocatori importanti sono usciti a parametro zero? Tanti. Nella Roma non così tanti. Quando inizi a parlare di un rinnovo c'è sempre una trattativa da fare, ma conta anche il rendimento in campo. Noi abbiamo un buon rapporto col procuratore ma non eravamo d'accordo su questi punti. Anche io posso pensare che dovrei guadagnare X, ma se decido di andare via dalla Roma e vedo che mi vogliono solo Bournemouth e Galatasaray bisogna farsi qualche domanda".

Su Ziyech: "Io non voglio mai dire che tutti i problemi della Roma li ha creati Zaniolo. Siamo stati delusi dell'atteggiamento ma si va avanti. La Roma è più grande di me, di Zaniolo e di tutti. Non sono capace a mentire, su Ziyech è vero che abbiamo parlato coi suoi procuratori e col Chelsea. Non era quello il giocatore di cui parlavo però, ma era una delle ipotesi. Mi spiace per la mancata cessione al Psg, ma chi ci ha beccato aveva ragione".