Tonali ammette di aver scommesso sul Milan: la possibile squalifica
Si complica la posizione di Sandro Tonali riguardo all'indagine per calcioscommesse. Stando infatti a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, nel corso dell'interrogatorio con la Procura Federale, il centrocampista del Newcastle ha ammesso di aver scommesso anche sul Milan, squadra nella quale ha giocato fino all'estate scorsa. Tuttavia, Tonali ha anche detto al procuratore Giuseppe Chinè di aver puntato solo sulla vittoria dei rossoneri o su partite nelle quali lui era infortunato o squalificato.
Le irregolarità commesse da Sandro Tonali
Quest'ultimo aspetto è fondamentale, perché non avendo mai scommesso sulla sconfitta della propria squadra, Tonali non avrebbe mai influenzato in maniera negativa il risultato della partita e, di conseguenza, non ha infranto l'articolo 30 del Codice di Giustizia sportiva che parla di "compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione".
Ovviamente le sue dichiarazioni dovranno poi essere dimostrate dalle analisi che in queste ore i PM stanno conducendo sullo smartphone e il tablet che gli hanno sequestrato qualche giorno fa a Coverciano, ma almeno per ora gli illeciti dell'ex milanista resta nel recinto dell'articolo 24, quello che vieta ai giocatori di scommettere sulle partite di calcio. Tuttavia, sempre secondo GdS, aver puntato sulle gare dei rossoneri costituisce comunque un'aggravante.
Perché Tonali avrà una squalifica più severa rispetto a Fagioli?
Tonali e il suo legale, Marco Feno, vorrebbero seguire la stessa strategia adottata da Nicolò Fagioli, ma i risultati difficilmente saranno gli stessi. In primis perché, a differenza dello juventino, l'ex rossonero ha scommesso sulla propria squadra e in questi casi la squalifica parte da un minimo di 3 anni.
Autodenunciandosi e patteggiando, Tonali si è garantito uno sconto del 50% sulla pena e l'atteggiamento collaborativo mostrato negli ultimi giorni potrebbe portarlo ad avere circa un anno di squalifica. Come nel caso di Fagioli i giudici potrebbero aggiungere delle prescrizioni alternative, come dei recuperi in comunità o degli incontri con altri ragazzi per sconfiggere la ludopatia.